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I 50 attacchi più forti degli ultimi 30 anni (3/5)

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DaEurosport

Aggiornato 11/06/2020 alle 20:45 GMT+2

Dal 1990 al 2020 a livello nazionale ed internazionale si sono messi in luce tantissime coppie e tridenti d'attacco: da Romario-Bebeto a Messi-Suarez-Neymar, da Gullit-Van Basten alla BBC (Bale-Benzema-Ronaldo) da Del Piero-Trezeguet fino a Vialli-Mancini abbiamo selezionato per voi le 50 coppie/tridenti offensivi migliori e nelle prossime 5 settimane vi spiegheremo perché hanno segnato un'epoca.

I 50 attacchi più forti (3/5)

Credit Foto Eurosport

Dopo avervi coinvolto nelle scorse settimane chiedendovi di eleggere il miglior calciatore della Serie A degli ultimi 30 anni (Roberto Baggio) e il miglior allenatore del mondo dal 1990 ad oggi (Carlo Ancelotti), questa volta è la redazione di Eurosport a mettersi in gioco. Abbiamo provato a selezionare i 50 attacchi che a livello, sia nazionale che internazionale. sono entrati nell’immaginario collettivo con i loro gol negli ultimi 30 anni. Da oggi e nelle prossime 4 puntate (una ogni giovedì) passeremo in rassegna 10 coppie (o tridenti) di attaccanti che con le loro prodezze hanno a loro modo segnato un’epoca, vincendo titoli o semplicemente facendo sognare orde di tifosi. Buon divertimento!
PUNTATE PRECEDENTI

Reus-Lewandowski-Goetze

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Borussia Dortmund, Mario Götze, Marco Reus, Robert Lewandowski

Credit Foto Imago

Squadra: Borussia Dortmund
  • Stagione insieme: 2012/13
  • Trofei vinti: 1 Supercoppa di Germania
Una redemption story in grande stile, ma soprattutto una storia d'amore con un finale amaro: potremmo inquadrarlo così il breve percorso che ha legato il trio Reus-Lewandowski-Goetze nella stagione 2012-2013. A quel tempo, il genio di Jurgen Klopp aveva riesumato un fragile Borussia Dortmund dal baratro del fallimento in soli 5 anni. Il Borussia guidato dal tecnico tedesco era un progetto guidato da giovani leader, di cui Goetze era l’emblema: cresciuto nelle giovanili giallonere, il gioiello classe ’92 disegnava calcio con i suoi assist precisi. L’allora 22enne Lewandowski fu prelevato dal Lech Poznan per una miseria, e in poco tempo maturò un’intesa perfetta coi suoi compagni di reparto; il polacco è un talento generazionale, che abbina il fiuto del gol tipico dei migliori numeri 9 all'abilità palla al piede, che gli permette di svariare per tutte le zone del campo. La stagione 2012-2013 vide approdare in Renania il tassello mancante: Marco Reus fu acquistato dal Borussia Mönchengladbach a soli 23 anni, e in poco tempo diventò il pilastro offensivo della squadra.
Una squadra che in una manciata di giornate si trasformò in un’armata inarrestabile, specialmente in Champions League: il 4-1 inflitto al Real Madrid di Mourinho e Ronaldo in semifinale rimane ancora oggi il punto più alto raggiunto dalla favola di Klopp a Dortmund. Una favola spezzatasi proprio in finale nel derby teutonico con il Bayern Monaco, con quell'incursione fatale di Arjen Robben. E proprio un Bayern Monaco cannibale” di talenti tedeschi, si assicurò di scindere il trio nell’estate seguente sfruttando la loro potenza economica: prima Goetze, affascinato dall’ambizione del progetto bavarese, fece le valigie. Una stagione dopo anche Lewandowski si accasò al Bayern. Del magico trio oggi rimane ben poco, forse solo gli impressionanti numeri danno l’idea di quanto quel Borussia Dortmund fosse straripante: 71 gol insieme, di cui 36 firmati da Lewandowski. (Lorenzo Rigamonti)
Gol/presenze 2012/13 (tutte le competizioni)
LEWANDOWSKI36 (49)
GOETZE16 (44)
REUS19 (49)
Totale71 gol in stagione

Callejon-Mertens-Insigne

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José Maria Callejon, Lorenzo Insigne, Dries Mertens

Credit Foto Getty Images

  • Squadra: Napoli
  • Stagioni insieme: 2013/14, 2014/15, 2015/16, 2016/17, 2017/18, 2018/19, 2019/2020
  • Trofei vinti: 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana
Il tridente mignon è ormai un'istituzione al San Paolo, tanto da essere paragonato senza rischiare la blasfemia alla Ma.Gi.Ca di Maradona, Giordano e Careca. Altri tempi, altro palmares, un minimo comune denominatore: il divertimento. Lo spagnolo, il belga e l'azzurro si sono conosciuti e hanno vinto l'unico trofeo ad oggi con i partenopei (la Coppa Italia in finale contro la Fiorentina) sotto la guida di Benitez, sono sbocciati con Sarri, si sono disuniti con gli schemi di Ancelotti per poi ritrovarsi con Gattuso. La loro disposizione in campo non dà mai punti di riferimento alle difese avversarie: l'ex madridista e lo Scugnizzo arano le loro fasce di competenza, Ciro”, ops Dries, si posiziona in mezzo ai due da falso nueve”. Lo spettacolo è assicurato.
Gianni Mura li ha spesso definiti "fanteria giapponese", un po' per rimarcare simpaticamente le altezze non certo esemplari (si passa dai 163 centimetri di Insigne ai 169 di Mertens fino ai 178 di Callejon) un po' per esaltare l'attaccamento dei tre top player al club di De Laurentiis, nonostante le numerose sirene dal mercato italiano ed estero. L'ultima scelta di cuore in ordine di tempo è stata il rinnovo del fantasista belga.
Nel 2018 la rivista sportiva britannica FourFourTwo li ha inseriti al nono posto della classifica dei migliori tridenti del XXI secolo, davanti a Pedro-Diego Costa-Hazard (Chelsea 2016/2017) e dopo Hulk-Falcao-Varela (Porto 2009/2011). Il breve testo di accompagnamento giustificava così la scelta: "Il Napoli è stata la squadra con il maggior numero di gol segnati in Serie A dal 1960. Le 94 realizzazioni dello scorso anno hanno portato la firma del tridente Callejon-Mertens-Insigne per 60 volte. Nonostante questa fantastica prestazione, però, il campionato non è stato vinto". Solo la migliore Juventus della storia, capace di vincere 8 scudetti consecutivi, è riuscita ad oscurare cotanta bellezza. (Matteo Zorzoli)
CALLEJONMERTENSINSIGNE
Gol/presenze totali 2013-1420 (52)13 (47)9 (51)
Gol/presenze totali 2014-1512 (59)10 (51)2 (28)
Gol/presenze totali 2015-1613 (47)11 (40)13 (42)
Gol/presenze totali 2016-17 17 (49)34 (46)20 (49)
Gol/presenze totali 2017-1812 (5022 (49)14 (48)
Gol/presenze totali 2018-19 4 (47)19 (47)14 (41)
Gol/presenze totali 2019-20 (in corso)2 (31)12 (29)9 (30)
Totale282 gol in 7 stagioni

Totti-Batistuta-Delvecchio

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Totti-Batistuta-Delvecchio, anno 2000

Credit Foto Getty Images

  • Squadra: Roma
  • Stagioni insieme: 2000/01, 2001/02, 2002/03
  • Trofei vinti: 1 Campionato italiano, 1 Supercoppa italiana
Dici Totti-Batistuta-Delvecchio e subito la mente vola alla stagione 2000/2001, quando la Roma vinse il suo terzo e ultimo scudetto. Un’impresa non da poco, considerando quanto sia difficile vincere nel burrascoso ambiente della capitale: ci riuscì il comandante Fabio Capello grazie (anche) al suo intoccabile tridente d’attacco, con la compartecipazione del dodicesimo uomo Vincenzo Montella. Se Totti era il numero 10 “muscolare” e illuminato, Delvecchio era l’instancabile faticatore della fascia sinistra pronto a sacrificarsi per la squadra mentre Batistuta era semplicemente… Batigol!
Già, il Re Leone fu strappato alla Fiorentina dal presidente Sensi proprio per quello scopo preciso, essere una macchina da gol; lo diventò soprattutto il primo anno in quella gloriosa cavalcata verso il titolo che mancava dal 1983, poi i problemi al ginocchio ebbero il sopravvento e già nel gennaio del 2003 salutò la Roma destinazione Inter. Delvecchio restò in giallorosso fino al gennaio di due anni più tardi, mentre Francesco Totti rimase il portabandiera del romanismo fino all’ultimo istante della sua carriera agonistica. In quegli anni in cui si spartirono l’attacco Francesco Totti, Marco Delvecchio e Gabriel Omar Batistuta segnarono molto tra le varie competizioni, ma la cifra stilistica di quel tridente rimane senza ombra di dubbio quell’indimenticabile scudetto conquistato sul campo il 17 giugno del 2001. (Paolo Pegoraro)
TOTTIBATISTUTADELVECCHIO
Gol/presenze totali 2000-0116 (35)21 (32)8 (41)
Gol/presenze totali 2001-0236 (12)6 (35)3 (37)
Gol/presenze totali 2002-0320 (35)6 (20) * fino a gennaio9 (28)
125 reti in 3 stagioni

Vieri-Ronaldo

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Vieri e Ronaldo insieme

Credit Foto Other Agency

  • Squadra: Inter
  • Stagioni insieme: 1999-2000, 2000-01, 2001-02
Vieri-Ronaldo sarebbe dovuta essere la coppia d'attacco da sogno della Milano nerazzurra. In realtà, questo tandem viene ricordato solo per la sfortuna che lo ha accompagnato in tre maledette annate. Sfortuna è anche riduttivo perché oltre agli zero trofei conquistati, i due attaccanti il campo insieme non lo videro praticamente mai. Nella tabella leggete i numeri complessivi di entrambi nelle tre stagioni in cui hanno vestito la maglia nerazzurra, ma nella prima di gare insieme ne giocarono appena cinque e nell'ultima otto per un totale di 13 partite (nemmeno intere) in Serie A. Il primo infortunio di Ronaldo fu quello riportato contro il Lecce il 21 novembre 1999, quando il Fenomeno si lesionò il tendine rotuleo del ginocchio destro. Dopo un intervento chirurgico, tornò in campo il 12 aprile 2000: nella finale di andata di Coppa Italia il ginocchio cedette di nuovo, a 6' dal suo ingresso in campo, e il tendine si ruppe completamente.
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Ronaldo all'Inter col numero 10

Credit Foto Imago

Sebbene il suo ritorno all'attività fosse stato stimato per gli inizi del 2001, le conseguenze del trauma subito e la riabilitazione gli permisero di scendere nuovamente in campo solo sul finire dell'anno, il 20 settembre, nella partita di Coppa UEFA contro il Brașov. Gli infortuni, però, continuarono a tormentarlo e il brasiliano tornò solo nell'ultimo scorcio del campionato 2002, in tempo per veder svanire il sogno Scudetto con le lacrime dell'Olimpico. La degna conclusione di una storia triste per questa coppia gol che accumulò la miseria di 14 gare in tre anni in tutte le competizioni. (Alessandro Dinoia)
VIERIRONALDO
Gol/presenze totali 1999-200018 (25)3 (8)
Gol/presenze totali 2000-200119 (32)0 (0)
Coppa America 199925 (28)7 (16)
Totale 72 gol

Raul-Morientes

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Raúl e Morientes con l'ottava Champions del Real Madrid

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  • Squadra: Real Madrid e Spagna
  • Stagioni insieme: 1993-2007 (comprese nazionali giovanili)
  • Trofei vinti: 13 (3 Champions, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Supercoppa Europea, 2 Liga, 3 Supercoppa Spagna, 1 Coppa del Re)
Eterni sottovalutati, poco appariscenti per prendersi i titoli dei giornali, ma in campo bastava che si guardassero e ubriacavano le difese di mezza Europa. Da una parte la Storia del Real Madrid, dall'altra un bomber spietato: insieme fanno la seconda coppia del gol più prolifica alle latitudini di Madrid, alle spalle solo di Cristiano Ronaldo e Benzema. Raul Gonzales è nato con la camiseta blanca cucita addosso, ma poi è stato costretto a chiudere la carriera in Germania, con la maglia dello Schalke 04. Fernando Morientes, invece, viene liquidato quando al Bernabeu si apre la cosiddetta epoca dei Galacticos culminata con i Beckham, Figo e compagnia. Con l'arrivo nel 2002 di Ronaldo il Fenomeno, Nando viene ceduto in prestito al Monaco, 'vendicandosi” poi nei quarti di finale di Champions segnando alle Merengues sia all'andata che al ritorno e perdendo solo in finale contro il Porto di Mourinho.
El Siete e El Moro hanno dominato la prima 'era Perez” con tre Champions, firmando da protagonisti un ciclo vincente al pari di quello di Zinedine Zidane. Nella nazionale delle Furie Rosse il tandem d'assalto, capace di realizzare 265 gol in 6 stagioni con i Blancos, non ebbe altrettanta fortuna, partecipando al fallimentare mondiale in Francia e a quello in Giappone e Corea e sfiorando solamente la generazione dei fenomeni che vinse tutto nel quadriennio tra il 2008 e il 2012. (Matteo Zorzoli)
RAULMORIENTES
Gol nelle partite (254) insieme al Real Madrid12087
Gol nelle partite (29) insieme nella Spagna1017
Totale 305 partite insieme, 249 gol *comprese nazionali minori

Romario-Stoichkov-Laudrup

  • Squadra: Barcellona
  • Stagioni insieme: 1993-94
  • Trofei vinti: 1 Liga, 1 Supercoppa Spagna
Unanimemente considerato uno dei tridenti più creativi (se non folle) della storia del Barcellona e del calcio in generale, quello composto da Romario, Stoichkov e Michael Laudrup ha fatto letteralmente impazzire le difese avversarie nella stagione 1993-94, l'unica in cui si sono ritrovati a condividere la maglia blaugrana. Un'esperienza breve, ma intensa verrebbe da dire. Il brasiliano ex PSV, il bulgaro futuro Pallone d'Oro e il danese ex Juventus davano vita a un cocktail micidiale di velocità, genialità e imprevedibilità. Il tutto modellato dalle mani e dalla mente di Johan Cruijff che, intorno a loro, creò una supercorazzata candidata a vincere tutto. Nell'arco di una sola annata i tre misero insieme la bellezza di 63 gol in tutte le competizioni così suddivise: 32 Romario, 25 Stoichkov e 6 Laudrup.
Eppure quel Barcellona, di gran lunga miglior attacco in Spagna con 91 gol all'attivo, fallì l'obiettivo più grande: laureatosi campione di Spagna proprio grazie alla migliore differenza reti rispetto al Deportivo La Coruna, i blaugrana naufragarono in finale di Champions ad Atene contro il Milan di Capello. Anche se - è doveroso precisarlo - Laudrup non era stato nemmeno convocato per la finale: il regolamento a quel tempo consentiva di schierare un massimo di 3 stranieri e la scelta di Cruijff ricadde su Romario, Stoichkov e Koeman. Ma nonostante tutto, la bellezza di quel tridente rimane scritta a caratteri cubitali nella storia del calcio. (Simone Pace)
ROMARIOSTOICHKOVLAUDRUP
Gol/Presenze totali 1993-9432 (47)25 (50)6 (38)
63 gol in 3

Villa-Torres

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Fernando Torres e David Villa con la Spagna

Credit Foto Imago

  • Squadra: Spagna
  • Stagioni insieme: 2002-2014
  • Trofei vinti: 1 Europeo (2008), 1 Mondiale (2010)
El Niño e El Guaje, due parole che significano "bambino", rispettivamente in castigliano e in asturiano. Due anime complementari, ma che interpretavano il linguaggio del calcio in maniera diversa. Da sempre considerato bambino prodigio, Torres era abituato a strabiliare il mondo grazie alla sua eleganza sottoporta. Mentre Villa era la classica punta cinica e abile nello stretto, che si era fatta le ossa dopo anni e anni di gavetta. I loro destini si incrociarono in Nazionale spagnola, e la loro intesa aprì il varco temporale che consentì alla Spagna di affermarsi come impero calcistico dal 2008 al 2012. Euro 2008 in particolare, fu la sintesi perfetta del loro sforzo collettivo: Villa spianò la strada alle Furie Rosse nei gironi, con una tripletta alla Russia e il gol decisivo contro la Svezia. El Guaje si laureò così capocannoniere del torneo, pur saltando la finale contro la Germania a causa di un infortunio.
Ma a raccogliere il ruolo di leader in quell'occasione fu proprio un fiammante Niño, che allora era considerato l'attaccante più forte del pianeta considerando le sue prestazioni surreali al Liverpool. Proprio Torres riuscì a infilare la zampata decisiva alle spalle di Lehmann, portando gli iberici alla gloria europea. Due anni dopo arrivò anche il trionfo mondiale: il coronamento alla carriera di Villa, che si presentò in Sud Africa già 29enne: un altro titolo di capocannoniere e due gol pesantissimi agli ottavi e ai quarti contro Portogallo e Paraguay. In Sud Africa Torres giocò tutte le partite, ma fu relegato al ruolo di spola tra campo e panchina, terminando il torneo senza reti. (Lorenzo Rigamonti)
VILLATORRES
Gol nelle partite giocate insieme (55) *compresa Under 213827

Crespo-Chiesa

  • Squadra: Parma
  • Stagioni insieme: 3 (1996-1999)
  • Trofei vinti: 2 (1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa)
Ci sono le firme di Hernan Crespo ed Enrico Chiesa nel tabellino di Parma-Marsiglia 3-0: è il 12 maggio 1999 e allo stadio Luzhniki di Mosca i gialloblù allenati da Alberto Malesani stravincono la finale di Coppa Uefa (l'ultimo successo di una squadra italiana in quella che adesso si chiama Europa League) strapazzando i francesi grazie, soprattutto, alle giocate e ai gol dei suoi due bomber trascinatori. L'argentino e l'azzurro, a quei tempi, formano una coppia molto ben assortita e per tre stagioni, dal 1996 al 1999, infuocano il Tardini e i campi di Serie A in qualità di terminali offensivi e bocche da fuoco di una squadra straordinaria, zeppa di talenti e futuri campioni (da Buffon a Cannavaro, da Veron a Thuram). Anzi, per due stagioni e mezza a voler essere precisi.
L'impatto del Valdanito Crespo nel nostro campionato, infatti, non è dei migliori: in tutto il girone d'andata l'argentino segna la miseria di un solo gol e sono in tanti a bollarlo come un acquisto flop. Carlo Ancelotti, tuttavia, è paziente e continua a dargli fiducia: il tecnico di Reggiolo viene ripagato nel girone di ritorno, vero e proprio spartiacque della carriera di Crespo. Da lì in poi, grazie anche agli spazi creati da Chiesa che ha caratteristiche diverse e perfettamente compatibili, l'argentino (rapace dell'area di rigore) inizia a vedere la porta con regolarità. In 3 campionati il tandem offensivo del Parma mette a segno ben 73 gol sfiorando uno scudetto e vincendo insieme - oltre allo storica Coppa Uefa nella quale Chiesa si laurea re dei bomber - anche una Coppa Italia. (Simone Pace)
CRESPOCHIESA
Gol/Presenze Serie A 1996-9712 (27)14 (29)
Gol/Presenze Serie A 1997-9812 (25)10 (33)
Gol/Presenze Serie A 1998-9916 (30) 9 (30)
TotaleTotale 73 gol in 3 annate

Sterling-Luis Suarez-Sturridge

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Luis Suarez e Raheem Sterling

Credit Foto Eurosport

  • Squadra: Liverpool
  • Stagioni insieme: 2 (2012-2014)
  • Trofei vinti: 0
Insieme non hanno mai vinto niente. Ma in trent’anni esatti di attesa, prima dell’avvento di Klopp, sono il trio offensivo che più è andato vicino a riportare il Liverpool al tanto atteso titolo di ‘Campione d’Inghilterra’. Sotto la guida di Brendan Rodgers, quello che tutt’oggi resta il migliore allenatore di nazionalità inglese, Luis Suarez, Raheem Sterling e Daniel Sturridge hanno sfiorato il colpaccio. La stagione chiaramente è conosciuta ed è la seconda giocata insieme: ovvero quel 2013/14 concluso con il clamoroso scivolone di Steven Gerrard (13gol anche lui quell’anno) contro il Chelsea e la successiva corsa di Demba Ba. Ecco, Rodgers seppe mettere insieme un buon meccanismo offensivo, sublimato però dallo stato di grazia di un fenomeno assoluto, che si trascinò dietro gli altri due: Luis Suarez.
Con 31 gol in 33 presenze in quella stagione Suarez spostò l’asticella verso l’Olimpo, verso l’eccellenza assoluta di colui che è considerabile uno dei più forti ‘numeri 9’ non solo nella storia della Premier League, ma dei principali campionati europei. Un giocatore in grado di fare tutto e di segnare in ogni modo: tecnica, furbizia, rapina, potenza; in area così come da fuori; destro, sinistro e di testa. Il prototipo dell’attaccante completo, in grado però, proprio per la tecnica di base e la visione di gioco, non solo di fare gol, ma anche di integrarsi con gli altri. Non è un caso così che in estate poi il Barcellona fece follie per portarselo via; come non è un caso del resto che Daniel Sturridge non fu mai più in grado in carriera non solo di segnare 22 gol in un campionato, ma addirittura di andare in doppia cifra. Insomma, l’estro di Suarez sublimò – e i 17 assist del 2013/14 ne sono un’ulteriore prova – anche la stagione di gloria di Sturridge e la nascita di una promessa proveniente dall’Academy come Sterling. Una meraviglia, quella di Suarez e di quel Liverpool, che solo la sfortuna scivolata di Gerrard privò di un titolo che avrebbe meritato. (Simone Eterno)
STURRIDGESUAREZSTERLING
Gol e presenze Premier 2012/1310 (14)23 (33)2 (24)
Gol e presenze Premier 2013/1422 (29)31 (33)9 (33)
Totale 97 gol in due annate

Mbappé-Cavani-Neymar

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Neymar, Cavani e Mbappé festeggiano uno dei primi gol realizzati nella stagione 2017-2018

Credit Foto Getty Images

  • Squadra: PSG
  • Stagioni insieme: 3 (2017-2020)
  • Trofei vinti: 7 (3 Ligue 1, una Coppa di Francia, una Coppa di Lega, 2 Supercoppa di Francia)
Nell'estate del 2017 il PSG scuote violentemente il mercato. Anzi, il calcio. Prima c'è l'arrivo di Neymar per 222 milioni di euro dal Barcellona, poi quello di Mbappé per 180 milioni dal Monaco. Cifre da capogiro eseguite dallo stesso club nella stessa sessione di mercato. Al-Khelaïfi ha fatto all-in, diremmo in gergo pokeristico, anche per far saltare il banco in Europa dove non era riuscito a sfondare negli anni prima (tanto che la stagione migliore dal punto di vista europeo resta quella del 2012). Cavani al centro, Neymar e Mbappé esterni. Questo l'attacco atomico del PSG che in una sola stagione produce 89 gol, il trio più produttivo dopo quello del Liverpool (91). Arriva così il campionato francese, la Coppa di Francia, la Coppa di Lega francese e la Supercoppa francese. A livello nazionale si vince praticamente tutto. In Champions però si lascia qualcosa per strada e il PSG verrà eliminato dal Real Madrid agli ottavi.
Cavani è il cecchino, Neymar quello che fa i numeri, Mbappé il giocatore che tutti vorrebbero vedere nella propria squadra. Dopo quanto fatto nel Monaco, nel PSG si esalta ancora di più, distruggendo le difese avversarie. Il tridente delle meraviglie del PSG, però, non riesce a 'volare'. Si registra qualche screzio tra Cavani e Neymar, che si sfidano a suon di gol, essendoci una clausola nei loro contratti: chi fa più gol avrà un premio a parte. Nella stagione 2018-2019 arriva un altro campionato, ma si perderà nelle Coppe. E in Champions, questa volta, sarà il Manchester United ad eliminare i parigini, sempre agli ottavi.
Veniamo alla stagione in corso, o meglio quella conclusa quest'anno. Un altro titolo e chissà cosa succederà in Champions quando si ripartirà. Si è aggiunto il quarto incomodo, Icardi, ma quando Cavani è tornato in forma, l'uruguaiano è stato di nuovo titolare. Anche qui tanti gol, ma considerando il campionato francese, si sperava qualcosa di più sul fronte internazionale. Quel che resta è la caterva di gol prodotti dai tre. E Mbappé può crescere ancora... (Luca Stamerra)
MBAPPÉCAVANINEYMAR
Gol/Presenze Ligue 1 2017-201813 (28)28 (32)19 (20)
Gol/Presenze Ligue 1 2018-201933 (29)18 (21)15 (17)
Gol/Presenze Ligue 1 2019-202018 (20)4 (14)13 (15)
Totale 64 + 50 + 47 = 161 in tre annate
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