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Goodbye Coventry City: si spegne un'altra stella del calcio inglese

Stefano Fonsato

Aggiornato 25/02/2017 alle 01:02 GMT+1

Il club degli Sky Blues è passato da essere presenza fissa in Premier League all'ultimo posto della League One e a un passo dalla quarta serie. Colpa della gestione sconsiderata del fondo speculativo "Sisu", che - dalle Isole Cayman - ha accumulato, in passato, oltre 61 milioni di sterline di debito e fatto in modo che la squadra venisse sfrattata (nel 2013-2014) a Northampton.

Tifosi Coventry CIty (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Il calcio inglese ha adulatori in tutto il mondo. E continua a incassarne, così come le palate di sterline guadagnate da una vendita sempre più massiccia dei diritti tv. E' normale, considerando quanto sono bravi, in UK, a sguazzare nelle questioni commerciali. Qui si fa soldi con tutto, anche col gadget più insignificanti. La Premier e gli stadi pieni, le lussuose operazioni di calciomercato, la FA Cup e le sue favole: questo è tutto ciò che brilla nella vetrina che si affaccia sul mondo. Tutto ciò che non funziona, invece, viene nascosto sotto un grande tappeto. Sempre più rigonfio di errori. Sono molte le società storiche che, dalla Championship in giù, stanno boccheggiando: abbiamo recentemente analizzato la situazione Millwall, che ha momentaneamente evitato lo sfratto dallo storico The Den, il Charlton Athletic - anch'esso scivolato in League One - ha contato la miseria di 7mila tifosi al The Valley nel recupero casalingo di campionato contro l'Oxford United con una protesta della tifoseria che da anni lamenta una pessima gestione da parte del tycoon belga Roland Duchâtelet. Del Portsmouth, invece, campione in FA Cup nel 2008 appena, si sono perse le tracce addirittura in League Two, quarta serie.
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Uno scatto di un match anni '90 in Premier League tra Coventry Ciy e Manchester United: in primo piano, capitan Dion Dublin (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Anche qui, a causa di scelte dirigenziali sconsiderate, basate essenzialmente sul compiere il passo più lungo della gamba. E poi c'è il Coventry City: vi ricordate degli Sky Blues? Erano presenza fissa in Premier League sino al 2001: la squadra (in tempi diversi) di capitan Dion Dublin, del magico fantasista marocchino Mustapha Hadji, del portiere svedese (ex Ancona) Magnus Hedman. Il Coventry è stata la squadra in cui Robbie Keane fece innamorare l'Inter, che lo acquistò nell'estate 2000.

Da presenza fissa in Premier al baratro della quarta serie

"Ci si scandalizza per il piegate di Wayne Shaw mentre il nostro Coventry City viene affondato dai magheggi della sua stessa dirigenza". E' l'urlo di protesta dei tifosi Sky Blues, frustrati da 10 anni di "Sisu", ovvero il nome del misterioso fondo speculativo che ha acquisito la società nel 2007. Il termine deriva dal finlandese, come le origini della donna - cittadina statunitense - che ha creato il fondo: Joy Victoria Seppala.
"Sisu" è una parola decisamente pregnante in lingua Suomi, quasi intraducibile nelle altre. Unisce, in qualche modo, i concetti di forza di volontà, razionalità, determinazione e perseveranza. Concetti alti, concetti astratti. Perché nessuna di queste caratteristiche si è rispecchiata nella gestione, di fatto catastrofica del club.
Nel 2007 gli obiettivi erano quelli di riportare la squadra in primis in Premier, poi in Europa, con questo nuovo sistema di soldi investiti in maniera speculativa, con un "know how" tutto statunitense, rivolto al futuro. Un futuro di ostriche e champagne.
I tifosi s'illusero e cascarono nel tranello: oggi il club è all'ultimo posto della League One, ormai prossimo al baratro della quarta serie, ultimo gradino della English Football League. Un disastro per una società di questo prestigio, vincitrice di una Coppa d'Inghilterra al termine della stagione 1986-87.
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Coventry City, League One inglese (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Il flash mob dei maiali volanti con quelli del Charlton

Il disastro Sisu porta in dote numeri ben precisi: 8, in tutto, i manager cambiati, l'ultimo dei quali avvenuto a dicembre con l'ingaggio di Russell Slade, che nella stessa stagione è passato incredibilmente - quasi come una macchinina telecomandata - da una dirigenza speculativa (quella del Charlton) all'altra, a Coventry.
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Il manager del Coventry CIty Russell Slade, League One 2016-2017 (LaPresse)

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Quando, lo scorso 15 ottobre, a Londra, a margine del confronto tra le due squadre, i tifosi Addicks e Sky Blues marciarono insieme fuori dal The Valley e lanciarono in campo una miriade di miriali di plastica facendo passare il messaggio Quando i porci voleranno, verremo liberati da queste dirigenze di incompetenti, che ci hanno affossati", Russell Slade sedeva ancora sulla panchina del Charlton: in Inghilterra, lo ricordiamo, un manager può cambiare squadra da un weekend all'altro, anche senza interruzioni di attività.
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I maialini di plastica gettati in campo al "The Valley" di Londra durante la protesta comune di Charlton Athletic e Coventry City (LaPresse)

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Da una parte si urlava "We want Roland out", dall'altra lo slogan era "We want Sisu out", in un flash mob congiunto mai visto negli stadi di tutto il mondo.
E se 8 sono stati i tecnici che si sono avvicendati, 14 sono stati i direttori amministrativi. Nei 10 anni di Sisu, inoltre, si è passati da una media di quasi 20mila spettatori a partita a poco più di 8mila.

61 milioni di sterline di debito, la sanguisuga delle Isole Cayman e il Leicester, favola-beffa

Non solo, il fondo ha ben presto accumulato qualcosa come 61 milioni di sterline di debito, che hanno fatto entrare il club in amministrazione controllata, dopo un debito di 600mila sterline accumulato col Comune di Coventry nell'ambito della gestione della Ricoh Arena. La squadra, nella stagione 2013-2014 venne sfrattata e si trovò a giocare a Northampton, al "Sixfields", distante circa 50 chilometri.
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Coventry City: la Ricoh Arena (LaPresse)

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Il fondo Sisu - peraltro registrato fiscalmente alle Isole Cayman e formalmente volto alla ristrutturazione di situazioni debitorie (!) - viene considerato una sanguisuga, volta solamente a riempire le tasche di pseudo investitori anonimi. L'anno scorso, i poveri tifosi Sky Blues, si sono pure dovuti sorbire il trionfo dell'odiata e vicina Leicester, con cui condividono il derby della Mit e la passione per il rugby. Nel frattempo, Slade ha ingaggiato, come mossa disperata l'attaccante svincolato ex Everton Yakubu Aiyegbeni. Nell'ultimo match è arrivata perfino una vittoria, 2-1 in casa contro il Gillingham. Ma l'ultimo posto resta una durissima realtà per uno storico club scivolato dalla Premier al baratro - decisamente prossimo - della quarta serie. Ecco quello che succede, nell'English football, al di sotto della Premier...
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