Mourinho vs Fifa: "Truccati i voti per il Pallone d'Oro"

Il tecnico portoghese torna sulla premiazione del 2012, quando arrivò alle spalle di Vicente del Bosque per una manciata di voti: "Molti miei colleghi mi telefonarono per dirmi che avevano scelto me, ma era stata cambiata la loro preferenza" (foto LaPresse)

José Mourinho Chelsea 2015 LaPresse

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José Mourinho ha ribadito la sua convinzione di essere stato vittima di un caso di corruzione in occasione del secondo posto ottenuto alle spalle di Vicente del Bosque nel premio miglior allenatore Fifa 2012. Ribadendo i commenti fatti nel 2013, alla luce del recente scandalo che ha coinvolto l'organo di governo del calcio mondiale, il tecnico del Chelsea rievoca al 'Sunday Times': "Nel 2012 ero uno dei tre finalisti e quando mi è stato detto che ero finito secondo con pochi voti dietro il primo, mi sembrava normale".
"Ma - aggiunge Mourinho - un mio ex giocatore, capitano di nazionale, mi ha chiamò sostenendo che c'era qualcosa di sbagliato. 'Ovviamente - mi disse - ti ho votato, ma nell'elenco hanno messo il nome di un altro allenatore che non era quello del mio voto'"'. "Pochi minuti dopo un mio amico portoghese, allenatore di nazionale, mi chiamò, dicendo: 'Non credere a quello che vedrai nella lista perché ovviamente ho votato per te'. E pochi minuti dopo ricevetti un messaggio da un altro ct: 'Hanno cambiato il mio voto'".
"Chi ha cambiato il voto? La sua federazione? La Fifa? Chi?", si chiede Mourinho. "Non è un dramma. I drammi sono altri, ma in quel momento ho detto: 'Da questo momento non torno indietro', perché è accaduto ovviamente qualcosa".
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José Mourinho

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Intanto, nuovi sviluppi nello scandalo che ha travolto la Fifa. Al centro, l'assegnazione al Sudafrica del Mondiale 2010. Secondo l'inchiesta del tabloid britannico 'Sunday Times', che cita l'ammissione dell'ex dirigente Fifa Ismail Bhamjee registrata con una telecamera nascosta nell'ambito di un'indagine sotto copertura, ad imporsi nella votazione fu in verità il Marocco, che la spuntò per due preferenze.
Il risultato venne però deliberatamente manomesso, presumibilmente in seguito al pagamento di tangenti da parte di dirigenti della Federcalcio sudafricana a membri del comitato esecutivo. Anche il Marocco non rimase, però, estraneo al pagamento di tangenti.
Il quotidiano sudafricano 'Sunday Times' rivela invece che Sepp Blatter era a conoscenza della tangente di 10 milioni versata dal Sudafrica per assicurarsi l'edizione 2010 del Mondiale. Il tabloid rivela, a proposito, l'esistenza di un mail del 2007 nella quale il segretario generale della Fifa Jerome Valcke spiega che la cifra è stata concordata tra Fifa, governo sudafricano, Blatter e l'allora presidente Thabo Mbeki.
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