Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Italia '90: Ciao, Oscar Azzurri e Un'estate italiana. I simboli delle notti magiche

Simone Pace

Aggiornato 04/06/2020 alle 08:20 GMT+2

Quella mascotte a cubi bianchi, rossi e verdi (e con il pallone al posto della testa) che non piaceva nemmeno a Gigi Riva e il cui nome venne scelto dai tifosi con la schedina del Totocalcio. Le miniature dei calciatori, attrazione irresistibile per bambini e collezionisti. Fino alla canzone di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato. Ecco cosa si respirava trent'anni fa nel nostro Paese.

I simboli di Italia 90

Credit Foto Eurosport

Un omino stilizzato composto da cubi bianchi, rossi e verdi a richiamare il tricolore, e con un pallone al posto della testa. Il design di Ciao, la mascotte ufficiale di Italia '90, fa discutere anche a trent'anni di distanza. C'è chi la ama alla follia, chi la ricorda con affetto e chi (non senza un pizzico di esagerazione) la considera come una delle più brutte nella storia dei Mondiali. L'autore è Lucio Boscardin, grafico veneto che all'epoca dell'inaugurazione aveva dovuto fare i conti con le perplessità di giganti come Gigi Riva e l'allora direttore della Gazzetta dello Sport Candido Cannavò. Lo racconta lui stesso in un'intervista d'annata pubblicata su Periodico Italiano Magazine.
Luca Cordero di Montezemolo con Ciao, la mascotte di Italia 90
Dopo la cerimonia di inaugurazione tornammo all'hotel Excelsior. Seduto al mio fianco c'era Gigi Riva che mi confessò un parere abbastanza negativo. Non ricordo le parole esatte, ma non gli era piaciuta. Anche se lo disse in maniera tale da non offendermi. Cannavò invece si avvicinò a me, mi prese sottobraccio e mi chiese: 'Bene, interessante. Ma come mai le è venuto in mente questo pinocchietto?' [Lucio Boscardin, il creatore di Ciao]

Un nome scelto con la schedina del Totocalcio

Se la figura stilizzata di Ciao non aveva quindi messo d'accordo tutti, lo stesso non si può dire riguardo al nome. Ciao era stato il frutto di un autentico plebiscito. A battezzare la mascotte di Italia '90 erano stati i tifosi e gli appassionati, chiamati a esprimersi attraverso il Totocalcio: in 11 schedine create ad hoc (con l'inserimento di un 14esimo pronostico) tutti i nomi candidati si erano sfidati tra loro in una sorta di girone all'italiana. Bastava mettere una croce per scegliere l'uno o l'altro. Alla fine della consultazione popolare Ciao stravinse con l'85% delle preferenze battendo nettamente le altre opzioni sul tavolo ovvero Amico, Beniamino, Bimbo e Dribbly.
Bobby Robson con Ciao, la mascotte di Italia 90

Gli Oscar Azzurri

Ogni bambino, in quella tarda primavera-estate del 1990, avrà avuto tra le mani almeno una volta un Oscar Azzurro: si trattava di piccole miniature da collezione (in totale 15), distribuite grazie a una collaborazione tra la Walt Disney e la compagnia petrolifera IP, e che riproducevano i calciatori italiani dei Mondiali 1990. Il meccanismo per accapparrarsele era piuttosto semplice: facendo benzina in una qualsiasi stazione IP si guadagnavano dei bollini attraverso i quali, una volta riempita un'apposita scheda allegata a Topolino, si potevano ritirare le bustine degli Oscar Azzurri. Naturalmente, come in tutte le raccolte di figurine o simili, questi Bomberini (alcuni li chiamavano così) erano ben presto diventati oggetto di febbrili scambi tra collezionisti, che durano ancora oggi. Le bustine non erano trasparenti, quindi era impossibile conoscerne preventivamente il contenuto: i doppioni si sprecavano e il meccanismo infernale spingeva gli appassionati (non solo i bambini, a dirla tutta) a frequentare con grande assiduità le stazioni di servizio IP.

Notti magiche, anzi no: Un'estate italiana

Composto da Giorgio Moroder col titolo originale To Be Number One e riscritto in italiano da Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, l'inno di Italia 90 ottiene immediatamente un successo strepitoso nel nostro Paese (naturalmente) e si arrampica fino ai piani alti della classifiche dei singoli più venduti anche oltre confine (ad esempio in Svizzera, in Germania e persino in Svezia). La canzone si chiama Un'estate italiana anche se - complice un ritornello fatto apposta per essere cantato a squarciagola - il titolo vero, quello che ha rappresentato e rappresenterà per sempre quel Mondiale, è Notti Magiche. Il duo Nannini-Bennato la esegue per la prima volta al Palasport di Roma in occasione del sorteggio dei gironi alla fine del 1989. Negli stadi il battesimo del fuoco (anche se in playback) va in scena a San Siro il pomeriggio dell'8 giugno in occasione della sfida inaugurale Argentina-Camerun. Notti Magiche che, almeno per la Nazionale azzurra, sfociano nell'incubo della maledetta notte del San Paolo in semifinale contro Maradona, Caniggia e Goycochea. Ma quella è un'altra storia. Ancora oggi, appena partono le prime note e a prescindere da come sia andata, qualsiasi appassionato di calcio inizia a cantare. Italia 90 è ancora nel cuore anche - se non soprattutto - grazie ai suoi simboli.
Gianna Nannni ed Edoardo Bennato cantano Un'estate italiana
Forse non sarà una canzone. A cambiare le regole del gioco. Ma voglio viverla cosi quest'avventura. Senza frontiere e con il cuore in gola [l'incipit di Un'estate italiana]
picture

"Campioni del Mondo!" 15 anni fa il trionfo a Germania 2006

Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Contenuti correlati
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità