Tebas: "L'Italia sta perdendo il treno: primo, stroncare la pirateria, poi qualità e strategia"

CALCIO - Il presidente della Liga alla "Gazzetta dello Sport": "Il campionato Primavera che giocate in Italia è inutile, non è competitivo. Il calcio gratis in tv non può funzionare. La Premier League non spende, spreca i soldi"

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Javier Tebas traccia la rotta. Il presidente della Liga, che ha assegnato tramite asta i diritti televisivi del campionato spagnolo per il quinquennio 2027-2032 a Telefónica e DAZN per 5,25 miliardi di euro — un aumento del 6% rispetto ai 4,95 miliardi del precedente accordo — ha dichiarato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport: "In realtà è del 9% considerando anche il pacchetto Horeca per i locali pubblici, che noi in Spagna siamo gli unici a vendere e gestire direttamente, e la Segunda con incasso totale di 6135 milioni. Poi va ricordato che la Spagna è penalizzata rispetto agli altri grandi competitor per numero di abitanti, reddito pro capite e diffusione della pay-tv".

"Le chiavi di questo successo sono tre. La prima è la lotta alla pirateria. Abbiamo ridotto del 60% il mercato illegale e la cosa inizia a riflettersi sul consumo della tv a pagamento. È stata fondamentale una sentenza giuridica che ci permette il blocco in diretta dell'usuario. Questa è una cosa che interessa tutti, quando interveniamo in Sud America aiutiamo anche gli altri campionati europei e la Champions League. Io passo il weekend collegato a occuparmi del tema pirateria, e la Liga investe circa 10 milioni all'anno in questa battaglia".
"Abbiamo migliorato il prodotto allungando pre e post partita con qualità: l'operatore ha molti più minuti a disposizione con un'audience elevata. E poi la strategia. Abbiamo deciso di lanciare l'asta a due anni dalla scadenza dell'attuale per farla coincidere con quella della Champions League. Non volevamo che i nostri offerenti portassero altrove le proprie risorse. Era un rischio, ma è andata bene".
L'Italia resta un campionato di riferimento ma sta perdendo il treno perché non tutti hanno capito che al centro del movimento va messa la Serie A e non gli interessi personali

Real Madrid

"A Madrid erano sicuri che col nuovo contratto tv avremmo incassato di meno, lo dicevano in giro. E invece… Ci sono rimasti male. Il Real chiede alla Uefa danni per 4,5 miliardi di euro? Una barzelletta. Potranno richiedere i danni per le spese sostenute, ma non certo quella cifra: non hanno perso niente perché nella loro competizione non c'erano club. La denuncia serve solo per fare pressione sulla Uefa".
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