Barcellona, Lamine Yamal: "La mia vita è cambiata, prima potevo fare ciò che volevo. Ho vissuto in una mensa e in stanza da amici"
Pubblicato 12/09/2025 alle 18:09 GMT+2
CALCIO, LIGA SPAGNOLA - Ora Lamine Yamal è una stella del calcio mondiale a soli 18 anni, ma la vita dell'asso del Barcellona non è sempre stata facile, come ha raccontato in un podcast: "La prima ad arrivare in Spagna è stata mia nonna, che s’intrufolò su un autobus proveniente dal Marocco. L'accoltellamento di mio padre? Mi hanno chiusero in casa, io cercavo di uscire".
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Video credit: SNTV
"La mia vita è cambiata sotto ogni aspetto. Prima potevo fare quello che volevo: potevo uscire a bere qualcosa con i miei amici, ma ora non posso più". Parole di un disincantato Lamine Yamal, stella del Barcellona e del calcio mondiale, ma pur sempre un ragazzo di appena 18 anni. "Ricordo gli impegni pre-stagionali di quest’estate in Corea, Giappone, Cina; era impossibile uscire ovunque, ma sono felice", ha detto al podcast Resonancia de Corazón.
Yamal ha parlato di tanti temi, tra cui la figura fondamentale della mamma: "Mia madre non poteva stare molto con me a causa del lavoro, ma mi preparava sempre la cena quando tornava a casa la sera. Le ho comprato una casa ovunque volesse; è la mia regina, si merita tutto ed è ciò che amo di più al mondo. Ricordo che mi comprò la PlayStation 4, che per me a quel tempo era tutto. Anche oggi gioco molto alla PlayStation. Potrei avere la villa più grande del mondo e starei sempre nella stanza della PlayStation".

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Poi più in generale della famiglia, ha aggiunto: "La prima ad arrivare in Spagna è stata mia nonna, che s’intrufolò su un autobus proveniente dal Marocco ed è riuscita ad arrivare a Mataró. Ha iniziato a lavorare tre turni per permettere a mio padre di venire, visto che era rimasto in Marocco, e quando ha guadagnato un po’ di soldi, ha pagato una donna perché portasse mio padre e sua sorella, che sono arrivati quando avevano 3 anni. Mia madre è arrivata dalla Guinea con mia nonna. I miei genitori si sono conosciuti qui, abbiamo iniziato a vivere in una residenza per giovani genitori, che era tipo una mensa. Successivamente, abbiamo sempre vissuto in una stanza a casa di amici, finché i miei genitori non si sono separati".
Dopo la mamma, Yamal ha parlato anche del padre, finito al centro della cronaca per essere stato accoltellato, fortunatamente senza conseguenze. "Ero in macchina con mia cugina Moha. Avevo attivato CarPlay, che collega il telefono agli altoparlanti, e mia cugina, che era in Marocco, mi chiamò e mi chiese: "Sei solo?". Cominciò a raccontarmi tutto, poi arrivarono altre chiamate. All’epoca avevo 16 anni. La prima cosa feci fu scendere dall’auto e cercare di andare alla stazione ferroviaria di Mataró. Immagina di essere un bambino e di sentire che tuo padre è stato accoltellato. Provai a salire sul treno, ma mio cugino non me lo permise. Gli dissi di portarmi a Mataró o non gli avrei più parlato, ma si rifiutò. Mi hanno chiusero in casa, io cercavo di uscire. Il giorno successivo, dopo l’allenamento, mi padre mi chiamò e disse che stava bene e che dovevo stare calmo. Andai a trovarlo in ospedale il giorno dopo e tutto si calmò".
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Lamine Yamal
Credit Foto Getty Images
Guardando invece al campo, l'asso della Spagna campione d'Europa ricostruisce l'approccio col Barça: "Arrivai nello spogliatoio delle giovanili, non avevo mai giocato, l'allenatore non mi conosceva. Quelli di noi che non giocavano, sono andati in prima squadra il giorno dell’allenamento dopo una partita. Abbiamo giocato una partita, abbiamo vinto 2-0, ho segnato un gol e ho fatto un assist ad Ansu. Il secondo, Òscar, il fratello di Xavi, mi disse: 'Com’è possibile che tu non stia giocando?' e io gli risposi: 'Beh, non lo so'. Mi disse: 'Stai calmo'. Da quel momento in poi, ho iniziato a giocare con le giovanili e ad allenarmi con la prima squadra".
La chiosa è per la festa dei suoi 18 anni, al centro di tante polemiche: "Hanno cercato di rovinarla in ogni modo. I giorni prima della mia festa di compleanno, una donna si è presentata mentendo, dicendo che avevo scelto delle ragazze, poi la storia dei camerieri, ma non sono arrabbiato".
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Lamine Yamal-Barcellona: rinnovo, maglia n.10 e murale dedicato
Video credit: Eurosport
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