Le 12 bandiere del calcio mondiale
Aggiornato 28/06/2015 alle 17:18 GMT+2
In un calcio sempre più "mercenario", quali sono stati i giocatori che hanno realmente segnato un'epoca per le loro squadre diventandone dei simboli
Voglio diventare una bandiera per il Manchester City, il sogno di ogni giocatore che non vuole tradire la fedeltà dei propri tifosi
Con queste parole, Yaya Touré ha spiegato i motivi che l'hanno spinto a interrompere il flirt con l'Inter e a rinunciare al trasferimento in nerazzurro e alla reunion con Roberto Mancini.
Sbarcato a Manchester nel 2010, il centrocampista ivoriano, oggi 32enne, si appresta a disputare la sua sesta stagione al City... Ma per diventare una vera bandiera, dovrà farne di strada, soprattutto nel calcio d'oggi, dove la fedeltà, ormai, è considerata un optional.
Ecco qui, in rigoroso ordine alfabetico, i veri simboli del calcio mondiale che abbiamo scelto.
FRANCO BARESI - Milan 1972-1997
Considerando anche le giovanili, in 25 anni in rossonero ha visto tutto, dalla Serie B alla Coppa dei Campioni, all'era Sacchi e a una delle squadre che ha fatto la storia e considerata come le più forti del calcio di sempre.
ALESSANDRO DEL PIERO - Juventus 1993-2012
Come Francesco Totti, l'ultima grande bandiera italiana del calcio italiano. Per la Juventus ha dato tutto in vent'anni di carriera e, fosse stato per lui, sarebbero stati anche di più. Per l'Australia e l'India ci sarebbe stato sempre tempo...
EUSEBIO - Benfica 1960-1975
Il primo Pallone d'oro portoghese della storia, simbolo assoluto del Benfica e del calcio lusitano in generale, un mito che difficilmente anche un fenomeno come Cristiano Ronaldo riuscirà a battere.
GIACINTO FACCHETTI - Inter 1960-1978
Il simbolo della Grande Inter, sotto la guida di Herrera ha riscritto il ruolo del difensore, trasformandosi nel primo fluidificante del campionato italiano, quel terzino offensivo fino a quel momento sconosciuto nel nostro Paese. Ha proseguito il binomio indissolubile con l'Inter anche a fine carriera, intraprendendo un ruolo dirigenziale.
RYAN GIGGS - Manchester United 1987-2014
Simbolo del Manchester United e dell'era Ferguson per eccellenza, ha soltanto una macchiolina nel suo passato: ha cominciato a giocare a pallone con l'"altra" maglia, quella del Manchester City, indossata dal 1985 al 1987, una brevissima parentesi poi cancellata a suon di risultati (34 titoli) sul campo.
PAOLO MALDINI - Milan 1978-2009
In rossonero per una vita intera, ma per davvero. Dai 10 anni (considerando le giovanili) fino ai 41, età del ritiro. Con il Milan ha vinto tutto, consacrandosi nella Top5 dei migliori difensori di sempre.
PELE' - Santos 1956-1974
Solo e sempre una maglia in patria, quella del Santos, con cui ha segnato più di 600 gol. In realtà, Pelé avrebbe anche avuto offerte per giocare all'estero prima del tramonto a New York, ma, essendo Pelé "il Brasile", lo stesso governo fece pressione al Santos perché non lo facesse partire.
CARLES PUYOL - Barcellona 1995-2014
Un ventennio pieno in blaugrana con 21 titoli vinti, più di uno per stagione in media: capitano del Barcellona, si è consacrato come il simbolo di uno dei cicli più innovativi e devastanti della storia del calcio mondiale.
GAETANO SCIREA - Juventus 1974-1988
Quindici anni in bianconero cominciati dopo l'inizio di carriera all'Atalanta. Un leader dentro e fuori dal campo, anche per personalità e umanità che l'hanno reso, oltre che un idolo calcistico, anche un grande uomo.
FRANCESCO TOTTI - Roma 1989-?
Considerando anche le giovanili, Totti coprirà quattro decadi con la maglia giallorossa. Qualche giorno fa, avevamo fatto un giochino: associare a una squadra le sue caratteristiche o simboli. Ne uscì: Roma - 100% Totti. Punto.
GIGI RIVA - Cagliari 1962-1976
Varesino di nascita e di formazione, ma simbolo per eccellenza del Cagliari e della Sardegna, l'uomo che portò un intero popolo al trionfo. La sua eredità, ancora oggi, è immensa.
JAVIER ZANETTI - Inter 1995-2004
Il giocatore con la più lunga militanza in una squadra straniera. Sbarcato all'Inter giovanissimo dal Banfield, Zanetti non ha più smesso i colori nerazzurri, diventando per tutti i tifosi solo e semplicemente "il Capitano".
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