Lavagna tattica: l'unicità di Sergio Ramos, l'arma in più di Zidane e del Real Madrid

Cerchiamo di capire come è possibile che un difensore riesca a segnare 68 gol in dodici anni, rivelandosi spesso decisivo nelle situazioni più complicate: la particolarità del capitano merengue non è soltanto un fatto di qualità fisiche o caratteriali. C'è molto di più.

Aduriz vs Sergio Ramos | Athletic-Real Madrid

Credit Foto AFP

Il suo passaggio dalle parti di Napoli ha portato con sé il vento delle polemiche. Come si può marcare a zona un giocatore del genere? Se lo sono chiesti in tanti e rispondere, francamente, non è affatto facile. Quando si parla di Sergio Ramos, in particolar modo delle straordinarie doti realizzative, il rischio è quello della semplificazione indebita. Ridurre tutto a una questione di marcatura o di talento individuale. La realtà è che siamo di fronte a un fenomeno complesso, degno di essere sviscerato a fondo. Come sempre, con l’aiuto di Wyscout.
Anche al netto del secondo gol di Napoli, Sergio Ramos è divenuto il difensore con più gol segnati in maglia merengue. 68, come un certo Roberto Carlos

Non è una questione di difesa a zona

Il dibattito, dalle nostre parti, rischierebbe di essere divisivo di domenica in domenica. In Spagna, invece, non si fa quasi caso al fattore Sergio Ramos. Si dà per assodato, come un’autentica arma in più per una squadra che già può vantare frecce notevoli al proprio arco. Del resto, stiamo parlando di un giocatore in grado di segnare 68 reti dal 2005, anno in cui si trasferì a Madrid. Un lasso di tempo sufficiente per divenire il difensore più prolifico nella storia del Real al pari di Roberto Carlos. In stagione, siamo a 10 reti in 30 partite, primato personale superiore anche alle 7 del 2013-14 (in 51 match) e del 2014-15 (in 42). Com’è possibile? Data la complessità del problema, è bene ragionare per esclusione.
Per questo, abbiamo analizzato tutte le reti prodotte da Sergio Ramos a partire dal 2013-14, l’anno in cui un suo gol salvò i Merengues in finale di Champions League. Nel corso di queste quattro stagioni, lo spagnolo ha prodotto 27 gol con i Blancos, di cui 21 sugli sviluppi di un calcio piazzato. Il 77,78% del totale. Una percentuale che è andata crescendo dal 57% della prima annata oggetto dell’analisi, fino al 70% attuale. Di queste 21 reti, quante sono state prodotte contro una difesa a zona come quella del Napoli? Soltanto 6. Nemmeno il 30%. Le ragioni, a rigor di logica, risiedono altrove.
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Sergio Ramos contro la difesa a zona

Credit Foto Eurosport

In Italia si è fatto un gran parlare del sistema difensivo adottato da Maurizio Sarri contro il Real Madrid. La sua marcatura a zona sui calci piazzati è stata vista da molti come una delle cause della "quasi doppietta" di Sergio Ramos. In realtà, si scopre che statisticamente il difensore ha prodotto soltanto 6 reti su 27 contro squadre schierate a zona. Ovvero il 22% del suo totale su calcio piazzato. Il problema, nel caso specifico, è soprattutto che la marcatura a zona non è applicata correttamente da Raul Albiol, ben poco aggressivo sulla palla.

L’unicità di Sergio Ramos

Non si tratta tanto di sistemi difensivi. Due dei gol più importanti nella carriera di Sergio Ramos sono infatti giunti contro uno schieramento a uomo. Eppure, è difficile imputare colpe particolari a Diego Simeone e ai suoi difensori. È questione di DNA. Sergio Ramos ha tutto per essere un’arma offensiva notevole sui calci piazzati. Le qualità tipiche dei difensori di altissimo livello (fisico e stacco aereo) si vanno ad aggiungere a doti da attaccante puro. Il senso della posizione e l’intuito fanno la differenza. Contro la difesa a zona così come contro quella a uomo.
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I dati di Sergio Ramos dal 2013

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Perché se è vero che l’avversario lo riconosce come la minaccia principale sui calci da fermo, è innegabile che il Real Madrid vanti altre alternative (da Cristiano Ronaldo a Varane, passando per Benzema e Pepe). E, dunque, non si può finire per concentrare tutte le proprie attenzioni su di lui. Che è un difensore unico non solo per qualità fisiche, ma anche caratteriali. Il dato più impressionante, infatti, racconta di come Sergio Ramos, all’indomani della rete di Lisbona 2014, abbia segnato 18 gol su 21 con la propria squadra in situazione di pareggio o sconfitta. Esiste una migliore definizione di leadership?
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Sergio Ramos contro la difesa a uomo

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Nella stragrande maggioranza dei casi, Sergio Ramos ha colpito contro difese a uomo. A riprova di un talento da attaccante non soltanto nello stacco, ma anche nella capacità di smarcarsi. 21 reti sono nate contro sistemi difensivi di questo tipo, il 78% dei suoi gol su calcio piazzato.

Quando lo schema è di squadra

Abbiamo elencato le possibili minacce offensive del Real Madrid sui calci da fermo, non possiamo dunque trascurare chi accende la miccia. Ovvero chi finisce per battere quelle punizioni o calciare quei corner. È un elemento che spesso si dimentica, eppure è tremendamente decisivo. A fare la differenza è anche la qualità del tocco di chi batte. Nel corso del quadriennio in questione, Sergio Ramos è stato assistito una volta da Cristiano Ronaldo, due da Angel di Maria, Isco e James Rodrguez, tre da Luka Modric. E, udite udite, in addirittura 11 occasioni da Toni Kroos (arrivato a Madrid soltanto da tre anni...). Prendete il miglior colpitore al mondo e unitelo a uno dei piedi più precisi del pianeta, avrete lo schema base del Real Madrid di Zidane.
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Kroos sui calci piazzati

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L’altro segreto di Sergio Ramos sta nella qualità eccelsa dei battitori merengue. Quasi nessuno al mondo può vantare gente con la qualità di Cristiano Ronaldo, James Rodriguez, Isco, Modric o Kroos sui calci da fermo. Soprattutto il tedesco, a Madrid da tre stagioni, ha creato una chimica speciale con il capitano, arrivando a fornirgli ben 11 assist da fermo.

Che cosa ci insegna il caso Ramos

Esistono fasi, periodi. Momenti della stagione in cui a segnare è sempre un determinato giocatore e in un certo modo. Per Sergio Ramos, però, questo dura ormai da anni. Non si può dunque parlare di eccezione, quanto di norma o, addirittura, consolidamento. Perché con il passare del tempo migliora la sua intesa con Kroos e, in modo inversamente proporzionale, gli allenatori avversari paiono perdere la speranza di poterlo arginare. Nonostante l’unicità del capitano merengue, esiste però un insegnamento valido per molti tecnici. Mai sottovalutare le situazioni da fermo, anche le più banali. Perché, nel calcio per larghi tratti prevedibile dei nostri giorni, possono divenire un territorio inesplorato nel quale costruire le proprie vittorie. Il Real Madrid fa ricorso a questa arma ormai da anni e non se ne vergogna. Merito del talento di Sergio Ramos, certo. Ma anche dell’umiltà tattica di Zidane, il vero punto di forza di un allenatore non dotato di una visione rivoluzionaria.
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Gli assist per Sergio Ramos

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Questo articolo è stato pubblicato in forma ridotta su The Football Blog ospitato da Wyscout
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