Dai numeri di Ronaldo a Zidane che 'sapeva tutto': il viaggio dentro la crisi del Real Madrid
Aggiornato 08/01/2019 alle 22:44 GMT+1
Contro la Real Sociedad è arrivata la 5a sconfitta in campionato, la 9a stagionale. Quest'anno non è arrivata la Supercoppa europea e il Real è già a -10 dal Barcellona quando ancora non è finito il girone d'andata. Quali sono i numeri che inchiodano la squadra di Solari?
All'indomani della clamorosa sconfitta casalinga contro la Real Sociedad, si raccolgono i cocci in casa Real Madrid. Contro i baschi è arrivato il 6° ko stagionale in campionato, e non è ancora finito il girone d'andata, il nono in stagione sommando le altre competizioni. Un dato durissimo se consideriamo che il Real Madrid è la squadra Campione d'Europa in carica (per il terzo anno consecutivo) e Campione del Mondo in carica (per il terzo anno consecutivo). Tante le cause: da un mercato inesistente da anni, agli addii in estate di Cristiano Ronaldo e Zinédine Zidane...
Il Real Madrid senza Ronaldo? Una squadra normale...
Con la prima parte di stagione quasi chiusa, ormai si può dire... La cessione di Cristiano Ronaldo è il stato peggior colpo in uscita effettuato dal Real Madrid degli ultimi 20 anni. Ok l'età, ok gli stimoli, ok che 100 milioni sono difficili da trovare per un classe '85, ma dando via Ronaldo hai dato via l'essenza stessa del Real Madrid. Senza voler esagerare, le ultime vittorie dei blancos, in Spagna come in Europa sono da imputare al portoghese. Non solo in termini di gol, ma anche in termini di assist, giocate prodotte, pericolosità offensiva, responsabilità prese e presenza scenica. Sì perché se hai Cristiano Ronaldo dalla tua, fai paura come squadra, senza, rischi di sembrare una squadra normale, anche se il Real Madrid può contare su gente Sergio Ramos, Marcelo, Kroos, Modric, Casemiro, Isco, Benzema e altri. Eppure, ognuno di loro ha perso qualcosa in questi 5 mesi. Tutti hanno perso un po' di luce da quando è andato via CR7.
I gol di Cristiano al Real Madrid al 6 gennaio
Ronaldo al 6 Gennaio | Gol | Partite* |
2017-2018 | 15 | 24 |
2016-2017 | 17 | 20 |
2015-2016 | 25 | 25 |
2014-2015 | 34 | 26 |
2013-2014 | 29 | 23 |
2012-2013 | 25 | 27 |
2011-2012 | 26 | 29 |
2010-2011 | 27 | 26 |
2009-2010 | 13 | 13 |
*in tutte le competizioni
Non tutto si può spiegare con i numeri, ma le cifre - a volte - ti aiutano ad imbastire il discorso. Il Real Madrid fino ad adesso ha prodotto 57 reti in stagione, sommando tutte le competizioni, ma ha fatto solo 26 gol in campionato con una differenza reti di +3. Si prendono più gol, se ne segnano di meno. Ma come? Senza Ronaldo, giocatori come Bale e Benzema sarebbero stati più responsabilizzati e avrebbe raccolto medie da paura? Isco e Asensio, senza Ronaldo, avrebbero avuto lo spazio che meritavano e sarebbero definitivamente esplosi? Evidentemente no. Ronaldo aiutava tutti. Lui segnava e si faceva aiutare dai compagni. Ma anche i gol di Bale e Benzema vedevano, spesso, lo zampino del portoghese. Certe giocate di Isco e Asensio partivano, spesso, da movimenti ad attirare l'uomo di CR7. Ora Ronaldo non c'è più e sul campo si vede. La squadra, che non è stata modificata dal suo addio, vede l'assenza del portoghese che, volente o nolente, faceva parte integrante di questa squadra. Il Real non vinceva solo perché c'era Ronaldo! Vero, ma averlo avuto in questi anni aiutava tantissimo... Senza scomodare i 29 e i 34 gol prodotti dall'inizio di stagione al 6 gennaio durante la gestione Ancelotti, Ronaldo ha sempre superato i 15 gol nella prima parte di stagione (l'anno scorso pagava una squalifica di 5 giornate). Ecco, chiunque al Real si sentiva forte anche senza Ronaldo. Perché lui non era tutto, il Real Madrid era più forte di Ronaldo. I numeri dicono il contrario, non solo per i gol, ma anche per i punti conquistati. Parliamo di una squadra che non ha saputo evolversi, di giocatori che non hanno saputo evolversi. “Sappiamo farlo anche senza Ronaldo”, dicevano in molti, evidentemente non era proprio così...
Solari non regge il confronto con Zidane che aveva, già, capito tutto
Non solo Cristiano Ronaldo. Ad aver lasciato questa squadra, ancor prima del portoghese, è stato Zinédine Zidane che subito dopo la Decimotercera ha convocato una conferenza stampa per comunicare il suo addio al Real Madrid. Il tecnico francese aveva capito tutto. Difficile tirare fuori qualcos'altro da questa squadra, soprattutto dopo aver vinto la terza Champions League consecutiva. Uno spogliatoio sempre uguale, con i suoi equilibri pronti ad esplodere. Già l'anno scorso si diceva che sarebbe stato impossibile vincere ancora, ma il Real ce l'ha fatta. Ora, senza Ronaldo e senza mercato era davvero impossibile centrare un'altra impresa. Zidane lo sapeva ed è stato il primo ad abbandonare il Titanic, certo della fine che avrebbe fatto questa squadra...
Allenatori a confronto all'inizio della loro avventura al Real
Allenatore | Punti | Giornate* |
Zinédine Zidane 2015-2016 | 23 punti su 30 | 10 giornate |
Julen Lopetegui 2018-2019 | 14 punti su 30 | 10 giornate |
Santiago Solari 2018-2019 | 19 punti su 24 | 8 giornate |
*partite di campionato
Assenza di mercato, assenza di stimoli: Courtois unico 'colpo'
Infine il mercato. Ultimo ma non ultimo, nella conta delle cause del Real Madrid. È vero, negli anni il Real Madrid ha speso l'impossibile, ma non ha mai rinnovato la sua squadra, dando sempre più punti di riferimento. Sergio Ramos non può fare un turno di riposo, così come Carvajal e Marcelo. Tra Nazionale e club, anche Modric (Pallone d'oro 2018) e Kroos cominciano a sentire il passare degli anni, con Casemiro che non può fare in eterno il lavoro che fa ormai da 4 stagioni. Florentino Pérez ha operato però su altri fattori: giovani e spagnoli. Perché dopo che vinci 3 Champions League consecutive, il tuo sogno è quello di creare la Nazionale spagnola del futuro. Nelle ultime sessioni di mercato sono arrivati Isco, Asensio, Ceballos, Odriozola, Vallejo, Theo Hernández e Marcos Llorente, ma in pochi hanno dato il loro contributo fino ad adesso. C'è poi la stellina Vinícius Júnior, che resta una scommessa, e il ritorno di Mariano Diaz che per tutta battuta ha preso proprio la maglia n° 7 di Ronaldo. Negli ultimi anni non ci sono stati miglioramenti, e una stagione così era da prevedere nell'arco di un decennio di successi. Mancano gli stimoli a questo punto e, soprattutto, qualche novità che il Real non ha colto nelle ultime annate.
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