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Zidane e il trionfo col Real Madrid: il capolavoro di un tecnico che vince un trofeo ogni 19 partite

Matteo Zorzoli

Aggiornato 17/07/2020 alle 16:42 GMT+2

Anatomia dell'undicesimo successo dell'allenatore francese sulla panchina delle Merengues, il primo del post-CR7 e della sua seconda avventura madrilena. Nella classifica che tiene conto del rapporto tra partite ufficiali e titoli, Zizou batte mostri sacri del nostro tempo come Ancelotti, Guardiola, Mourinho e Ferguson

Zinedine Zidane portato in trionfo dalle Merengues dopo la vittoria della sua seconda Liga

Credit Foto Getty Images

È il grande architetto di questo successo, ha progettato tutto. L'altro giorno mi hanno fatto notare che vince un titolo ogni 19 partite. Cosa si può dire di lui? Che è una benedizione dal cielo. Speriamo rimanga con noi ancora per molto tempo. (Florentino Perez su Zinedine Zidane)
Impossibile non dedicare la copertina della 34° Liga del Real Madrid a Zinedine Zidane, l'allenatore dei record, protagonista assoluto della cavalcata delle Merengues ai danni di un Barcellona devastato dalle lotte intestine. Difficile decidere se l'ex Juve ha dato il proprio meglio in campo (13 trofei) o in panchina (per ora 11). Facile scegliere la chiave del suo successo: il gruppo, praticamente lo stesso dalla prima Champions League vinta nel 2016.
Carvajal, Ramos, Casemiro, Modric, Kroos, Benzema con l'aggiunta di Isco, Nacho e Bale: tra i convocati di Zizou nella passerella finale di giovedì sera contro il Villarreal in 9 hanno disputato la finale di San Siro contro l'Atletico Madrid. Della serie "squadra che vince non si cambia". Un assioma che ha resistito anche ad un'eccezione, o meglio l'Eccezione: l'addio di Cristiano Ronaldo. Ventuno giocatori diversi a segno durante la stagione (mancano solo i portieri, Militao, Brahim Diaz e Odriozola) hanno regalato all'ex Pallone D'Oro "il giorno più bello della sua vita professionale" e una statistica che manda in soffitta tutti i "santoni" della storia ultracentenaria del football.
  • La top10 all time degli allenatori per rapporto trofei/partite
AllenatorePartite ufficialiTrofei vintiRapporto trofei/partite
1. Zidane210111 trofeo ogni 19 partite
2. Guardiola676291/23,3
3. Maley1617461/35,1
4. Lobanovskyj 1105301/36,8
5. Stein936251/37,4
6. Mourinho940251/37,6
7. Lucescu1353341/39,6
8. Ferguson 2139491/43,6
9. Lippi 900181/50
10. Allegri673131/51,7
Nella speciale classifica degli accaparratori seriali di trofei, Zizou stacca l'inventore del tiki-taka, lo Special One, il baronetto di Manchester, ma anche Carletto Ancelotti (1 trofeo ogni 56,1 partite), Fabio Capello (1 ogni 59,1) e Jurgen Klopp (1 ogni 94,5 partite). Dal 2016, da quando si è seduto sulla panchina dei Galacticos dopo essere stato la spalla di Ancelotti, l'allenatore francese ha vinto più di tutti, con una sola squadra e con un anno sabbatico di mezzo. "Straordinario" direbbe Arrigo Sacchi che con il Milan di Van Basten, Gullit e Rijkaard non è andato oltre 1 trofeo ogni 53,2 partite.
La parabola vincente di Zidane si fonda sulla capacità di tirare fuori il massimo dalla squadra che ha a disposizione. Vive seguendo quelle che chiama "conexiones", ovvero i collegamenti fra teoria e pratica. La parte atletica è fondamentale: è proprio durante il lockdown che il Real ha messo le basi per la rimonta Scudetto, grazie all’eccellente lavoro svolto da Gregory Dupont, preparatore atletico Campione del Mondo con la Francia nel 2018, voluto a tutti i costi dal marsigliese. Il calcio di Zizou è spesso controintuitivo, sorprende nelle scelte degli undici di partenza, ma è a suo modo essenziale. Non ruba l'occhio, ma si prende la scena e lascia di stucco gli avversari come il suo eurogol in finale di Champions contro il Leverkusen nel 2002.
Il palmares di Zidane sulla panchina del Real Madrid
Il primo trofeo post-CR7 del Real Madrid è anche il primo della seconda avventura di Zidane alla guida, richiamato alla base dopo le gestioni scriteriate di Lopetegui e Solari. Nel marzo del 2019 Florentino Pérez ha scelto fra due potenziali "minestra riscaldate" per riportare i Blancos sulla retta via: il francese o Josè Mourinho. Facendosi guidare dal cuore dei tifosi, il numero 1 madrileno ha scelto l'uomo delle 9 finali su 9 vinte, promettendogli carta bianca e investimenti milionari che negli ultimi anni erano mancati. Il gruppo sazio di senatori come Benzema e Sergio Ramos, da qualche mese orfano dell'alieno portoghese, aveva bisogno di un'iniezione di freschezza: sono arrivati Hazard, Jovic, Rodrygo e Mendy, ma non sono mancate le difficoltà, soprattutto all'inizio della stagione.
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Real Madrid, le chiavi del trionfo di Zidane: difesa e 21 giocatori in gol. Così si vince senza CR7

Alcuni commentatori spagnoli hanno definito il 34° titolo del Real come il "trionfo del senza": "senza" CR7; "senza" Hazard, l'uomo copertina bloccato da innumerevoli infortuni; senza "Jovic", spesso più impegnato in vicissittudini fuori dal campo; "senza", infine, Asensio, quasi mai disponibile. La sfida nella sfida di Zizou era trasformare una formazione votata all'attacco in un fortino inespugnabile. E ci è riuscito: appena 23 gol subiti contro la media over 40 del recente passato rendono la difesa del Madrid la meno battuta nel campionato spagnolo negli ultimi 32 anni. Record su record che catapultano l'ex fantasista della Juventus nell'Olimpo degli allenatori del nuovo Millennio al fianco di mostri sacri come Mourinho, Guardiola, Ancelotti, Klopp e Heynckes. Chi è il migliore?
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