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Le 5 verità di Barcellona-Real Madrid: è un Messi triste

Simone Eterno

Aggiornato 25/10/2020 alle 10:02 GMT+1

C'è un Real con Ramos e un Real senza Ramos, ma anche un Barcellona pre-Messi e post-tentativo di addio. In mezzo una nota anche per il valore di Benzema. E una certezza per Koeman: dovrà risolvere un bel po' di grane.

Un Lionel Messi sconsolato cammina sul prato del Camp Nou dopo il ko per 1-3 in Barcellona-Real Madrid

Credit Foto Getty Images

1. C’è un Real con Ramos e un Real senza Ramos

E’ bastato rimettere il capitano e bandiera la centro della difesa per dimenticare il ko col Cadice (dove era uscito dopo mezz’ora) così come quello ancor più clamoroso, per portata dei numeri e fase ballerina dietro, in Champions con lo Shakhtar. C’è un Real Madrid con Ramos e un Real Madrid senza Ramos: più che una verità, una banalità. Ma tant’è il Clasico ce l’ha ricordata ancora una volta.
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Sergio Ramos esulta dopo il gol in Barcellona-Real Madrid (1-3 il finale, gol dell'1-2)

Credit Foto Getty Images

2. Il Barcellona è un cantiere aperto

L’idea di Koeman di questo 4-2-3-1 è ambiziosa, ma ancora poco solida. Busquets non è più quello di un tempo, e per quanto dotato di intelligenza sopraffina il suo fisico è un limite agli straordinari in fase di copertura a cui è richiamato. Al tempo stesso però pare l’unica possibilità per far salire Frenkie de Jong, che ancora però non gira come un ingranaggio perfetto di questo Barca. Servirebbe un po’ di aiuto da quelli davanti, che però, presumibilmente, viste le caratteristiche, difficilmente arriverà. Nel Clasico è stato così e ci lascia una domanda non da poco: come pensa di risolverla Koeman?
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Ronald Koeman e Antoine Griezmann (FC Barcellona vs. Real Madrid)

Credit Foto Getty Images

3. Il futuro è di Ansu Fati... E quindi Griezmann?

C’è comunque una nota positiva per il tecnico olandese nel ko per 1-3 del Camp Nou: Ansu Fati. Un gol, un gol sfiorato, un assist delizioso per la testa di Coutinho. Un giocatore giovane, veloce e tecnico, il cui futuro pare essere tutto dalla sua. La rivoluzione dell’olandese probabilmente passerà anche da qui, ma resta la solita, grande, altra domanda: e quindi Griezmann?...

4. Karim ‘The Dream’

Karim ‘The Dream’ Benzema. Karim il sogno. Perché non si resta 11 anni centravanti titolare del Real Madrid senza avere un qualcosa di speciale. E Benzema ce l’ha eccome. La capacità di leggere il calcio, di muoversi, di lavorare anche per gli altri, è quel qualcosa che ha fatto la fortuna anche di Cristiano Ronaldo e che continua a fare la fortuna del Real Madrid. In un Clasico in cui non è andato in gol, da ammirare restano i movimenti durante la partita o la palla fornita pronti-via a Valverde. L’anno scorso si prese la scena. La sensazione è che sarà così anche quest’anno.
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Zinedine Zidane insieme a Karim Benzema: Real Madrid

Credit Foto Getty Images

5. E’ un Messi triste

Ultimo ma più importante, il capitolo Leo Messi. Senza troppi giri di parole: è sembrato un Messi triste. Manca la gioia, il sorriso; quella vitalità che per una vita l’aveva accompagnato sul prato del Camp Nou e che ha illuminato gli ultimi 10 anni di calcio. Se neanche il ‘Clasico’ è riuscito a riaccenderlo, ci chiediamo davvero: “e allora cosa?”. Dovrà provare a capirlo Koeman, dovrà cercarlo dentro sé stesso la Pulce. Ammesso che ne abbia davvero voglia.
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Un Lionel Messi sconsolato cammina sul prato del Camp Nou dopo il ko per 1-3 in Barcellona-Real Madrid

Credit Foto Getty Images

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