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Liga - Barcellona: da Xavi al mercato, le chiavi della rinascita blaugrana. Dal nono al terzo posto, col 2° nel mirino

Stefano Fonsato

Aggiornato 21/03/2022 alle 18:05 GMT+1

LIGA - Fatta eccezione per il Bayern Monaco in Champions, l'ultima sconfitta dei catalani nella Liga risale al 4 dicembre (0-1 in casa contro il Betis). Nel 2022, a parte le gare di Supercoppa spagnola, Xavi ha sempre vinto o pareggiato, rientrando prepotentemente nei primissimi posti - attualmente il terzo - di graduatoria. Il mercato di gennaio ha fatto la sua parte, ma anche Dembélé...

Xavi: "Tante idee in testa, con DNA Barça: siamo tutti figli di Cruyff"

Ho molte cose in testa. Cose mi ha detto Johan Cruyff. Cose che ho imparato da tanti allenatori passati dal Camp Nou. Si, insomma: siamo tutti figli di Cruyff, van Gaal, Guardiola, Rijkaard, Luis Enrique. Ho imparato tante nozioni, anche da altri sport. Di idee ne ho tante: si tratta solo di metterle in ordine.
Con queste parole, Xavi Hernandez si era presentato, a inizio novembre, in qualità di nuovo allenatore del Barcellona, dopo l'esonero di Ronald Koeman e un periodo fatto di confusione, punti persi e classifica deficitaria in campionato, Champions compromessa, cessioni su cessioni. Quella più dolorosa, certamente, legata a Lionel Messi.

Dal nono al terzo posto (con finestra sul 2°): la rivoluzione di Xavi Hernandez

Fatta eccezione per il Bayern Monaco in Champions, l'ultima sconfitta dei catalani nella Liga risale al 4 dicembre (0-1 in casa contro il Betis). Nel 2022, a parte le gare di Supercoppa spagnola, Xavi ha sempre vinto o pareggiato, rientrando prepotentemente nei primissimi posti - attualmente il terzo - di graduatoria. Una scalata entusiasmante, dalla postazione numero 9: ora il Barça sogna addirittura la seconda, trovandosi a -3 dal Siviglia (54 punti contro i 57 degli andalusi) e con una gara da recuperare. In mezzo, vittorie di spicco come il 4-2 all'Atletico Madrid, il 4-1 in trasferta rifilato al Valencia e un altro poker. L'ultimo, quello più esaltante: al Santiago Bernabéu, tana del Real di Ancelotti primo in classifica per il quinto successo consecutivo.

Il mercato ha comunque fatto la differenza

Numeri esaltanti. Non a caso, però, abbiamo voluto sottolineare l'exploit del 2022: Xavi Hernandez è da considerarsi, Sì, l'allenatore del futuro, il nuovo Messia sulla panchina blaugrana, denominatore comune funzionale di tutti i grandi condottieri e maestri di calcio passati per il Camp Nou, ma il ritorno - ponderato - sul mercato a gennaio ha dato nuova linfa a tutto l'impianto di gioco del Barcellona: l'attacco, per esempio, stato notevolmente migliorato con gli innesti di Ferran Torres dal Manchester City e Pierre-Emerick Aubameyang dall'Arsenal: gente dallo spessore tecnico top, in grado di apportare il primo 5, il secondo 9 gol tra campionato ed Europa League. A completare l'opera, l'esperienza e la fisicità lungo le fasce di Dani Alves - tornato non solo per ricompattare lo spogliatoio - e Adama Traoré. E i tifosi catalani non smettono di sognare con la mega sponsoriazzazione di Spotify all'orizzonte, pronta a immettere nelle casse una cifra monstre pari a 280 milioni di euro, che fanno rientrare il Barcellona in corsa per Erling Haaland o pensare a un eventuale, clamoroso ritorno di Messi.

Neologismi da aggiornare: è gia nato lo "Xavismo"?

Tornando a Xavi, sbaglia anche chi lo accosta a Pep Guardiola. Il 4-3-3 resta il modulo favorito tuttavia, come da lui stesso ribadito, ha preso un po' tutto da tutti (i suoi maestri). La cosa più simile all'idea di gioco classica del Barça è la fase di costruzione dell'azione: prima lenta, poi caratterizzata da accelerazioni improvvise in affondo. Il tiki-taka, poi, non è "infinito": il Barcellona di oggi non disdegna le verticalizzazioni e non la squadra non ha paura di sporcarsi le mani andando in pressing costante sui difensori avversari oppure di esprimersi con lunghi traversoni o sventagliate. Un pot pourri di situazioni tecnico-tattiche di cui ha particolarmente beneficiato Ousmane Dembélé, trasformatosi da solito oggetto del mistero con Koeman (per giunta in scadenza di contratto) a insaziabile macchina da cross propiziando tre reti (più un rigore procurato) con l'Osasuna e altre due conl Real nelle ultime due gare di Liga. Insomma, c'è chi ha già classificato tutto ciò col neologismo "Xavismo". Una parola che, con ogni probabilità, da qui in avanti verrà ripetuta come un mantra...
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