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Donnarumma spiega la verità sull'addio al Milan: "Avevo bisogno di cambiare. Io e il club avevamo ambizioni diverse.

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Aggiornato 19/08/2021 alle 09:17 GMT+2

PSG - Il portiere azzurro del PSG si racconta a tutto tondo: dai successi con la Nazionale alla nuova avventura in terra francese, passando - ovviamente - per il passato rossonero: "La vita è fatta di scelte, avevamo ambizioni diverse. Del Milan resterò per sempre tifoso".

Donnarumma, Paris Saint-Germain

Credit Foto Getty Images

Ventidue anni, alle spalle un fresco titolo di campione d'Europa, davanti a se la voglia di continuare a vincere, qualsiasi trofeo si possa mettere in bacheca. In una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport, il neo portiere azzurro del PSG Gianluigi Donnarumma si racconta a 360°: dall'addio al Milan alla nuova avventura in maglia PSG, dall'Europeo vinto da protagonista assoluto con l'Italia all'arrivo di Leo Messi all'ombra della Tour Eiffel, Gigio ancora sembra non crederci: "È incredibile, un autentico colpo di teatro: quando si è saputo del suo addio al Barcellona non potevo immaginare che me lo sarei ritrovato qui, questa è una squadra di fenomeni. Messi si allena già con noi, scarso eh? Sinistro discreto, dovrebbe migliorare col destro".

Sull'addio al Milan

"Al Milan sono stato otto anni, era casa mia, lì ho vissuto momenti bellissimi. Il Milan ancora oggi mi emoziona, ho grande rispetto per le persone che vi lavorano e per i tifosi. Quando ho saputo che il direttore (Gazidis, ndr.) stava male gli ho scritto augurandogli di tornare in fretta a Milanello, il suo luogo… Ma la vita è fatta di scelte, avevamo ambizioni diverse. Del Milan resterò per sempre tifoso".

Sulla corte del PSG

"Parigi mi ha sempre cercato, ma in quel momento la priorità era il Milan. Oggi anche grazie al Milan mi sento più sicuro, maturo, e sono migliorato tecnicamente. Quando ho firmato il presidente mi ha detto Finalmente siamo insieme”. Ora sto benissimo, sono molto rilassato, l’anno scorso la squadra non ha vinto la Ligue1, ma il vero obiettivo è un altro, la Champions"
L'anno scorso la squadra non ha vinto la Ligue1, ma il vero obiettivo è un altro, la Champions

Sulla Nazionale

"Cinquanta giorni fantastici dall’inizio del ritiro alla finale di Wembley. I ragazzi, quei momenti mi mancano. Ogni tanto vado su youtube, rivivo alcune tappe del nostro percorso e mi emoziono. Con i compagni di Nazionale ci sentiamo spesso o ci scriviamo, abbiamo una chat azzurra. Quella vittoria - continua Donnarumma - è il frutto del lavoro del Mancio, un allenatore incredibi le, e di un gruppo che provava piacere a stare insieme. Nessuna pesantezza, zero noia, facevamo le cose di sempre ma con un gusto diverso. Respiravamo unità, e ogni partita, anche se da casa potevate non notarlo, la vivevamo come se fosse l’ultima. E poi Ciro, Lorenzo, io, noi terroni siamo matti e sappiamo come fare gruppo. Sul pullman partivamo con “Ma quale dieta, me piacen ‘e purpett” e ci trascinavamo dietro anche i più timidi. Jorge (Jorginho, nda) mi chiedeva continuamente di ricordargli il ritornello, soltanto quello, ed era tra i più attivi".
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