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Calcio, I sogni del 50enne Zinedine Zidane: "PSG o Francia, vado solo dove si può vincere"

Daniele Fantini

Pubblicato 23/06/2022 alle 12:35 GMT+2

CALCIO, LIGUE 1 - Zinedine Zidane festeggia il suo 50esimo compleanno con una lunghissima intervista concessa al quotidiano francese "L'Equipe". L'ex-tecnico del Real Madrid confessa di avere come grande obiettivo la panchina della nazionale francese, ma non rinuncerebbe anche alla chance di allenare il PSG. Inoltre racconta la sua versione dei fatti sulla famosa testata a Marco Materazzi.

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Oggi, 23 giugno, Zinedine Zidane doppia la boa del mezzo secolo di vita. Per festeggiare i suoi 50 anni, ha concesso una lunghissima intervista al quotidiano francese "L'Equipe", lunga ben 18 pagine. Zidane si è focalizzato sul suo futuro da allenatore, in cui sogna la panchina della Nazionale francese ma senza disdegnare un possibile approdo al PSG. E ha proposto anche la sua versione dei fatti sulla famosa testata rifilata a Marco Materazzi durante la finale dei Mondiali del 2006 vinta dall'Italia sulla Francia.
"La finale di Berlino si è conclusa in un modo di cui non sono fiero. Quel giorno mia madre era affaticata, non stava bene. Magari non aveva nulla di grave, ma ero comunque preoccupato. C'era molta tensione in campo. Materazzi comincia a parlarmi non di mia madre, ma di mia sorella. Non ha insultato mia madre, questo l'ho detto più volte, ma ha insultato mia sorella, che in quel momento si stava prendendo cura di mia madre. In campo ci si insulta, anche in maniera pesante, ma è normale, lo fanno tutti. Ma quel giorno è andata così. Parlando di mia sorella Lila, ha fatto scattare qualcosa. E nel giro di un secondo è successo quel che è successo. Non ne vado fiero, ma fa parte del mio percorso. In quel momento era fragile, e in momenti del genere può capitare di fare cose non belle".
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Zinédine Zidane e Marco Materazzi.

Credit Foto Getty Images

"Un giorno spero di essere ct della Francia, voglio chiudere il cerchio con la Nazionale. Da giocatore è stata il massimo, e voglio rifarlo anche come allenatore. Io dopo Deschamps? Se l'opportunità si presenta, io ci sarò. Non dipende da me, ma ho un desiderio profondo".
"PSG? Mai dire mai, ma non è di attualità. Da giocatore avevo tantissima scelta, da allenatore molta meno. Se prendo una squadra, è solo per vincere. Ed è questo il motivo per cui non posso andare ovunque. Ma anche per la lingua. Non potrei andare a Manchester, perché non padroneggio l'inglese. Però conosco bene gli ingredienti per vincere".
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