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Dal titolo sfiorato alla scommessa Sagan Tosu: la nuova vita in Giappone dell'imperatore Ficcadenti

Stefano Fonsato

Aggiornato 21/04/2017 alle 18:26 GMT+2

Da qualche settimana, l'ex allenatore di Cagliari e Cesena ha iniziato la sua quarta stagione nel Sol Levante. Nel 2015, con l'FC Tokyo e l'attuale difensore della Cremonese Michele Canini, uno straordinario secondo posto. Ora, insieme a Ibarbo e a una squadra prettamente autoctona, l'avventura nel piccolo club a sud del paese. E' lui il nuovo made in Italy del calcio dopo l'epopea "Zac".

Massimo Ficcadenti, attuale allenatore del Sagan Tosu, Giappone (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

Una salvezza col Cesena, un lungo e travagliato periodo a Cagliari condito da un doppio esonero da parte dell'allora presidente Massimo Cellino e i radar del calcio italiano che, nel 2012, si spengono improvvisamente. Cinque anni dopo lo ritroviamo in Giappone, Massimo Ficcadenti, a coronare il sogno di una vita. Quel "pallino" per il Sol Levante da sempre insito nella sua personalità, che lo ha portato a una scelta in stile "mollo tutto" per aprire una nuova vita professionale che, in Giappone, lo ha portato a parecchi attestati di stima, specie dopo quel titolo sfiorato nel 2015 con l'FC Tokyo.

Quello straordinario secondo posto nell'apertura di J-League 2015

Ora, Ficcadenti allena il Sagan Tosu, espressione calcistica di Saga, 250mila abitanti circa nella regione meridionale di Kyūshū, quella che per capoluogo ha Fukuoka.
Ma nelle due stagioni iniziali, fino al 2015, il tecnico di Fermo ha timonato la formazione della capitale (l'FC Tokyo, appunto) portandolo a un secondo posto nella prima parte della stagione (in Giappone, esiste una sorta di torneo di "apertura" e di "clausura" in stile Argentina) in compagnia del difensore ex Parma, Cagliari ed ora della Cremonese Michele Canini:
Al Tokyo è stata un'esperienza stupenda e Ficcadenti ha dato vita a un vero e proprio miracolo: io sono stato solo un anno ma lui si è integrato alla perfezione. In Giappone il calcio è in continua crescita, anche grazie al lavoro di tecnici preparati come lui. Ci sono squadre che fanno un uso massiccio di giocatori stranieri, preferibilmente brasiliani, come Gamba e Cerezo Osaka, oppure Kawasaki Frontale, e squadre come le sue prettamente autoctone, uno o due stranieri al massimo, improntate sullo sviluppo dei talenti locali. Com'è la vita in Giappone per un calciatore italiano? Appagante: ovvio, c'è qualche difficoltà di ambientamento all'inizio, ma poi ci si abitua e si scopre un calcio velocissimo, atleticamente molto competitivo e con una predisposizione tattica che migliora costantemente. Certo, ci vuole sempre un traduttore: io mi appoggiavo, spesso e volentieri, al mio portiere, Shuichi Gonda, che aveva studiato in Italia".
E che, proprio a febbraio, prima dell'inizio del nuovo campionato (che segue tempistiche "solari"), dopo un'esperienza tra gli austriaci dell'Horn, ha deciso di seguire Ficcadenti al Sagan Tosu.

Con Canini (ieri) e Ibarbo (oggi)

Chi lo conosce, sa che il campionato giapponese, la J-League, è uno sfavillio cromatico di magliette sgargianti: la maglia del Sagan Tosu (Tosu è la cittadina di 70mila abitanti in cui è collocato l'avveniristico Best Amenity Stadium) è azzurra con riflessi fucsia ed è rappresentato, come mascotte, da una simpatica gazza, tipica delle aree verdi del posto.
"Il calcio è in crescita - aggiunge Canini ad Eurosport Italia - ma è puramente divertimento, per famiglie e per tutti coloro che vogliono godersi uno spettacolo. In cui a volte si vede l'impiego di cinque punte di ruolo... E' questo uno degli aspetti più affascinanti di quelle parti".
Si diceva dei pochi stranieri in rosa, uno di questi si è aggregato da poco ed è un'altra vecchia conoscenza del Cagliari, Victor Ibarbo. Il colombiano è stato portato alla corte di Ficcadenti proprio da Francesco Marroccu, ex diesse rossoblu che, da qualche tempo, collabora col club giapponese.

Le scommesse di Ficcadenti-san

Ficcadenti, impegnato domani nella sfida casalinga al Vissel Kobe, può considerarsi il nuovo Imperatore del Giappone in stile Zaccheroni? Ancora no, e, molto probabilmente, non lo sarà mai.
D'altra parte il buon "Zac" ha, dalla sua, una vittoria con la Nazionale nella Coppa d'Asia 2011 ma, come spiega Mario Persegani, direttore e fondatore di Punto Giappone, sito di approfondimento giornalistico sul calcio del Sol Levante:
Certamente gode di grande stima da tutto l'ambiente calcistico giapponese. Ha sempre dimostrato grande professionalità, amore per il paese e raggiunto risultati stimabili. Questo mix di caratteristiche è molto apprezzato da queste parti. Il suo credo tattico? Non è cambiato molto rispetto all'Italia: un 4-3-3 in cui Ibarbo agisce esternamente, d'appoggio all'esperta punta centrale Yohei Toyoda, molto forte nel gioco aereo. Il giovane in ascesa, invece, è il classe 1996 Daichi Kamada".
Il quale pare già avere gli occhi puntati di diversi club europei. E se a Cesena, nell'era Ficcadenti, era giunto l'attuale terzino sinistro dell'Inter Yūto Nagatomo. Dal Cesena, al Sagan Tosu, è appena arrivato, invece, il giovane portiere italo-giapponese 18enne Akira Fantini.
Un'altra scommessa per Ficcadenti, che qualche ponte con l'Italia l'avrà anche tagliato ma che in Giappone, pare, abbia trovato una nuova casa e un nuovo stile di vita. Ben lontano dall'impazienza dei presidenti "alla Cellino".
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