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Migliori allenatori al mondo, 3 italiani tra i primi 5: Ancelotti, Conte e Pioli. Allegri fuori dalla top 50

Michele Neri

Pubblicato 19/10/2022 alle 12:05 GMT+2

CALCIO – FourFourTwo ha stilato la classifica dei migliori allenatori del mondo, dalla posizione 50 alla 1. Il leader è Pep Guardiola, considerato inarrivabile per le sue idee geniali. Ci sono però tre italiani nei primi 5: Carlo Ancelotti, Antonio Conte e, a sorpresa, Stefano Pioli. Sono 10 in tutto i tecnici del nostro Paese. Escluso però Massimiliano Allegri, un’assenza pesante.

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La scuola italiana degli allenatori convince anche la critica internazionale. Questo ci dice il ranking stilato da FourFourTwo, importante rivista inglese, che ha collocato tre tecnici nostrani tra i primi 5. Lo stile non li accomuna, due di loro lavorano all’estero, eppure ognuno di questi è diventato riconoscibile con idee ben precise e un’abilità unica nel fare gruppo. Ecco quindi che in mezzo a due mostri sacri come Pep Guardiola e Jürgen Klopp, troviamo Carlo Ancelotti, Antonio Conte e Stefano Pioli. Non stupisce leggere i nomi dei primi due. Uno ha fatto del Real Madrid la miglior squadra d’Europa, anche se la giuria di France Football non glielo ha riconosciuto; l’altro è molto apprezzato in Inghilterra, sta aiutando il Tottenham a tornare ad alti livelli, ed in passato ha vinto ovunque è stato, tranne che con l’Italia. È più sorprendente trovare lì invece il condottiero del Milan, data la serrata concorrenza. Evidentemente lo Scudetto della stagione scorsa, il suo primo trofeo veramente importante, ha impressionato anche gli stranieri.

IL RANKING DI FOURFOURTWO

Non si tratta di un premio di grande valore, e la classifica si può anche contestare visto che a votare sono gli inglesi di questa redazione molto nota. Il punto di vista può essere quindi non così imparziale, la presenza di tanti allenatori della Premier League potrebbe far storcere il naso. Eppure i criteri di giudizio sono ottimi. La valutazione infatti si fonda sulle conoscenze e le abilità del tecnico insieme ai risultati della passata stagione, guardando anche la rosa a propria disposizione. Ogni pensiero è stato poi riportato con argomentazioni nel dettaglio. Un pezzo di quello riservato a Pep Guardiola, che è stato considerato il migliore, recita: “Il migliore della sua generazione. Non si ferma mai, si evolve sempre”. Il suo Manchester City è effettivamente una squadra che sembra giocare un altro sport. Ha vinto per la quarta volta il campionato inglese senza schierare un centravanti vero, e poi si è preso il migliore in prospettiva, Erling Haaland, che da subito ha iniziato a macinare gol ed a trascinare la squadra verso altri successi.
Alle spalle del genio catalano, ha trovato spazio Carlo Ancelotti, che in Champions League ha eliminato proprio il miglior club inglese. L’ex Milan è stato valutato così: “Non fa gegenpressing, non fa tiki-taka, ma rende felici i suoi giocatori, quando si ritirerà, se mai si ritirerà, sarà un giorno triste”. Probabilmente non è secondario il fatto che sotto la sua guida alcuni giocatori abbiano trovato la loro consacrazione, come Vinicius jr, ed altri abbiano superato persino i propri limiti, come il nuovo Pallone d’Oro, Karim Benzema. Al terzo posto c’è Jürgen Klopp, che ha sfiorato sia la Premier League (2° a -1, con 92 punti) sia la Champions League (solo un grande Courtois gliel’ha negata). Il suo Liverpool, in questo avvio maggiormente in difficoltà, nella passata stagione ha regalato ancora tanto spettacolo. Fuori dal podio ecco Antonio Conte. L’ex Inter, che in nerazzurro ha interrotto la dinastia della Juventus riportando lo Scudetto, sta dimostrando grandi doti anche al Tottenham, con il quale ha messo in crisi anche i rivali più forti. In Premier lo hanno riaccolto dopo il titolo con il Chelsea, ed è molto temuto per la sua capacità di valorizzare tutta la rosa e di trovare le fragilità degli avversari. Infine, una quinta piazza che vale tanto per Stefano Pioli. “La sua capacità di adattarsi alle situazioni con idee fresche è uno dei motivi principali per cui il Milan ha preso il volo. E ha trasformato Leao, Theo, Maignan, Kalulu e Tomori in gente da titolo”, scrivono nella spiegazione. L’allenatore dei rossoneri ha dimostrato di riconoscere molto bene i momenti delle partite e le caratteristiche dei suoi uomini. Ora manca solo un salto di qualità in Europa.
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GLI ALTRI ITALIANI

Nella Top 50 si trovano altri sette allenatori italiani (10 in tutto, nessun Paese ne ha di più) ma tra questi non compare Massimiliano Allegri. La sua Juventus non ha mai convinto da quando è tornato, eppure è sorprendente leggere che ha meno considerazione di altri tecnici meno rinomati. Probabilmente è stato snobbato per dare più visibilità a figure del campionato inglese, da Graham Potter a Eddie Howe, o anche Patrick Vieira. Ci sono persino Ivan Juric, Igor Tudor e José Mourinho, volti importanti della scorsa Serie A, che però hanno un’altra nazionalità. Dei nostri, troviamo Roberto Mancini (18°). Il c.t. è sceso probabilmente di qualche posizione a causa dell’eliminazione dai Mondiali in Qatar, ma ancora gode di tanta stima. Infatti, tra i commissari tecnici è il terzo. Poi Gian Piero Gasperini (23°), che dopo un anno di transizione, sembra aver imboccato nuovamente la strada giusta con la sua Atalanta. Ne parlano così: “Una figura che nei prossimi anni sarà considerata emblematica in questa era calcistica”. Scendendo c’è Luciano Spalletti (27°), che di questo passo grazie al suo Napoli scintillante potrebbe guadagnare terreno nelle prossime edizioni. “Il Napoli gioca in modo furioso”, dice la giuria. Infine, Simone Inzaghi (40°), Roberto De Zerbi (41°), Vincenzo Italiano (46°) e Maurizio Sarri (49°).

I 10 TECNICI ITALIANI PRESENTI NELLA TOP 50

AllenatoreSquadra attualePosizione
Carlo AncelottiReal Madrid
Antonio ConteTottenham
Stefano PioliMilan
Roberto ManciniItalia18°
Gian Piero GasperiniAtalanta23°
Luciano SpallettiNapoli27°
Simone InzaghiInter40°
Roberto De ZerbiBrighton41°
Vincenzo ItalianoFiorentina46°
Maurizio SarriLazio49°
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