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La MLS ripartirà dall'ESPN Wide World of Sports Complex di Disneyworld, in Florida, tre settimane prima della NBA, ma quanto successo nei giorni immediatamente precedenti la ripresa in programma mercoledì 8 luglio getta un'ombra sull'efficacia della "bolla" in cui giocatori e staff tecnico saranno tenuti per tutta la durata del torneo, separati dal resto del mondo per evitare rischi di contagio da coronavirus.
L'FC Dallas, giunta a Orlando con tre casi di positività, ha visto schizzare il numero di contagiati a 11 (dieci calciatori e un membro dello staff), nonostante l'immediata quarantena dell'intera squadra e il divieto di allenarsi. La franchigia texana ha scelto di ritirarsi dal campionato e non concludere la stagione. Dai 557 calciatori complessivamente presenti a Orlando, 13 sono risultati positivi: oltre ai 10 di Dallas, anche due giocatori di Nashville e uno di Columbus.
Monito per la NBA: la "bolla" di Orlando è davvero sicura?
Anche la NBA è in procinto di riprendere le operazioni a Disneyworld, costruendo un'altra "bolla" per le 22 squadre che si sfideranno nella fase finale del torneo. I giocatori risultati positivi al coronavirus sono in numero maggiore rispetto a quelli riscontrati dalla MLS, e il rischio di forfait come quello dell'FC Dallas potrebbe essere serio. La Florida sta soffrendo una violenta ondata di coronavirus dopo una situazione relativamente tranquilla tra inizio marzo e la prima decade di giugno: sono state registrate più di 10.000 infezioni in tre degli ultimi cinque giorni.
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