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Da eterno secondo a campione del Mondo con la Francia: la parabola di Didier Deschamps

Luca Stamerra

Aggiornato 16/07/2018 alle 02:35 GMT+2

Due anni fa perse la finale dell'Europeo in casa contro il Portogallo... In molti volevano la sua testa, soprattutto per la sua continuità ad arrivare 2°. Non solo in Nazionale, ricordando il ko nella finale di Champions con il Monaco nel 2004 e i campionati con l'OM. A Mosca la grande rivincita, con Deschamps che diventa il terzo ct a vincere il Mondiale sia da giocatore che da allenatore.

Didier Deschamps

Credit Foto Getty Images

Deschamps ce l’ha fatta: a 20 anni di distanza la Francia torna sul tetto del mondo. L’ultima volta fu nel lontano 1998 quando la Francia superò in finale il Brasile con un netto 3-0, epilogo del Mondiale di casa che vide la realizzazione di tanti super giocatori, uno su tutti Zinédine Zidane.

Il terzo a vincere il Mondiale sia da calciatore che da ct

Nella squadra di Aimé Jacquet c’era anche un ‘certo’ Deschamps. Proprio lui, fondamentale metronomo a centrocampo, nonché capitano della Nazionale transalpina. Con il successo nel Mondiale 2018, Deschamps non entra solo nella storia della Francia ma anche nella storia del calcio visto che è il terzo allenatore a vincere il Mondiale sia da calciatore che da allenatore dopo Mario Zagallo (Mondiale vinto da calciatore con il Brasile nel ’58 e nel 62’ e da ct nel ‘70) e Franz Beckenbauer (Mondiale vinto da calciatore con la Germania Ovest nel ’74 e da ct nel ‘90).
Deschamps 98/2018

2004: la tragedia Monaco, sconfitto in finale di Champions e rimontato dal Lione

Nel 2001 comincia la sua avventura da allenatore, partendo dal Monaco. Nelle prime stagioni non fa benissimo, ma mantiene sempre la fiducia della proprietà. Nella stagione 2003-2004 la grande occasione, avendo in rosa giocatore come Giuly, Morientes, Rothen, Evra e tanti altri. Il Monaco domina il campionato fino alla fine e fa strada in Champions, eliminando addirittura il Real Madrid dei Galacticos ai quarti di finale. Sembra il preambolo ad una stagione da ricordare, ma visto il doppio impegno si fa rimontare in campionato dal Lione che vince il suo terzo titolo consecutivo (con il Monaco che arriva addirittura 3°), perdendo poi la finale di Champions contro il Porto di Mourinho con un netto 3-0. Dopo una stagione incredibile, in senso positivo, restano solo le briciole a Deschamps e ai monegaschi. Dopo quell’annata alcuni vanno via (Evra allo United, Rothen al PSG, Giuly al Barcellona) e il progretto Monaco si chiude mestamente, con Deschamps che verrà addirittura esonerato all’inizio della stagione 2005-2006.

2007: la Juventus promossa, lui no

Dopo il Mondiale 2006, torna ad allenare e torna in quella Juventus che lo aveva rilanciato a livello internazionale. È però l’anno della Serie B, con Rimini-Juventus alla prima giornata con Paro e Giannichedda a centrocampo. Quella Juventus seppe subito tornare in Serie A, ma nonostante tutto non fu promosso Deschamps, non ritenuto all’altezza dai dirigenti juventini.
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Deschamps Juventus

Credit Foto Imago

Il ritorno al Marsiglia e la nomina di ct

Nuova occasione all’OM. Anche qui non va benissimo: vince subito il campionato, ma poi si piazza due volte sul podio ricevendo fischi su fischi dai tifosi del Velodrome. Proprio quelli che lo avevano sostenuto ai tempi di calciatore, quando vinse una Champions League con l’OM contro il Milan. Dopo l’esperienza al Marsiglia allena la Francia: fa benissimo nel Mondiale 2014, ma poi perde - clamorosamente - la finale degli Europei in casa contro il Portogallo.

Deschamps e il rapporto con i giocatori

Nel 2014 era riuscito a fare un capolavoro, soprattutto considerando da dove era partito. Nel 2010 la rissa negli spogliatoi, nel 2012 la Francia arrivò ai quarti di finale per miracolo. Due anni dopo la grande rinascita con i transalpini arrivati fino ai quarti di finale dei Mondiali (eliminati solo dalla Germania che vinse poi quell’edizione) e con una squadra che poteva regalare delle soddisfazioni. Così è stato, con la finale giocata negli Europei di casa e il Mondiale vinto in Russia. Questo è il grande merito della gestione Deschamps, quella di ravvivare una serie di giocatori e dargli il senso della responsabilità verso la Nazionale. Tutti si sono messi a sua disposizione, anche quelli che hanno giocato pochissimo. Un po’ l’essenza del gruppo che sentiamo dire spesso. Facile a parole, difficile da raggiungere.
Noi crediamo in lui e giochiamo per lui. Lui si è subito fatto rispettare dal gruppo e noi lo abbiamo apprezzato. Siamo una squadra giovane, lui ci ha fatto crescere. [Griezmann su Deschamps]
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Didier Deschamps porté en triomphe.

Credit Foto Getty Images

È riuscito a creare il gruppo a sua immagine, e questo è molto importante per una squadra di calcio. È lui che ha fatto la differenza nella Francia. [Matuidi su Deschamps]
Deschamps aveva una stella [prima del Mondiale] e questo non lo trovi in tutti i giocatori. Per prima cosa, lo si ascoltava anche per questo. Un allenatore, che da giocatore ha vinto tanto. Però è stato bravissimo a trasmetterci questa sua passione e la sua esperienza. È stato bravo a trasmettere a tutto il gruppo il messaggio che voleva arrivasse a tutti noi. [Pogba su Deschamps]
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