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Le pagelle di Germania-Messico 0-1

Simone Eterno

Aggiornato 17/06/2018 alle 22:26 GMT+2

Il migliore in campo è Hector Herrera, mentre il peggiore è Khedira che paga per tutti un atteggiamento tattico di squadra, così, davvero insostenibile. Nel Messico tutti promossi, mentre nella Germania alla fine si salavano solo in tre: Neuer, Kimmich e Boateng.

Mexico celebrate

Credit Foto Getty Images

===GERMANIA===
Manuel NEUER 6 – Prende gol sul suo palo, ma è incolpevole. Tiro violento e preciso. Poco da fare. Ok per il resto della partita, dove alla fine non è chiamato a miracoli in quanto il Messico si mangia l’impossibile fallendo sempre l’ultimo passaggio.
Joshua KIMMICH 6 – Uno dei pochi a salvarsi tra i tedeschi. Preciso in fase di spinta, torna ad aiutare la squadra.
Jerome BOATENG 6 – Costretto spesso all’uno contro uno, riesce sempre in qualche modo a mettere una pezza (aiutato anche dalla sciagura dei messicani).
Mats HUMMELS 5 – Parecchie disattenzioni in più rispetto al compagno di reparto ma soprattutto ingenuo nel farsi saltare così sull’occasione che ha portato al gol. Da che mondo e mondo, l’attaccante si porta fuori. Specie se l’attaccante è un destro naturale. Poco lucido.
Marvin PLATTENHARDT 5,5 – Dentro all’ultimo al posto di Hector, produce ben poco dal punto di vista offensivo. Dall’80’ Mario GOMEZ – sv.
Sami KHEDIRA 4,5 – Paga per tutti con la palla persa sull’azione che porta al gol ma soprattutto è simbolo di un modulo – o meglio di un atteggiamento generale dei suoi – che così non è semplicemente sostenibile. Dal 60’ Marco REUS 6 – Buttato dentro a mezz’ora dalla fine, cerca di risolverla con qualche azione personale. Non è concreto, ma è comunque una miglioria a una Germania un po’ spenta.
Toni KROOS 5,5 – Dal punto di vista tattico, soffre terribilmente un Messico che va al doppio dei suoi compagni. Anche vero però che alla fine è colui che si fa più pericoloso della Germania con la traversa su punizione e un paio di conclusioni dalla distanza. Quasi sufficiente.
Thomas MULLER 5 – Praticamente mai pericoloso. E questo è quanto.
Mesut OZIL 4,5 – Semplicemente non pervenuto.
Julian DRAXLER 5 – Esattamente come Muller, non crea un pericolo che sia uno. Cerca sempre il passaggino per mettere in porta qualcuno o la conclusione a giro. Tutto puntualmente letto dalla difesa del Messico.
Timo WERNER 5 – Non è Miro Klose e si vede. Gli capitano sui piedi almeno due chance potenziali, ma non è sufficientemente killer nell’istinto sottoporta. Dall’86’ Julian BRANDT – sv.
All. Joachim LOEW 5 – Nel primo tempo prende almeno 4 contropiedi in inferiorità numerica e dopo l’intervallo si presenta con tale e identica formazione. Messo insomma sotto da tutti i punti di vista, non riesce a svoltare una partita nata male e conclusa in qualche modo peggio. La sua Germania non può essere questa. Servirà una scossa e soprattutto qualche nuova idea dal punto di vista tattico. Così, infatti, contro squadre toniche come il Messico, non è sostenibile.
===MESSICO===
Guillermo OCHOA 7 – Decisivo sulla punizione di Kroos subito dopo il vantaggio dei suoi ma soprattutto sempre sicuro nelle prese sui tiri dalla distanza. Una certezza.
Carlos SALCEDO 6,5 – Rischia l’autorete nel primo tempo, ma è praticamente l’unica sbavatura di una partita dove annulla il diretto concorrente Draxler.
Hugo Ayala CASTRO 6,5 – Non il top con il pallone tra i piedi, ma tiene sempre a bada un Werner che prova a svariare... Senza mai creare reali grattacapi.
Hector MORENO 6,5 – Guida bene il reparto, specie nel secondo tempo quando la Germania inizia anche ad alzare pallone e portare tanta pressione.
Jesus GALLARDO 6,5 – Come Salcedo sul lato opposto, si prende in consegna Muller ed ottine medesimi risultati, annullando il diretto rivale tedesco.
Hector HERRERA 7,5 – Signore incontrastato oggi del centrocampo. Detta i tempi, spadroneggia tra Kroos e Khedira e non sbaglia una singola scelta. Dominante.
Andres GUARDADO 7 – Anche lui vince tutti i duelli in mezzo al campo ma soprattutto recupera una quantità infinita di palloni. Dal 73’ Rafa MARQUEZ 6,5 – Entra nella fase più critica per portare esperienza e tranquillità nel finale. Il suo ingresso gli vale anche il record: terzo giocatore di sempre a giocare in 5 mondiali dopo Antonio Carbajal (Messico) e Lothar Matthäus (Germania). Leggenda.
Miguel LAYUN 6,5 – Entriamo nelle note “dolenti” del Messico. Ovvero questi avanti, che hanno fatto un lavoro straordinario in ripartenza ma che si sono mangiati una quantità infinita di occasioni per chiuderla. Layun è uno di questi.
Carlos VELA 6,5 – Vedi alla voce Layun: decisivo per la squadra, sciagurato nell’ultima scelta. Dal 58’ Edson ALVAREZ 6,5 – Aiuta la squadra in fase difensiva nell’ultima mezz’ora. Prezioso anche lui.
Hirving LOZANO 7 – Rapido, dotato di buonissima tecnica individuale e spina nel fianco di una Germania che l’ha sofferto tantissimo. Anche lui si è mangiato qualcosa di troppo, ma alla fine ha messo anche in porta il pallone che ha deciso la gara. Dal 66’ Raul JIMENEZ 5,5 – Entra per tenere su la squadra, ma effettivamente ne vede molto poche.
Javier HERNANDEZ 6 – Lavora tantissimo per la squadra ma è clamoroso il suo errore nel due contro uno che a inizio ripresa avrebbe potuto chiudere la partita ben prima. Tanta quantità, poca precisione.
All. Juan Carlos OSORIO 7 – Con il vecchio schema ‘difesa attenta, contropiede fulmineo’ la incarta su ai campioni del mondo uscenti e soprattutto agli hipsterismi che continuano ad andare tremendamente di moda. Se il calcio moderno significa infatti che il difensore centrale – Boateng, lasciato dai messicani saggiamente libero di impostare per tutta la partita – arrivi al limite dell’area al minuto 80 per concludere verso la porta (con tutti gli altri tedeschi ben controllati), allora ha davvero vinto lui.
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