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Mondiali 2022 - Argentina-Francia, Deschamps si gode il nuovo Griezmann: da punta a mezzala multiuso

Michele Neri

Pubblicato 17/12/2022 alle 11:28 GMT+1

MONDIALI 2022 - Antoine Griezmann è stato per distacco il migliore in campo di Francia-Marocco. Le Petit Diable è l'uomo ovunque dei transalpini, capace di svolgere qualsiasi compito (offensivo o difensivo). Una risorsa essenziale per il CT Deschamps, che lo ha spostato in un ruolo non suo per le assenze di Pogba e Kanté. E' l'ennesima trasformazione del 7. È la sua consacrazione definitiva?

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La Francia è ancora in finale, proprio come quattro anni fa. I Bleus sono i campioni in carica, e il loro valore è noto a tutti. Ma non lo si può considerare un traguardo scontato, soprattutto per i tanti ostacoli incontrati nel momento delle convocazioni per Qatar 2022. Nonostante l'assenza di nomi illustri, il CT Didier Deschamps è riuscito comunque a portare un'altra volta i transalpini all'atto conclusivo. Con interpreti diversi ma anche con il coraggio di assegnare nuovi compiti a chi c'era già nel 2018. E' il caso soprattutto di Antoine Griezmann, l'elemento indispensabile come dimostra il record nazionale appena siglato di 18 partite di fila ai Mondiali. Il giocatore dell'Atletico Madrid (ormai è scorretto chiamarlo "attaccante") che aveva trascinato la Francia verso la seconda stella a suon di gol (4), si è trasformato in un regista occulto o una mezzala box-to-box. E i forfait di Paul Pogba e N'Golo Kanté non sono stati più un problema. Le Petit Diable, infatti, ha sorpreso tutti dimostrando di sapersi reinventare ancora a 31 anni. E' cresciuto di partita in partita fino al premio di MVP, meritato, contro il Marocco. Ora lo attende la finalissima, e comunque vada, per l'applicazione, per l'intelligenza e per il volume di gioco è impossibile non considerarlo il miglior centrocampista del torneo.
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DAL 2018 AL 2022: È CAMBIATO TUTTO MA GRIZOU È RIMASTO FONDAMENTALE

Se qualcuno, senza aver visto nessuna partita di questi Mondiali, notasse ora il dato dei gol segnati da Griezmann, avendo in mente il tipo di giocatore si allarmerebbe. Il numero 7 francese è infatti ancora a secco e gli resta solo la finalissima per sbloccarsi. Al contrario del 2018 dove da falso nove (poi trequartista) fu il capocannoniere per la sua Nazionale con 4 gol. Basterebbe però recuperare qualche minuto di Francia-Marocco o di Inghilterra-Francia per convincersi che non è un campione in crisi, anzi. Perché è evidente che non è più un attaccante né un trequartista né una seconda punta. "La squadra ha bisogno di me nel cuore del gioco, per mettere in relazione attacco e difesa", ha detto Grizou dopo la partita contro la Tunisia. Didier Deschamps, infatti, per questa edizione dei Mondiali gli ha chiesto di partire da qualche metro più indietro ma anche di coprire tutti gli angoli del campo. Di pressare ma anche di illuminare il gioco. Di spendere falli tattici con la squadra sbilanciata e di rincorrere avversari.
In poche parole di occuparsi di tutto ciò che serve per permettere a Mbappé, Giroud e soprattutto a Dembelé e Theo di pensare quasi solo ad attaccare. "Griezmannkante", come lo ha soprannominato Paul Pogba, è un regista, un libero, una mezzala. Tutto in una sola persona. E la cosa impressionante è che tutto quello che fa, lo fa bene, con stile e pure con gusto. Come ha confessato il suo CT: "Non c'è sacrificio da parte sua, è così generoso che prova piacere sia quando tocca la palla che quando la passa. Ama i contrasti e recuperare la palla, anche se segna di meno". La semifinale contro il Marocco è stata la perfetta sintesi del suo Mondiale. Ad inizio primo tempo ha innescato l'azione dell'1-0 di Theo, e negli altri 45 minuti ha salvato la Francia in ben due occasioni, da dentro la sua area. Un Griezmann mai visto, totalmente inedito, un giocatore completo che risulta decisivo in entrambe le fasi con la generosità, l'umiltà, il suo solito mancino fatato e una classe sopraffina (vedi il cross per Giroud per il 2-1 contro l'Inghilterra).

I NUMERI DI GRIEZMANN A QATAR 2022

StatisticaNumeri
Assist3 (1°)
Grandi occasioni create7 (1°)
Passaggi chiave21 (1°)
Palloni recuperati33 (6,4 a partita)
Pressioni a partita15,4 (1° Francia)
Cross35 (1°)
Azioni da tiro31 (3°)
Contrasti riusciti8 (73%)
Passaggi riusciti219 (85%)
Intercettazioni6
Rinvii5

LE TANTE EVOLUZIONI E LE PANCHINE ALL'ATLETICO

"Cerco solo di essere completo. Mi piace aiutare i miei compagni, e questo è indipendente da dove gioco", ha affermato Antoine Griezmann dopo la vittoria contro gli inglesi. Sono le parole di un professionista che, in verità, duttile lo è sempre stato e non lo è diventato d'improvviso in Qatar. Le Petit Diable infatti si è dovuto adattare spesso nella sua carriera, a seconda delle esigenze dei suoi allenatori. La versione inedita che gli ha cucito su misura Didier Deschamps è quindi solo l'ultima evoluzione, oltre che la più imprevedibile. Il 7 francese agli inizi ha accettato di fare l'esterno sinistro per trovare spazio nella Prima squadra della Real Sociedad, in un periodo in cui peraltro giocava solo a sprazzi con le giovanili. Il Cholo Simeone lo ha spostato più vicino alla porta: seconda punta, a partire proprio dal 2014/15. E ad Euro 2016 era trequartista, sempre con Didier Deschamps.
Poi il periodo blaugrana, nel quale la gestione sportiva era così caotica, che lui cambiò tutti i ruoli dell'attacco ma sempre con la totale disponibilità. Infine, il "Griezmannkante", che agendo nell'ombra è tornato lucente. Per il bene della Francia, certo, ma ne aveva bisogno anche lui. Prestazioni altalenanti da dopo i Mondiali in Russia fino al punto più basso, all'inizio di questa stagione, nel quale è partito molte volte dalla panchina con l'Atletico Madrid per ragioni burocratiche. Per evitare di far pagare alla dirigenza 40 milioni più 10 del prestito al Barcellona, Simeone è stato infatti costretto a farlo giocare meno di un tempo in 14 partite. Il disagio si è risolto poi con l'accordo per il trasferimento a titolo definitivo ai Colchoneros (con uno sconto di 20 milioni) ma tutti chiedevano se sarebbe tornato il vecchio Grizou, quello della prima parentesi a Madrid. Beh, eccolo qua. Questo però è il nuovo Grizou: con una mansione diversa, ma ugualmente pietra angolare.
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