Mondiali 2022 - Cristiano Ronaldo e il Portogallo, quando la storia chiede il conto che non vuoi pagare
Aggiornato 09/12/2022 alle 12:34 GMT+1
MONDIALI 2022 - "Meglio essere protagonisti della propria tragedia che spettatori della propria vita" scriveva Oscar Wilde. Cristiano Ronaldo sente che la storia gli sta presentando il conto senza che l’abbia chiesto. Lui, il Portogallo e 3 partite alla gloria. L'analisi di Roberto Beccantini.
Oscar Wilde lo avrebbe adorato, Cristiano Ronaldo: "Meglio essere protagonisti della propria tragedia che spettatori della propria vita". Tragedia sportiva, per fortuna: e non oltre. Per ora siamo di fronte "solo" a un risultato, Portogallo-Svizzera 6-1. La domanda è: resterà tale, un tabellino, o diventerà un confine? Come l’esistenza e l’agonismo impongono, quando l’età sbrana i riflessi (il 5 febbraio saranno 38) e l’Ego sbrocca. Pelé, tutti in piedi, si "dimise" dai Mondiali in Messico a nemmeno 30 anni. Diego Armando Maradona, negli Stati Uniti, non ne aveva ancora 34. Lothar Matthaeus, lui sì chiuse nel 1998 a 37 suonati, ma è un tedesco. Scorza dura.
Fuori Cristiano Ronaldo. Il capitano. Il simbolo. Il cannoniere dei 118 gol in 195 partite: l’ultimo, su rigore al Ghana, "appena" il 24 novembre, al battesimo nel deserto. Un monumento. Fuori per sondaggio, sull’onda del sentimento popolare (sic), e per coraggio. Il coraggio di Fernando Santos, così accigliato ed ermetico da sembrare un personaggio di un Fernando non meno misterioso e famoso, Pessoa. L’ha deciso e l’ha fatto. Fra United, arabi e travasi di bile, il Marziano aveva, e ha, la testa altrove. Sente che la storia gli sta presentando il conto senza che l’abbia chiesto. In casi del genere, per condannare o assolvere un azzardo, ci si affida alla giuria del campo. E dal momento che Gonçalo Ramos, il ventunenne centravanti del Benfica, ne ha realizzati tre - Ramos, il suo sostituto - rien ne va plus.
E’ entrato, Cristiano, per raccogliere gli spiccioli tiratigli dal ct e Pepe - 39 anni di duelli e randelli - gli ha lasciato la fascia di capitano. Le scelte competono al tecnico; la stima e il rispetto, a tutti. L’esempio deve venire dall’alto. Immagino che Murat Yakin si aspettasse un Portogallo "con"; e, su questo, avesse regolato uomini e tattica. Nello stesso tempo, i lusitani mi sono sembrati più liberi, più coinvolti: da Bernardo Silva (figuriamoci) a Joao Felix (finalmente), da Bruno Fernandes a William Carvalho. Capita, quando il "tiranno" viene deposto. Scarti così obesi mescolano meriti e demeriti. Con le "riserve" Joao Cançelo e Rafael Leao, già due gol, la rosa di Santos tocca picchi di livello quasi assoluto. Sabato 10 dicembre, il quarto di finale con il Marocco, rosso fuoco, sposterà avanti o indietro le lancette dell’orologio.
Di sicuro, i Torquemada di domani, da sorteggiare tra i leccatori di ieri, attendono al varco Cristiano per sottoporlo a quel processo che ha sempre evitato per manifesta grandezza. L’orgoglio lo ha spinto ad assumere atteggiamenti non in linea con l’enormità della carriera. Qui è Doha e qui bisogna saltare. Se capisce come gestire il passo d’addio, potrà risultare ancora utile alla causa. Il Mondiale ne incarna l’estremo, superbo, strumento di redenzione. Tre gare in totale: il Marocco, poi eventualmente Inghilterra o Francia e, quindi, la finale. Penso, per Cierre, a un impiego alla José Altafini, da "deus ex panchina", capace di condizionare lo spirito degli avversari e magari, se precettato d’urgenza, graffiarlo.
Persino i più devoti ne hanno colto e censurato l’arroganza vandalica (da "Il marchese del Grillo" di Alberto Sordi: "Io so’ io e voi non siete un ca..."), non l’audacia che lo condusse a ributtarsi nella turbolenta Premier, mentre Leo Messi si nascondeva tra gli oziosi lussi di Parigi. "Il dubbio è scomodo ma solo gli imbecilli non ne hanno", ammoniva Voltaire. Il Portogallo può tanto, anche se il mio pronostico bacia, nell’ordine, Argentina, Brasile e Francia. Non più prigioniero di Cristiano, si è scritto. Vero. Ma tra l’Europeo del 2016 e la Nations League del 2019 proprio un inferno non è stato.
Per commentare o fare domande potete inviare una e-mail a roberto.beccantini@fastwebnet.it o visitare il suo blog, www.beckisback.it.
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