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MONDIALI 2022 - Dalla crisi ai quarti di finale: chi è Regragui, l'uomo che ha creato il Marocco dei miracoli

Iacopo Erba

Aggiornato 07/12/2022 alle 01:55 GMT+1

MONDIALI 2022 - Palmares povero, ma tante buone idee e la scelta di mettere al centro il gruppo: il Marocco si è risollevato ed è diventata la 4ª Nazionale africana ad essersi qualificata ai quarti di finale. La scelta della federazione è stata di piena rottura rispetto alla gestione Halilodzic: una strada intrapresa con convinzione che sta ampiamente superando le aspettative.

Marocco, che festa! I giocatori ballano coi tifosi dopo la conquista dei quarti

Succede che spesso i Mondiali ti cambiano la vita. Succede che, in un modo o nell'altro, trovi una formula che funziona e costruisci un percorso virtuoso, trasformando un'eterna promessa mai mantenuta in una squadra in grado di sfidare e battere le migliori superpotenze del mondo. E tutto questo succede magari anche se, per molti, quasi tutti, non sei altro che un perfetto sconosciuto. Se questo Marocco, come ha detto Hakimi di recente, "non è una squadra, ma una famiglia" il merito è anche e soprattutto di Walid Regragui, il perfetto signor nessuno che ha svoltato credendo nella sua proposta e, soprattutto, nei suoi uomini. E che dopo l'impresa contro la Spagna negli ottavi di finale - sconfitta ai calci di rigore - ha raggiunto per la prima volta nella sua storia l'approdo ai quarti di finale diventando la quarta Nazionale africana a riuscire a tagliare questo traguardo dopo il Camerun ad Italia '90, il Senegal a Corea '2002 e il Ghana a Sudafrica 2010.
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Identità, idee e forza del gruppo: Regragui, il ritorno al passato per la svolta

Il Marocco ha scelto Regragui poco più di tre mesi fa. E' agosto e la nazionale africana vive una fase di crisi assoluta tra prestazioni scadenti e dinamiche interne ormai più che compromesse: l'ormai ex ct Halilodzic ha da tempo rimarcato con le cattive di essere in cima alla catena alimentare, incrinando i rapporti con vari senatori tra cui l'epurato Ziyech addirittura fuori dal giro delle convocazioni. Il clima è insostenibile, la federazione coglie l'opportunità e punta a sorpresa su Regragui. Un passato da calciatore scadente tra Ligue One e Liga, un presente ancor più anonimo da allenatore con esperienze ben lontane dal calcio che conta. per di più, Walid non è neppure nato in patria ma in Francia, precisamente a Corbeil-Essonnes.
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Il ct Regragui a colloquio con il proprio capitano Romain Saiss, Getty Images

Credit Foto Getty Images

Perché sceglierlo, allora? In primis, l'esperienza da vice proprio in nazionale nel 2012/13. Ma sotto c'è dell'altro, una voglia di rivalsa colta ben prima da altre selezioni africane e cavalcata finalmente anche da un Marocco che, dopo tanto tempo, con Regragui ct urla al mondo del calcio: "Ora facciamo a modo nostro". Un segnale forte, l'ennesimo di un'Africa che a questo mondiale ha avuto in panchina per ogni nazionale rappresentata un commissario tecnico autoctono, come a rimarcare dei concetti chiave: identità, studio, buone idee, esperienza. Regragui è per il Marocco una ventata di aria fresca: richiama tutti i senatori, cementa la squadra e la sistema in campo cavalcando l'onda della solidità, lasciando spazio in attacco alla fantasia dei suoi giocatori migliori e leggendo alla perfezione le scelte da fare a gara in corso.
Un blocco di cemento armato che in questo Mondiale ha subito soltanto un gol (facendoselo per altro da solo), ha spazzato via il Belgio e giocato più che alla pari con una Croazia fresca di approdo ai quarti di finale. Il capolavoro però arriva con la gara tutta sacrificio e ripartenze contro la Spagna di Luis Enrique, portata ai rigori dopo una gara commovente dal punto di vista difensivo e battuta dopo 120' di battaglia e sofferenza grazie alle prodezze del portiere Yassine Bounou, miglior portiere della Liga 2021-2022. Ed ora l'appetito vien mangiando e c'è la volontà di fare ancora più strada e scrivere un'altra pagina di storia diventando la prima Nazionale africana a raggiungere la semifinale di un Mondiale. Comunque vada sarà un successo.
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Marocco al Mondiale in Qatar: la festa dura tutta la notte

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