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Mondiali, inchiesta Report fa luce sui rapporti Fifa-Qatar: "Mondiali e armi monete di scambio per l'assegnazione"

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 16/12/2023 alle 19:32 GMT+1

MONDIALI - L'inchiesta del programma della Rai scava a fondo nelle vicende che hanno condotto il Comitato Esecutivo Fifa alla decisione di assegnare il Mondiale 2022 al Qatar. Era il lontano 2010, e un pranzo all'Eliseo tra Sarkozy, Al Thani e Platini avrebbe indirizzato la decisione.

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Uno dei Mondiali più controversi della storia del calcio è ormai alle porte: Qatar 2022 si farà, nonostante le forti resistenze di stampa e opinione pubblica emerse - colpevolmente - in gran parte solo nell'ultimo periodo. L'investimento di circa 200 miliardi di dollari da parte del piccolo stato del Golfo Persico arriverà a piena fruizione. Tra ombre più o meno velate di corruzione, di mancanza di rispetto per i diritti umani e civili, si muove l'inchiesta di Report (Rai).
Uno dei nodi principali dell'inchiesta riguarda il sempre più ambiguo processo di assegnazione del Mondiale da parte del Comitato Esecutivo Fifa. Il voto favorevole al Qatar da parte dei 24 membri del Comitato arrivò nel lontano 2010. L'assegnazione del Mondiale da parte del Comitato Fifa, secondo quanto ipotizzato dalle indagini, si inserirebbe in un quadro di importanza non solo sportiva, ma anche geopolitica. Sul piatto non solo il Mondiale, ma anche le armi francesi e il futuro del Paris Saint-Germain.

Il pranzo tra Sarkozy, Al Thani e Platini

Dietro a tale processo infatti, tre attori protagonisti avrebbero mosso le loro pedine con estrema segretezza.
  • Il primo attore in questione è Tamim bin Hamad Al Thani, attuale emiro del Qatar col pallino del calcio (realizzare un Mondiale in Qatar è sempre stato il sogno del padre, bin Khalifa).
  • Il secondo è una vecchia conoscenza del calcio: Michel Platini, ex presidente UEFA e collante di questa trattativa.
  • Il terzo infine, è il coordinatore tra le parti: l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy.
Proprio quest'ultimo, come è emerso nell'indagine della Procura di Parigi, avrebbe invitato Platini per un pranzo informale all'Eliseo il 23 novembre 2010, una settimana prima del fatidico voto. A sorpresa però, Platini ha trovato un ospite in più: l'emiro Al Thani, seduto al suo stesso tavolo. Ecco che il pranzo informale si trasforma in una trattativa per regolare i rapporti tra due paesi. Ad oggi è impossibile risalire ad ordini espliciti formulati dall'emiro verso l'Esecutivo Fifa; ma come rivelano le indagini, Platini lasciò quel pranzo con un'idea tutta nuova circa l'imminente assegnazione dell'evento.
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Mondiale, armi e PSG: i premi della trattativa

Un'inchiesta francese ha poi rivelato le carte giocate da ciascun attore sul tavolo dell'Eliseo: Sarkozy, tramite il potere di Platini, avrebbe "scambiato" il Mondiale 2022 al Qatar in cambio dell'acquisto, da parte di quest'ultimo, di armi francesi. E non è finita qui: una terza parte del presunto accordo coinvolgerebbe anche il Paris Saint-Germain. Riavvolgendo il nastro al 2010 infatti, il club parigino era ancora in mano a all'imprenditore Sebastien Bazin, caro amico di Sarkozy. neanche un anno dopo, il Fondo Sovrano del Qatar finalizza l'acquisto del club per il doppio del prezzo di vendita imposto inizialmente da Bazin. Anzichè 30 milioni, il Qatar sborsa 64 milioni per il PSG. Un accordo che, secondo le inchieste, sarebbe stato stilato sempre durante il pranzo dell'Eliseo.
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Credit Foto Getty Images

Il sospetto dietrofront di Platini e le accuse di corruzione nella Fifa

Pochi giorni dopo l'incontro tra i tre protagonisti, la telefonata di Platini avrebbe spiazzato l'allora presidente Fifa, Blatter. Tra i due infatti, vigeva un tacito accordo sull'assegnazione del Mondiale: sarebbe andato agli Stati Uniti. Un repentino dietrofront di Platini però, avrebbe rovesciato la corsa tra paesi. Andando avanti di 6 anni, un'indagine interna alla Fifa - condotta da Michael Garcia - non riuscirà a trovare prove concrete rispetto alla corruzione qatariota dei membri del Comitato Esecutivo, ma farà notare comportamenti in contraddizione con le linee etiche dell'organo calcistico, sotto le lusinghe del Qatar.
L'unica indagine che parla di pagamenti e favori ai membri del Comitato da parte del Qatar è quella aperta dalla Corte Federale di New York. In questo caso, furono coinvolti 17 dirigenti sportivi tra cui diversi membri dell'esecutivo Fifa.
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