Mondiali, Iran rischia esclusione da Qatar 2022. Il motivo e chi può sperare nel ripescaggio
Aggiornato 21/10/2022 alle 13:09 GMT+2
MONDIALI – Situazione tesa in Iran tra proteste contro il velo delle donne e la repressione di altri diritti civili delle stesse. Un gruppo di sportivi ha fatto un appello alla FIFA per escludere l’Iran dalla rassegna iridata che si svolgerà in Qatar mettendo in evidenza la violazione dello statuto. Si attendono gli sviluppi, si potrebbero aprire spiragli per il ripescaggio di altre Nazionali.
Un mese ci separa dal calcio d’inizio di Qatar-Ecuador, gara inaugurale dei tanto discussi Mondiali 2022. Invece che l’attesa trepidante e la frenesia, continuano a regnare polemiche, ricorsi e scossoni di altro genere. Lo scenario non è affatto tranquillo. Nelle ultime ore si è intensificata l’azione popolare in Iran per chiedere l’esclusione dalla rassegna iridata della Nazionale, che è stata sorteggiata nel girone B con Inghilterra, Stati Uniti e Galles. Già un mese fa avevano alzato la voce i membri di Open Stadiums, un’associazione che si occupa della tutela dei diritti umani. Questa volta invece hanno preso posizione calciatori, altri sportivi e attivisti iraniani con una lettera formale alla FIFA. Tra i firmatari, come scrive il Daily Mail, ci sarebbero anche l’arbitro Mohammad Reza Faghani, il campione di judo Vahid Sarlak e il giocatore di futsal Shiva Amini, tutte figure di alto profilo che si sono fatte supportare da un’agenzia legale spagnola.
PERCHÉ CHIEDONO L’ESCLUSIONE DELL’IRAN
Il motivo per cui non vogliono che l’Iran figuri nella competizione non è legato alle contraddizioni dell’emirato bensì a quanto succede proprio nel loro Paese. “La brutalità dell’Iran nei confronti del suo stesso popolo ha raggiunto un punto critico, e questo impone una dissociazione inequivocabile e ferma dal mondo del calcio e dello sport”, si legge. Più precisamente nel mirino ci sarebbe la limitazione dei diritti civili, soprattutto quelli delle donne, che ad esempio non possono entrare negli stadi, sebbene non ci sia un divieto ufficiale. Questo fatto è di per sé in contrasto con i regolamenti dell’organo che governa il calcio. “Alle donne viene costantemente proibito l’accesso agli stadi, una pratica sistematica per escluderle completamente dalla piramide calcistica”, recita il testo della lettera, che continua: “È evidente che la Federcalcio iraniana stia semplicemente seguendo e applicando le linee guida del governo, e quindi non può essere vista come un’organizzazione indipendente e libera da qualsiasi forma o tipo di influenza. Questa è una violazione (articolo 19) dello statuto FIFA”. Gli attivisti hanno poi ricordato all’organo che governa il calcio mondiale che in passato esso ha già agito per delle situazioni simili, sanzionando con sospensioni, ed hanno concluso dicendo: “La neutralità della FIFA non è un’opzione. Il Consiglio FIFA può e deve immediatamente sospendere l’Iran”.
COSA PUÒ SUCCEDERE
E’ difficile stabilire che peso avrà questa forma di protesta sulle scelte della FIFA. Con così poco tempo a disposizione poi, le possibilità d’intervento sono minime. Tuttavia, è una situazione che va seguita attentamente. Soprattutto perché le rivolte che ci sono state nella Repubblica Islamica in seguito alla morte in carcere di Mahsa Amini, hanno ricevuto il sostegno di Sardar Azmoun, il simbolo del calcio iraniano, oltre che di altri giocatori della Nazionale. Dunque, molti si sono esposti pubblicamente, anche se non sappiamo se siano uniti pure a questo gruppo che ha interpellato la FIFA. L’insieme delle agitazioni potrebbe però seriamente indurre la FIFA a prendere una decisione, seppur in extremis. E l’esclusione dell’Iran riaprirebbe la porta dei Mondiali a squadre che hanno visto il loro sogno infrangersi nel percorso di qualificazione. Tra queste magari anche l’Italia, che da eliminata è stata già spesso menzionata quando si sono aperti spiragli di ripescaggio.
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