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Mondiali, lo sponsor della Danimarca si nasconde: "Non vogliamo essere complici delle tante morti in Qatar"

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DaEurosport

Aggiornato 28/09/2022 alle 23:16 GMT+2

MONDIALI - Lo sponsor tecnico della Danimarca ha presentato la nuova maglietta dei danesi per i mondiali. Il logo è come "nascosto", ma per scelta etico-politica: "Siamo con la Danimarca, ma non vogliamo essere visibili durante un torneo che è costato a migliaia di persone la propria vita". Arriva la risposta di Qatar 2022: "Contestiamo la presa di posizione di Hummel"

Foto Hummelsport (Instagram)

Credit Foto Instagram

Per alcuni potrebbe essere una grande scelta di marketing, per altri un vero segnale di tipo etico-politico. In ogni modo, Hummel, storico sponsor tecnico della Danimarca e fornitore delle magliette della nazionale danese anche ai prossimi mondiali in Qatar, esce con una presentazione che è destinata a fare discutere.
Lanciando la maglietta della nazionale ai prossimi mondiali al via da fine novembre, Hummel opta per una versione del kit danese dove il suo logo diventa quasi invisibile grazie all’effetto rosso su rosso. Un gioco che rende molto attrattiva la maglia dei danesi, ma che chiaramente non paga lo sponsor, poco visibile se non agli occhi più attenti. La scelta però è voluta. Lanciando la nuova maglietta della Danimarca, il fornitore tecnico giustifica così la sua scelta: “Non vogliamo essere visibili durante un torneo che è costato migliaia di vite umane. Supportiamo la nazionale danese, ma questo non significa supportare il Qatar come Paese ospitante”.
Che sia pura scelta etico-politica o mossa di marketing, lo sponsor pare uscirne davvero alla grande. E l’effetto estetico della maglietta la consegna già come una delle più attraenti dei Mondiali.

La risposta di Qatar 2022

"Da quando abbiamo vinto i diritti ad ospitare i campionati del mondo abbiamo lavorato a braccetto con il governo del Qatar per assicurare che il torneo fornisse un'eredità sociale duratura. (...) Abbiamo contribuito a riformare in maniera significativa le leggi a protezione dei lavoratori assicurando loro condizioni di vita migliori. (...) Abbiamo intrapreso un robusto e trasparente dialogo con il DBU".
"Contestiamo quindi la presa di posizione di Hummel che dice che questo torneo sia costato le vite di migliaia di persone. (...) Abbiamo invece protetto la salute e la sicurezza di 30000 lavoratori che hanno costruito gli stadi della Coppa del mondo. Lo stesso vale per i 150000 lavoratori che hano contribuito ai vari servizi intorno al torneo e ai 40000 nel settore "hospitality".
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