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La verità di Balotelli: "Nazionale? Escluso non solo per colpa mia"

Stefano Fonsato

Pubblicato 27/05/2019 alle 11:48 GMT+2

In una interessante intervista a Canal Plus, Mario Balotelli parla di temi tattici ("Prsso poco ma segno), mercato ("Brescia, un giorno ma non ora") e razzismo: "Bisogna escludere dagli stadi e dalla vita chi insulta, non sono i giocatori a doversi fermare". Sulla Nazionale: "Non so perché non vengo più convocato: probabilmente, non solo per colpa mia".

Mario Balotelli of Olympique de Marseille arrives to the stadium for the Ligue 1 match between RC Strasbourg and Olympique de Marseille at La Meinau Stadium on May 03, 2019 in Strasbourg, France

Credit Foto Getty Images

Nazionale? Se non vengo più convocato non è solo per colpa mia".
Si toglie qualche sassolino dalla scarpa, Mario Balotelli, in un'intervista rilasciata al broadcaster francese Canal+ al termine della sua stagione in Ligue 1. Un anno agrodolce, iniziato - male - a Nizza - e proseguito più che discretamente con la maglia dell'Olympique Marsiglia (13 presenze e 8 gol), che ha tuttavia chiuso, all'ultima giornata, con un'espulsione rimediata contro il Montpellier.
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Mario Balotelli (Marseille) dans la défense de Strasbourg

Credit Foto Getty Images

Diversi i temi trattati da Super Mario, da quelli tattici al mercato

Stupido chi si aspetta che vada a pressare ogni avversario, per giunta lamentandosi: non sono quel tipo di giocatore, alla Tevez o alla Cavani. Voglio dire, in pressing ci vado anche, ma ho altre caratteristiche. Comunque all'OM è stata una stagione positiva e non escludo di restare, anche se non ho ancora parlato coi dirigenti. Brescia? E' la mia città e non escludo, un giorno, di tornarci. Mi piacerebbe giocare per le Rondinelle, ma non sarà una cosa immediata.

La panoramica sui soliti pregiudizi e sulla delicata tematica del razzismo

Sono sempre stato criticato. I giornalisti inglesi hanno dato dello stupido ma la verità è che sono un istintivo solo in campo: fuori sono un tipo molto tranquillo. E' vero, ho avuto un maiale in casa, ma solo perché chi me lo diede mi disse che sarebbe stato un animale nano. Crebbe e lo diedi via. Il razzismo in Italia? Troverei molto più giusto che ad andarsene dallo stadio sia chi insulta, non chi è in campo a giocare e si allena tutta la settimana per la partita. E' comunque un problema di cultura: non capisco come non si reagisca ad ogni tipo di recriminazione, dal colore della pelle all'orientamento sessuale. Se vado allo stadio con mio figlio e il mio vicino si lascia andare a questo genere di insulti, personalmente gli tiro le orecchie. Anche in Francia ho avuto esperienze razziste, ma la differenza è che qui i colpevoli vengono immediatamente puniti...

E la Nazionale?

Mario Balotelli si ritrova quindi a rispondere all'interrogativo: "Se fossi bianco saresti ancra in nazionale?
Bella domanda... Non vengo più convocato, vero. Ma non è solo colpa mia. Sono successe tante cose con me, in carriera, e in questo periodo in Italia va così: non so se dipenda solo da me oppure è più facile non convocarmi. Allo stesso modo, non so se per ciò che rappresento o motivi razziali. E' così e basta.
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