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Nicolato su Moise Kean: "Con me sempre perfetto. Non è facile gestire la pressione"

Luca Stamerra

Aggiornato 18/11/2019 alle 19:22 GMT+1

Dopo una prima parte di stagione da dimenticare all'Everton, ci si domanda sulle reali qualità di Moise Kean. Ci pensa il ct dell'Under 21 Nicolato a venire in soccorso all'ex Juventus.

Moise Kean - Italia-Luxemburg - 2019 Teofilo Patini - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Dopo l’addio alla Juventus e l’approdo all’Everton si è un po’ perso. Moise Kean doveva fare il definitivo salto di qualità una volta partito per Liverpool, ma in Premier League non è ancora riuscito a rompere il ghiaccio. Il classe 2000 ha collezionato una serie infinita di panchine: 288 minuti totali e 0 gol con la maglia dei toffees. Il ct dell’Under 21, Paolo Nicolato, lo ha difeso in conferenza stampa prima di Italia-Armenia: è un ragazzo su cui si deve puntare, ma si deve avere pazienza visto che deve gestire talento e pressione alla sua giovane età.
Kean in questi giorni è stato perfetto. Non è facile gestire tutto questo interesse, questa pressione, questa amplificazione delle sue gesta. Con me qui sia l’altra volta, quando è stato punito oltremisura, che stavolta si muove bene nel gruppo, ha voglia di giocare. Deve conciliare talento, motivazione e tranquillità. Alla sua età non è facile

Poi sulla partita contro l’Armenia...

Siamo arrivati alla partita con l’Islanda senza certezze, con una difesa quasi inventata e un centrocampo con delle novità, ma abbiamo fatto buona partita. Il pericolo è credere di aver fatto 5 passi avanti e che questa partita sia più facile, ma sarà difficile. Dal punto di vista nervoso abbiamo speso molto e le partite sono ravvicinate. Bisogna tenere su l’attenzione. Non sottovalutare l’avversario. Perché come si dice dalle mie parti ‘tranquillo è morto giovane’. Le qualità tecniche nostre, che sono buone, non bastano se non abbiamo la stessa intensità di gioco, che per il momento non abbiamo perché tanti giocatori non hanno un grande minutaggio nelle gambe
Ma l’Armenia ci aveva creato qualche problema con le ripartenze. Noi siamo una squadra di palleggio, più che di gamba. E certi rischi dobbiamo metterli in conto. La nostra idea è portare molti giocatori nella metà campo avversaria, qualche ripartenza dobbiamo concederla per forza. Ma dobbiamo limitarle al minimo. Poi non è che giochiamo a porta vuota, il portiere serve a quello

Qual è il vero obiettivo dell’Under?

L’obiettivo è formare un gruppo di giocatori che magari non sono pronti subito per giocare, ma prepararli quando ci sarà bisogno. Dare esperienza a ragazzi che non ce l’hanno. Quindi dovremo avere pazienza, perché l’esperienza non arriva senza errori

Poi una battuta sull’arbitro: la sig.ra Frappart

Per me l’arbitro è arbitro. È la persona che deve far rispettare le regole e le donne lo sanno fare molto bene. Per me non è una novità assoluta, mi è già capitato, ma quando sono in partita penso a cosa dobbiamo fare in campo, non certo all’arbitro
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