Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Lahm: "Il Pallone d'Oro? E' un premio al miglior attaccante"

Eurosport
DaEurosport

Aggiornato 14/01/2016 alle 13:52 GMT+1

Il capitano del Bayern Monaco si è espresso in toni molto critici ma costruttivi nei confronti del riconoscimento della FIFA: "Il nostro sport ha bisogno di attaccanti, bomber, eroi. Ma il calcio è molto più del momento di trionfo. Il calcio è lavoro di squadra, unità, difesa, assist e sacrificio. Credo che quando la Fifa promuove un premio, non debba concepirlo soltanto in termini di marketing"

Philipp Lahm: Mittelfeld oder Rechtsverteidiger?

Credit Foto AFP

Il dissenso cresce inarrestabile. Il Pallone d’Oro Fifa va ininterrottamente a Cristiano Ronaldo e Lionel Messi dal 2008, fatto che pone seri dubbi sulla validità del riconoscimento. Nel corso dell’ultima edizione, si è registrata anche la presa di posizione netta della Federcalcio, che ha chiesto ad Antonio Conte e Gianluigi Buffon di non votare per l’assenza del portiere dalla lista dei 50 finalisti. E, ora, a unirsi al coro dei critici eccellenti è anche Philipp Lahm, il capitano della Germania campione del mondo in carica. Nel corso del consueto intervento su Goal.com, il leader del Bayern Monaco ha spiegato la propria posizione, molto critica nei confronti del premio.
Perché non iniziamo a selezionare i candidatI per il prossimo Pallone d’Oro Fifa via Facebook?
Sarebbe un modo per modernizzare il premio – scrive Lahm -. Il risultato sarebbe probabilmente lo stesso dell’elezione di lunedì. I tre giocatori più popolari su Facebook, infatti, sono Cristiano Ronaldo con 108 milioni di follower, Lionel Messi con più di 81 e Neymar con 54. Prima di tutto, voglio dire che Ronaldo, Messi e Neymar sono calciatori fantastici. È fuori di dubbio che siano entrati nella lista dei finalisti con merito. Ma quello che mi chiedo è questo: che cosa significa votare il miglior calciatore del mondo? Di certo è un premio attribuito al miglior calciatore dell’anno. E, quindi, è da riferire alle prestazioni sul campo e ai titoli che hanno vinto. Soltanto un giocatore di livello internazionale e di successo può avere lo status indispensabile per vincere. Non c’è nulla di sbagliato nella formula attuale. Ma quando a votare sono i commissari tecnici, i capitani delle nazionali e un selezionato gruppo di giornalisti da 209 paesi, sono convinto che soltanto poche di queste persone – nonostante le loro competenze – pensino realmente al tipo di premio. Io ho votato per me stesso cinque volte in passato e non mi escludo dalla lista di questi comportamenti. Conosco la procedura. Durante la stagione, ricevi un messaggio in cui ti si chiede di nominare tre giocatori da una lista di candidati. E, semplicemente, opti per le tre scelte più ovvie, il che ci riporta al discorso di prima su Facebook.
Si resta sempre fermi sui nomi più conosciuti, calciatori di cui ti ricordi immediatamente foto e partite.
Giocatori onnipresenti, dentro e fuori dal campo. Voti il “calciatore che ha più visibilità”. Ed è per questo che il Pallone d’Oro è divenuto il premio per il “miglior attaccante”. Non lo dico da una prospettiva avvelenata di un difensore, ma da quella neutrale e statistica. Fabio Cannavaro è stato l’unico difensore ad aver vinto il Pallone d’Oro. L’indimenticabile Lothar Matthaus ce l’ha fatta nel 1991, ma allora giocava a centrocampo così come è accaduto successivamente a Zinedine Zidane. Entrambi lo hanno vinto prima dell’inizio dell’era digitale. Oliver Kahn e Manuel Neuer sono arrivati sul podio, ma nessun portiere lo ha vinto dai tempi di Lev Yashin nel 1963.
Per farla breve: soltanto chi segna ha davvero la possibilità di divenire il calciatore dell’anno.
È vero, quando la palla entra in rete si avvera il momento più affascinante per i ragazzini che giocano e questo li spinge a entrare in un club. Il nostro sport ha bisogno di attaccanti, bomber, eroi. Ma il calcio è molto più del momento di trionfo. Il calcio è lavoro di squadra, unità, difesa, assist e sacrificio. Credo che quando la Fifa promuove un premio, non debba concepirlo soltanto in termini di marketing destinato a riconoscere soltanto i protagonisti del gioco mediatico. Forse non dovrebbe nemmeno esistere un premio individuale in uno sport di squadra (oltre al miglior undici mondiale), ma quattro singoli riconoscimenti per il miglior portiere, il miglior difensore, il miglior centrocampista e il miglior attaccante. È per questo che non penso possa esistere un solo miglior giocatore del mondo. Nel 2015, Lionel Messi ha vinto meritatamente il premio come miglior attaccante. Complimenti, Lionel Messi!”.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità