Jorginho: "Il Pallone d'Oro è un sogno, non un'ossessione. Con Sarri la svolta della mia carriera"

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Pubblicato 13/11/2021 alle 16:15 GMT+1

PALLONE D'ORO 2021 - In un'intervista a France Football il centrocampista del Chelsea e della Nazionale azzurra vive con una certa emozione l'avvicinarsi del 29 novembre, giorno in cui a Parigi sarà assegnato il prestigioso riconoscimento: "Il 2021 è stato un anno incredibile per me, direi surreale. Ovviamente sarebbe un sogno vincere il Pallone d'Oro".

Jorginho in azione durante Italia-Svizzera - Qualificazioni Mondiali 2022

Credit Foto Getty Images

"Il 2021 è stato un anno incredibile per me, direi surreale. Il Pallone d'Oro? Non è un'ossessione. Mi piace di più concentrarmi sul presente, anche se ovviamente sarebbe un sogno vincerlo". Così Jorginho, in un'intervista a France Football, descrive il proprio stato d'animo all'approssimarsi del 29 novembre, giorno in cui a Parigi sarà assegnato il Pallone d'Oro 2021. Il centrocampista del Chelsea e della Nazionale italiana, che venerdì al 90' di Italia-Svizzera ha calciato alle stelle il rigore della possibile vittoria, continua a essere uno dei candidati più accreditati.

Sulla scelta dell'azzurro

"Quando il Brasile mi chiamò, nel 2018, ormai non me l'aspettavo più. Chi non vorrebbe giocare per i verdeoro? Ma ci ho pensato a lungo e dentro di me mi sono detto: 'È impossibile, non posso voltare le spalle all'Italia'. Questo Paese mi ha aperto le sue porte e mi ha permesso di diventare un calciatore professionista. Inoltre, avevo già disputato alcune amichevoli con la Nazionale italiana. Sono riconoscente per tutto quello che l'Italia ha fatto per me e orgoglioso di aver scelto di vestire la maglia della Nazionale".
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I giocatori dell'Italia consolano Jorginho dopo il rigore sbagliato contro la Svizzera

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Sugli anni a Napoli

"Lì è stato favoloso. Non è Italia, è un altro Paese. Non so se esista la stessa passione per il calcio altrove. Ho adorato quella città e quella squadra. Dopo sei mesi lì avevo iniziato a impormi, ma commisi l'errore più grande della mia carriera. Andai in vacanza in Islanda e in Brasile e mi fermai per 30 giorni. Al mio ritorno mi sono infortunato e ho perso il mio posto. Benitez aveva ragione a scartarmi".

Su Sarri

"Il suo arrivo a Napoli ha cambiato tutto. Il nuovo mister si era portato dietro il suo pupillo nel mio ruolo, Valdifiori, e io ero pronto ad andarmene, ma poi mi ha dato una chance e nel suo sistema di gioco mi sono inserito alla perfezione. Abbiamo fatto un lavoro formidabile insieme per tre stagioni, anche se mi porto dietro il grande rammarico di non aver vinto lo scudetto nel 2018".

Sul Chelsea

"È stato Sarri a volermi con forza. Io ero in trattativa col Manchester City, ma i Blues hanno insistito e oggi sono veramente felice qui".
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Mancini: "Pallone d'Oro a Jorginho, ha vinto di tutto"

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