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Paolo Rossi: Pablito, poi Vieri e Diamanti: i regali del Santa Lucia di Prato

Paolo Pegoraro

Aggiornato 23/09/2021 alle 08:44 GMT+2

PAOLO ROSSI - A Santa Lucia, frazione di Prato, sono nati e cresciuti calcisticamente Paolo Rossi, Christian Vieri e Alessandro Diamanti. Il Prato ha scelto di intitolare il proprio impianto all'eroe del Mundial 1982, che ha mosso i suoi primi passi calcistici in uno dei vivai più prolifici d'Italia.

Rossi, Vieri e Diamanti

Credit Foto Eurosport

Per molti bambini Santa Lucia è la "santa dei regali", l'equivalente di Babbo Natale per intenderci. Santa Lucia è anche la santa che dà il nome alla frazione più settentrionale del Comune di Prato, la seconda città toscana per numero di abitanti. Siamo a pochi chilometri da Firenze, roccaforte dove la passionaccia per il calcio si manifesta in particolar modo nella cura dei settori giovanili. Nel corso degli anni i dirigenti della squadra della frazione di Santa Lucia - ora fusasi con i vicini del Coiano - hanno trovato l'alchimia giusta per offrire a quella grande massa di eterni bambini che sono i tifosi della Nazionale regali dal valore inestimabile. Da qui è partita la traiettoria calcistica del compianto Paolo Rossi. Ma non solo.

Pablito e Bobo

Paolo Rossi, indimenticabile attaccante di Vicenza e Juventus - tra le altre maglie indossate - ma soprattutto di quella Nazionale italiana che nell'estate dell'anno di grazia 1982 portò sul tetto del mondo (dopo aver incantato già quattro anni prima in Argentina) è l'orgoglio di Santa Lucia. Il campo della squadra, combinazione, sorgeva a qualche centinaio di metri da Via Bologna, casa di Amelia Ivana e Vittorio Rossi: i genitori di Paolo. A Santa Lucia è cresciuto calcisticamente anche Christian Vieri. Rapace e furbo Pablito, potente e istintivo Bobo. Con nove reti - a pari merito con Roberto Baggio - sono i migliori bomber azzurri di sempre ai Mondiali. Pablito e Bobo: entrambi di Prato, entrambi fiori all'occhiello del vivaio del Santa Lucia, entrambi glorie azzurre.
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L'ultimo regalo: Alino

Non c'è il due senza il tre, dice il proverbio. Nipote di Rodolfo Becheri, compianto presidente del vecchio Santa Lucia, Alessandro Diamanti non sarà un centravanti ma di strada ne ha fatta parecchia. Il pratese doc cresciuto - manco a dirlo - nel Santa Lucia si è tolto lo sfizio di siglare 33 gol in 200 presenze in Serie A e di vivere un Europeo da protagonista a Polonia-Ucraina 2012. Ora disegna calcio sulla trequarti del Western United, squadra di Melbourne.
A Prato c'é una società in cui mio nonno forma ragazzini inculcando loro i valori giusti. È questo il segreto per crescere bene, il segreto della felicità (Alino Diamanti, 2012)
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Pablito, Bobo e Alino: campioni legati a doppia mandata alla provincia del gol, quella di Prato Nord. Luciano Diamanti, papà di Alessandro, è stato il primo allenatore di Bobo Vieri e il Coiano Santa Lucia gioca attualmente le sue partite al campo "Vittorio Rossi", intitolato alla memoria del padre del Pallone d'Oro Pablito. Ora che all'eroe di Spagna '82 è stato intitolato il Lungobisenzio, storico impianto casalingo del Prato - capolista del proprio girone in Serie D al momento in cui scriviamo - il cerchio si è chiuso. E al fuoriclasse del gol per eccellenza è stato tributato il giusto e doveroso regalo di Santa Lucia, quella vera.
Articolo scritto a quattro mani con Stefano Dolci (@stefano_dolci)
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