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Dentro la crisi del Leicester di Ranieri: riusciranno davvero a salvarsi?

Simone Eterno

Aggiornato 14/02/2017 alle 14:59 GMT+1

Ventuno punti, zero gol fatti nel 2017, 5 sconfitte consecutive e un cortrocircuito generale dal quale nessuno sembra essere in grado di uscirne: il Leicester City ha tramutato il suo sogno in un incubo e Claudio Ranieri, con 13 partire da giocare - e la Champions League di mezzo - rischia grosso. Riusciranno a salvarsi? Dall'analisi del momento - e delle avversarie - la sensazione è che...

Leicester City manager Claudio Ranieri

Credit Foto Reuters

“...ma il Leicester quest’anno si salva?”. Finisce sempre così, da due/tre mesi a questa parte, ogni qual si voglia discussione sulla Premier League. Si parte da Conte, si passa dai problemi di Guardiola, si parla di Ibra e Mourinho, a volte si tocca Klopp, ma quello che non manca proprio mai è la domanda finale sul Leicester.
Le Foxes non sono più argomento da prima pagina – e con una classifica del genere non potrebbe essere altrimenti – ma la favola della scorsa stagione, seppur accantonata dall’agenda setting, non è stata certo dimentica. Anzi. Vive in tanti cuori di tifosi italiani che di fronte al più grande miracolo sportivo di sempre si sono avvicinati, affezionati, comossi, per una storia che definire irripetibile appare quasi ottimista.
La realtà dei fatti ci racconta infatti che il Leicester City è immediatamente tornato alla dimensione che sempre gli era appartenuta nella storia del calcio inglese e, parentesi Champions League esclusa – raggiunti gli ottavi da primi nel girone – la stagione in corso sta portando alla luce enormi problemi.
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Leicester City boss Claudio Ranieri says it was his fault for his side's defeat at Southampton

Credit Foto PA Sport

Già, la classifica la vedete anche voi e parla chiaro: 21 punti in 25 giornate; l’anno scorso in questo momento della stagione scattava l’assalto al primo posto e si avvicinava quel tris dell’Etihad contro il City che ne lanciò le reali ambizioni; oggi la classifica dice invece che il punticino di vantaggio sull’Hull City – al momento ultimo delle retrocesse – è un margine di vantaggio insignificante. Con 13 giornate da giocare infatti il destino per la squadra di Ranieri è già scritto... e fino all’ultima giornata – salvo miracoli – ci sarà da soffrire.

Tutti i problemi: scarsa forma, cortocircuito mentale, poca lucidità

I problemi del Leicester in questa stagione sembrano paradossalmente essere figli del successo inaspettato avuto nella scorsa. Spieghiamoci meglio. Da un lato c’è un modo di giocare e pensare naturalmente ancorato a quanto prodotto lo scorso anno, e dall’altro c’è una squadra incapace sul campo di riuscire a ripetersi su quegli standard. Interpreti sottotono, differente distanza tra i reparti, stato di grazia decisamente differente – e ci riferiamo naturalmente a Mahrez e Vardy – e un’intera lega che ha imparto a conoscerli. I problemi del Leicester partono soprattutto da qui, da un cortocircuito collettivo che continua a tener settate le menti della squadra allo scorso anno, ma che non tiene conto della mutata e differente realtà attuale. Un problema di massima in cui è stato risucchiato anche Claudio Ranieri, per sua stessa definizione incapace fin qui di prendere decisioni anche drastiche, come accantonare qualche giocatore che nella scorsa stagione lo portò di fatto alla gloria.
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Leicester City's Jamie Vardy, Marc Albrighton and Riyad Mahrez on the bench

Credit Foto Reuters

In questo quadro generale il Leicester City è completamente bloccato. La squadra non ha ancora vinto una partita nel 2017, non va in gol da più di 10 ore, ha subito 5 sconfitte consecutive e alla viglia della Champions si trova risucchiata in un impegno che da gioia si è quasi trasformato in peso. Una situazione molto pericolosa a cui si aggiunge l’aggravante: tutte le dirette avversarie, in qualche modo, stanno al momento messe meglio.
Sunderland escluso - al momento ‘lanciatissimo’ verso la Championship - ci sarebbero da trovare altre due squadre da consegnare alla cadetteria inglese. La classifica ad oggi dice Crystal Palace e Hull City, ma occhio a non fidarsi troppo dei numeri.

Le avversarie dirette: Hull City e Crystal Palace

Le Tigers ad esempio, che proseguono la stagione senza proprierà e senza un reale piano alle spalle, hanno trovato in Marco Silva un allenatore pragmatico e capace. Gli ultimi risultati stanno dalla loro come dimostrano i 4 punti raccolti nel trittico da paura Manchester United-Liverpool-Arsenal. Punti che hanno dato fiducia e morale a una squadra che sa bene come stare in campo e che li posizione di vantaggio in ottica dei 3 prossimi – e decisivi – scontri: Burnley, Leicester e Swansea.
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Hull City celebrate Alfred N'Diaye's goal against Liverpool

Credit Foto Reuters

Non si può dire la stessa cosa del Crystal Palace, che in crisi di risultati ha fin qui tratto pochissimo beneficio dal cambio Pardew-Allardyce. Quel che è certo però è che del vecchio Big Sam, Ranieri, ha ben poco da fidarsi. In qualche modo Allardyce è infatti sempre riuscito a portare a termine i suoi compiti, proponendo un gioco tutt’altro che spumeggiante ma che in termini di obiettivi raggiunti parla da se. Insomma, nelle prossime 13 la squadra di Allardyce in qualche modo inizierà a far punti. E questa non è l’opinione del sottoscritto, ma il curriculum dell’ex ct dell’Inghilterra a dirlo.
Avversarie dunque dietro a Ranieri ma che in qualche modo appaiano meglio messe di quanto non sia il Leicester in questo momento. E la gara con quelle sopra non sembra poter dir meglio.

Le avversarie che stanno sopra: Swansea e Middlesbrough

Una che sembra essersi già tirata fuori dai guai è lo Swansea, dato per spacciato a natale e oggi già quindicesimo a +4 sull’Hull. Merito sostanziale va al passaggio di consegne da Bradley a Paul Clement, che con 3 vittorie su 4 uscite a gennaio si è garantito pronti-via il titolo di manager del mese e che soprattutto domenica, con la vittoria proprio sul Leicester, ha lanciato un segnale forte e chiaro grazie anche a una squadra a livello di organico qualitativamente superiore a tutte le altre concorrenti.
Restano dunque soltanto il Middlesbrough. Anche qui c’è poco da sorridere per Ranieri. E’ vero, il ‘Boro sta faticando a far gol e punti, ma a livello difensivo è una squadra che concede molto poco – solo 27 reti subite, meglio di Liverpool (30), Arsenal (28) e Manchester City (29) tanto per intenderci – e che da un impianto di gioco ben definito come quello di Karanka – la squadra segna poco ma ha le idee chiare sul come stare in campo – potrà certamente dire la sua da qui alla fine.

Il calendario e la minaccia di un record storico... questa volta negativo

Insomma, per quanto analizzato e per la concorrenza di tutte le altre, la risposta alla domanda che tutti si fanno è un “Al momento è parecchio difficile” che non lascia grandi speranze al Leicester. O Ranieri trova il modo di spronare la squadra per farla uscire dal suo blackout generale e iniziare a far qualche punto, oppure il rischio che le Foxes compiano un’altro incredibile record è piuttosto alto. Questa volta però sarebbe negativo: escluso il Manchester City nel 1938, nessuna squadra nella storia della massima divisione inglese professionistica aveva mai vinto il titolo per retrocedere nella stagione successiva. In bocca al lupo a Claudio Ranieri. E che la Champions League contro il Siviglia possa servire da sveglia a tutte le Foxes.
LiverpoolCasa
Hull CityCasa
ARSENALFUORI
WEST HAMFUORI
Stoke CityCasa
SunderlandCasa
EVERTONFUORI
CRYSTAL PALACEFUORI
TottenhamCasa
WEST BROMFUORI
WatfordCasa
MANCHESTER CITYFUORI
BournemouthCasa
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