Son ci riprova: ai Giochi Asiatici con la Corea del Sud per l'oro e per evitare il servizio militare

Lo avevamo lasciato in lacrime subito dopo Corea del Sud-Germania. Lui aveva segnato, la Corea aveva vinto 2-0, eliminando i Campioni del Mondo in carica dal Mondiale. Il successo di Kazan, però, non era bastato alla Corea per passare il turno, con Son Heung-Min così costretto ad osservare il servizio militare che in Corea del Sud è obbligatorio fare entro i 28 anni per un periodo di quasi 2 anni. Una brutta notizia per la carriera del giocatore. Anche se la sua squadra di club dovesse aspettarlo, con quale forma tornerebbe sui campi di calcio? Fosse riuscito a trascinare la sua Nazionale, almeno, agli ottavi di finale del Mondiale, avrebbe potuto avere uno sconto, ma con l’eliminazione alla fase a gironi grava su di lui questa incombenza.

Son Heung-Min, ovviamente, vuole continuare la sua carriera nel mondo del calcio professionistico e per farlo deve evitare la leva militare. L’ultima occasione, è proprio quella di vincere i Giochi Asiatici con la Corea del Sud. È un torneo Under 23, ma Son figura tra i tre fuori quota portati in Indonesia da Kim Hak-bum. In Nazionale c’è anche Lee Seung-Woo, l’esterno d’attacco dell’Hellas Verona. La Corea del Sud ha esordito con un netto 6-0 al Bahrain nella prima giornata della fase a gironi, anche se Son non è neanche entrato in campo.

In Inghilterra, è appena cominciata la Premier League con il Tottenham che ha esordito con il successo per 2-1 sul Newcastle United. Son Heung-Min è un giocatore imprenscindibile per la squadra di Pochettino, ma gli Spurs hanno preferito lasciarlo andare adesso piuttosto che perderlo per sempre. In caso di oro ai Giochi Asiatici, questo basterebbe per fargli abbuonare il servizio di leva. E dire che ai precedenti giochi, fu proprio la Corea del Sud a vincere ma Son non fu convocato a causa del Bayer Leverkusen che ritenne inutile lasciar partire il giocatore. Il club tedesco lo poteva fare: i Giochi Asiatici non rientrano nella ‘famiglia’ FIFA e i club non hanno l’obbligo di concedere i propri giocatori (non essendoci, nel caso, indennizzi economici per eventuali infortuni ecc). Giusto per la cronaca, per capire l’importanza del sudcoreano nel Tottenham, nella scorsa stagione ha collezionato 12 gol in 37 presenze in Premier (il primo giocatore coreano a raggiungere tale cifra realizzativa nei 5 maggiori campionati europei), senza dimenticare le 4 reti in 7 presenze in Champions League (compreso un gol alla Juventus).