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Leeds, il presidente Radrizzani: "Ho provato a prendere Conte e Ibra. Cavani? Vediamo..."

Davide Fumagalli

Aggiornato 21/07/2020 alle 17:13 GMT+2

Il presidente del club neo promosso in Premier League svela alcuni retroscena di mercato: "Per Ibrahimovic ci abbiamo provato a gennaio, adesso è tardi. Cavani potrebbe fare al caso nostro ma prima devo parlarne con mister Bielsa".

Andrea Radrizzani, Leeds

Credit Foto PA Sport

Dopo 16 anni il Leeds tornerà in Premier League e il presidente italiano Andrea Radrizzani vuole costruire un squadra importante per poter restare a lungo nel massimo campionato inglese. Il numero uno del club riportato tra i grandi d'Inghilterra da Marcelo "El Loco" Bielsa, ha parlato a Sky dopo il successo di questa stagione: "Abbiamo tutto per fare bene. I primi tre anni vogliamo mantenere la categoria, poi dobbiamo ambire ad essere nelle prime otto".
In chiave mercato si fanno nomi importanti, tra questi c'è quello di Edinson Cavani, il bomber uruguaiano che al momento è svincolato: "Cavani potrebbe fare al caso nostro. Non ho ancora parlato con mister Bielsa e qualsiasi trattativa di mercato nasce sempre su sua indicazione, ma se lui fosse d’accordo potremmo fare un tentativo per ingaggiarlo". Il grande bomber del Leeds 2020-21 potrebbe essere il "Matador" ex Napoli e PSG, non sicuramente Zlatan Ibrahimovic, giocatore che però è stato trattato in passato dagli uomini di Radrizzani: "Ibra è sicuramente un calciatore difficile da raggiungere. Ci abbiamo provato a gennaio, ma poi ha scelto di tornare al Milan. L’idea quindi svanì ed ora credo sia troppo tardi ormai".
Infine il presidente del Leeds, milanese del 1974, imprenditore che nel gennaio 2017 rilevò il 50% del club e poi il maggio successivo prese l'altro 50% da Massimo Cellino, ha svelato un altro retroscena importante di mercato, ovvero che Antonio Conte era la sua prima scelta per la panchina prima di "ripiegare" su Bielsa: "Ad Antonio Conte, durante un pranzo, feci una mezza battuta anche un po' seria, offrendogli un super bonus in caso di approdo in Premier League. Ero convinto che il suo carisma ed il modo ossessivo di lavorare avrebbero equilibrato alcune lacune tecniche della rosa. Antonio però in quel momento era impegnato ed inoltre credo abbia l'obiettivo di stare in club più importanti. Di conseguenza non se ne fece niente".
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