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Premier League - Dejan Kulusevski vince il pallone d'oro svedese: "Alla Juve periodo difficile, dubitavo di me stesso"

Lorenzo Rigamonti

Aggiornato 16/12/2023 alle 19:04 GMT+1

PREMIER LEAGUE - Il 2023 sembra già sorridere a Dejan Kulusevski. L'ala svedese ex Juventus ha vinto il premio come mglior giocatore svedese (Guldbollen) e ora può guardarsi indietro con orgoglio. Di seguito la sua intervista.

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Da Torino a Londra, una rinascita inaspettata: Dejan Kulusevski ha superato le più rosee aspettative nella nuova avventura con la maglia del Tottenham, fino a vincere ieri il Pallone d'Oro svedese (Guldbollen). Sotto la guida di Antonio Conte, l'ex Parma ha messo a segno 5 reti e fornito 8 assist nella seconda parte della scorsa stagione in Premier, mentre quest'anno ha raccolto un gol e 5 assist in 10 presenze. Numeri che gli sono valsi il riconoscimento come miglior giocatore in Svezia.

Sulla parentesi alla Juventus

Kulusevski ha poi concesso un'intervista a Sport Bladet, in cui ha toccato anche il capitolo meno frotunato alla Juventus: "Nella seconda stagione, ho iniziato a dubitare di me stesso, è arrivata questa voce. "Forse non sono così bravo come penso." È la cosa peggiore che possa capitare a un calciatore. Quindi inizi a dubitare di tutte le decisioni che prendi sul campo", ha raccontato l'ex bianconero.
"È stato un periodo difficile, ma mi ha reso più forte. Mi sento come se non fossi mai stato meglio di adesso. Che sono in un posto fantastico, dentro e fuori dal campo. Ci saranno anche momenti brutti. Adesso le cose vanno bene in Nazionale, le cose vanno bene nel club. Ma sono sempre pronto nel caso finisca".

Al Tottenham grazie a Conte e Paratici

E sul crash test della Premier League: "Ero nervoso. Terrorizzato. Era un nuovo campionato, la Premier League, dove tutto va molto più veloce e tutti sono molto più forti. Avevo giocato male alla Juve e non sapevo cosa avrei fatto. Per fortuna sono arrivato in una società che sapeva chi ero, ho avuto un allenatore (Antonio Conte) che mi aveva voluto un paio di anni prima. Un direttore sportivo (Fabio Paratici) che mi ha comprato alla Juventus. Sapevano di cosa ero capace. Sarò sempre grato a loro, soprattutto il primo mese mi hanno aiutato molto. Dopo di che ho appena volato. Invece di avere dubbi quando gioco adesso, so che quello che sto facendo è la cosa giusta. Mi piace molto giocare a calcio".
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