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Premier League, Tottenham - Conte è pronto per vincere in Inghilterra? Dal mercato estivo alle ambizioni di gloria

Simone Eterno

Pubblicato 05/08/2022 alle 16:03 GMT+2

PREMIER LEAGUE - Terzo favorito per i bookmakers dietro le corazzate City e Liverpool, Antonio Conte si approccia al fatidico 'secondo anno'. Un arco temporale brevissimo dove in carriera però è stato spesso capace non solo si sorprendere, ma anche di vincere. Il tecnico parla di un "lavoro ancora lungo", ma tra mercato e lavoro duro effettuato in estate gli Spurs partono con reali ambizioni.

Conte: "Molto difficile ridurre il gap con City e Liverpool"

"L’anno scorso abbiamo messo le fondamenta, quest’anno iniziamo a costruire. Servirà del tempo, ma i giocatori credono in quel che stiamo facendo”. La metafora strutturale è una delle preferite nel vocabolario di Antonio Conte. Programmare, costruire, lavorare. Se non fosse stato un tecnico, forse, avrebbe fatto l’ingegnere. O qualcosa del genere. Nella sua prima biografia del resto, ‘Testa Cuore e Gambe’ – titolo anche qui piuttosto emblematico – raccontava con discreto orgoglio come nonostante il calcio stesse diventando importante, anche a scuola ci tenesse a fare bene. Ecco, Antonio Conte non ha mai lasciato nulla al caso e nel suo approccio al Tottenham, seconda stagione, c’è stata la solita estate da regime militare applicato al calcio. Chi ha seguito la torunée degli Spurs in Corea del Sud ha visto le stesse identiche scene di chi, dieci anni fa, al Novacare training complex dei Philadelphia Eagles, vedeva i giocatori della Juventus stramazzare al suolo dopo oltre due ore di allenamento ad alta intensità a 34 gradi centigradi e 70% di umidità nell’aria. La filosofia su cui si basa tutto il calcio di Conte del resto è il lavoro. Duro. Durissimo. La disciplina è poi il filo conduttore. Negli allenamenti, così come sul campo.

Il miracolo della scorsa stagione

E il suo Tottenham disciplinato, dopo l’avvio disastroso della scorsa stagione della gestione Nuno Espirito Santo (scelta che fu frutto di 72 giorni di riflessione in estate; come a dire... non troppo convinti), lo è diventato con la solita ricetta di sempre. Un gruppo sottoposto a regime semi-militare e telecomandato da bordocampo dal comandante in pectore. E’ così che si costruisce la metafora che tanto piace a Conte – le fondamenta – e che ha ovviamente utilizzato anche nelle prime conferenze stampa di presentazione di questa stagione.
E così mentre l’ing. Conte poneva le basi per la struttura, il Tottenham riusciva in una rimonta non banale lo scorso anno, almeno se contestualizziamo l’ambiente. Il miglior Arsenal degli ultimi anni, un West Ham altamente competitivo, un Manchester United scostante ma pur sempre imbottito di campioni. Conte, entrato a stagione in corso, con un’insperata rimonta è riuscito a metterseli dietro tutto, centrando quel quarto posto Champions League obiettivo reale – ma per nulla scontato – al momento del suo arrivo a ottobre agli Spurs. La domanda successiva dunque è: cosa aspettarsi quest’anno?

Richarlison, Perisic, Bissouma, Spence, Lenglet: un signor mercato

Intanto cosa è successo in estate. Beh, Paratici ha inserito per Conte 4 rinforzi di un certo spessore. Nomi magari non tra i più altisonanti per il pubblico mainstream poco incline alla Premier, ma certamente funzionali. E’ arrivato Yves Bissouma, mediamo maliano dal Brighton, per fornire quel tipo di muscolatura e fisicità che in interdizione in mezzo al campo è ruolo fondamentale nel calcio di Conte. E’ arrivato Djed Spence, 21enne terzino destro prodotto delle giovanili del Fulham, l’anno scorso protagonista di un gran campionato in Championship col Middlesbrough, dove in sostanza ha giocato 40 partite da titolare senza mai fermarsi e fornendo anche qualche gol e assist. Ma soprattutto si è aggiunto per 60 milioni di euro Richarlison, attaccante brasiliano tra i prospetti più sottovalutati della Premier League. Veloce, tecnico, con senso del gol, Richarlison ha pagato l'anno scorso una stagione difficile per tutto l’Everton, ma nel suo impatto fin dal primo anno in Premier aveva dimostrato di avere un enorme potenziale. E soprattutto di saper segnare. Bravi, al Tottenham, a vederci lungo in estate e sborsare un assegno importante ma visto il potenziale nemmeno così esagerato. E poi Ivan Perisic e Clément Lenglet. Due giocatori ben più noti. Per il primo non servono presentazioni, sul secondo basti dire 'Barcellona' e 'Nazionale francese'. Sulla qualità di fondo dunque non si discute.
Richarlison
A fronte di tutto ciò il Tottenham ha perso il solo Steven Bergwijn, diventato esubero in attacco dove oltre alla truppa Kane, Son, Kulusevski e Moura, si sono aggiunti appunto anche Richarlison e Perisic. Spazio, a quel punto, l’olandese, ne avrebbe avuto poco.
Cinque rinforzi spalmati su tutti i reparti che vanno così a far crescere una rosa dalla grandi ambizioni. Perché un altro dei credo ‘contiani’ è il concetto di trofei. Non si gioca per i “quarti posti”, ma per vincere. Quella della scorsa stagione è stata dunque un’eccezione. E per quanto Conte giochi a nascondersi in conferenza stampa, spostando l'attenzione sul Chelsea che "l'anno scorso ha vinto il Mondiale per Club" o il Manchester United che "un anno fa ha compato Sancho, Varane e Ronaldo", il tecnico pugliese sa che anche la qualità a disposizione del suo Tottenham è cresciuta di parecchio. E se a questio aggiungiamo che con tutti questi prospetti Conte ha potuto di fatto lavorare fin dal primo giorno di ritiro, effettuando il classico 'lavaggio del cervello' tipico delle sue devastanti preparazioni, in casa Spurs ci si approccia chiaramente alla stagione con rinnovato ottimismo.

Tottenham, per i bookies la terza favortita al titolo

E’ con questa filosofia e con questi movimenti che il Tottenham in Inghilterra è visto come terzo incomodo alla due fuoriserie in prima fila, Manchester City e Liverpool. Una posizione che danno ad esempio i colleghi del Guardian nelle loro interessanti analisi di inizio stagione, così come l'ancor più attendibile termometro dei bookmakers. Dietro il favoritissimo Manchester City a quota 1,60 circa e alle spalle del contender Liverpool a 3,50, i bookies britannici vedono il Tottenham prima di tutte le altre. Ci sono gli Spurs prima delle varie Chelsea, Arsenal e Manchester United. Certo, il gap è visto come lontano – il Tottenham campione d’Inghilterra paga come minimo più di 10 volte la quota scommessa a seconda del provider scelto – ma è comunque un’indicazione su chi sia, ai blocchi di partenza, la squadra su cui prestare attenzione fuori dal duopolio che da 5 anni ormai domina la Premier League.

Conte è pronto a fare questa sorpresa?

Difficile pensare, al netto di tutto, agli Spurs campioni. Se non altro perché due squadre già fortissime – City e Liverpool – si sono ulteriormente rinforzate con due giocatori come Haaland e Nunez. Il Tottenham però può vantare sull’enorme carico di lavoro messo dentro da Conte, sul capocannoniere della scorsa Premier League Son, su un Harry Kane decisamente rimotivato rispetto alla passata estate da separato in casa e su un gruppo come sempre unitissimo dietro all’unico condottiero. Condizioni in cui, Antonio Conte, aveva già dimostrato di saper mettere dietro tutti. Il suo Chelsea campione alla prima esperienza inglese del 2016/17 era in fondo una squadra molto simile: partiva ampiamente dietro nei favori del pronostico, non sembrava avere tutta la qualità che avevano le altre, ma si ritrovò fin da subito a viaggiare come un treno e macinare punti.
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Antonio Conte con Kusulevski, Harry Kane e Son: un reparto offensivo completo a da far invidia a tante

Credit Foto Getty Images

Dovrà provare a fare lo stesso in questa stagione, con le prime 6 uscite stagionali piuttosto ghiotte se l’ottica è quella di voler provare a mettersi a fare gara di testa fin da subito: Southampton in casa, poi Chelsea, Wolverhampton, Nottigham Forest, West Ham e Fulham. Sei uscite che ci diranno con quali ambizioni questa squadra si presenterà a Manchester per la sfida al City del prossimo 10 settembre. Una transizione tanto cruciale quanto curiosa. Nell’anno del titolo col Chelsea, infatti, fu proprio una sfida dopo un mesetto di campionato a fare da statement alle ambizioni dei Blues. Antonio Conte e il suo Chelsea andarono infatti a vincere 3 a 1 in casa di Guardiola, mettendo in chiaro a tutti quale tipo di campionato avrebbe fatto il suo Chelsea.
Ecco allora che la storia, sulla carta, potrebbe provare a ripetersi. Fondamentale dunque l’avvio di stagione. Un termometro necessario a capire quanto velocemente, su quelle fondamenta, il Tottenham riuscirà a costruire.
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Conte carica il Tottenham: "Competitivi in tutte le competizioni"

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