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Gianluca Scamacca in Inghilterra: chi ce l'ha fatta e chi no tra gli attaccanti italiani

Carlo Filippo Vardelli

Aggiornato 28/07/2022 alle 08:33 GMT+2

PREMIER LEAGUE - Gianluca Scamacca è ufficialmente un attaccante del West Ham. L’ex Genoa è solo l’ultimo di una lunga serie di attaccanti italiani che hanno invaso la Premier League dalla metà degli anni ’90 fino ad oggi. Ripercorriamo insieme le loro carriere per capire chi ha fatto bene, chi ha raggiunto la sufficienza e chi invece è finito dietro la lavagna.

Scamacca in Premier: come sono andati gli attaccanti italiani?

Credit Foto Eurosport

Gianluca Scamacca è ufficialmente un attaccante del West Ham. Il calciatore romano, proveniente dal Sassuolo, è arrivato ieri in Inghilterra e nella giornata di oggi ha completato l'iter per il trasferimento. Inizia quindi la sua prima avventura in Premier League, con Roberto Mancini che lo osserverà con attenzione per averlo presto a disposizione con la maglia dell'Italia. L’ex Genoa è solo l’ultimo di una lunga serie di attaccanti italiani che hanno invaso la Premier League dalla metà degli anni ’90 fino ad oggi. Ripercorriamo insieme le loro carriere per capire chi ha fatto bene, chi ha raggiunto la sufficienza e chi invece è finito dietro la lavagna.
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Gianluca Scamacca, Sassuolo 2021-2022. Foto di Giuseppe ;affia per Getty Images

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I più amati

Una lista dei migliori attaccanti italiani in Inghilterra non può che iniziare da Gianfranco Zola. Per "Magic Box", al Chelsea, sette anni con oltre 300 presenze, 80 gol e sei trofei. Una leggenda. Dietro di lui, Benito "Benny" Carbone, che tra Sheffield Wednesday, Aston Villa, Bradford, Derby County e Middlesbrough ha lasciato ricordi indelebili. Stesso discorso per Gianluca Vialli al Chelsea: prima giocatore e poi player/manager dei Blues. Sempre rimanendo negli anni ’90, indimenticabile la doppia esperienza di Fabrizio Ravanelli tra Middlesbrough e Derby County. "Penna Bianca" ha giocato e segnato fino alla soglia dei 35 anni. Un’altra leggenda inglese "made in Italy" è Paolo Di Canio: più di 70 gol e l’ingresso nella Hall of Fame del West Ham.
Salutando gli anni ’90 con le buonissime stagioni di Marco Branca al Middlesbrough e Francesco Baiano al Derby County, l’Italia è stata protagonista anche nel nuovo millennio. Graziano Pellè ha segnato 30 gol in due stagioni con la maglia del Southampton, Gabbiadini ha fatto bene con la stessa maglia, Diamanti ha quasi raggiunto la doppia cifra di gol con il West Ham e "Big Mac" Maccarone ha trascinato il Middlesbrough in finale di Coppa Uefa. Dulcis in fundo, Mario Balotelli. "Supermario", nonostante le critiche, è stato uno dei protagonisti indiscussi nella cavalcata del Manchester City verso il titolo sugellato dal gol di Aguero contro il QPR.
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Frank Lampard of Chelsea congratulates Gianfranco Zola on scoring the equalizing goal during the FA Barclaycard Premiership match between Leicester City and Chelsea at Filbert Street, Leicester.

Credit Foto Getty Images

Da 6 in pagella

Se nel primo capitolo abbiamo passato in rassegna tutti coloro che in Inghilterra hanno lasciato un ricordo indelebile, in questo secondo spazio elencheremo gli attaccanti “da sufficienza”: ovvero quelli che non hanno brillato ma non hanno nemmeno sfigurato. Partendo dalla fine degli anni ’90, il primo nome è quello di Pierluigi Casiraghi. Dopo la vittoria della Supercoppa Europea contro il Real Madrid, “Gigi” si rompe il ginocchio e praticamente smette di giocare. Il Chelsea raggiunge il 3° posto in campionato (1998-99) ma chiude la stagione l’amaro in bocca. Anni dopo Zola dichiarerà: “Con Casiraghi avremmo vinto quel campionato”.
Successivamente, nella prima decade dei 2000, un giovanissimo Giuseppe Rossi (neanche ventenne) si mette in mostra tra Manchester United e Newcastle, Bernardo Corradi e Rolando Bianchi difendono i colori del “vecchio” (prima dell’arrivo degli arabi) Manchester City e Vincenzo Montella segna 6 gol in 12 presenze con il Fulham. Poi, a ruota, tra anni ‘00 e anni ’10, David Di Michele veste la maglia del West Ham (4 gol), Okaka si divide tra Fulham e Watford, toccata e fuga di Alberto Paloschi allo Swansea (2 gol) e il solito genio e sregolatezza di Pablo Daniel Osvaldo al Southampton.
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Sunderland-Manchester United, 15 ottobre 2005: Wayne Rooney e Giuseppe Rossi del Manchester United (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

Bocciati senz’appello

Dopo le gioie, però, ecco i dolori. In quest’ultimo paragrafo, denso di nomi giovani e altri meno giovani, troverete tutti gli attaccanti italiani che in Inghilterra hanno “floppato”. Un elenco di giocatori che sono arrivati oltre La Manica con tante aspettative, ma che per motivi diversi le hanno disattese finendo nella blacklist britannica. Il primo è Andrea Silenzi: il nativo di Roma, dopo due gol in due stagioni con il Nottingham Forest, è stato inserito nella lista dei peggiori dieci giocatori stranieri della Premier League. Discorso simile per Corrado Grabbi: da enfant prodige in maglia Juventus a delusione totale in Inghilterra.
Sorpassati a destra i vari Michele Padovano, Roberto Mancini e Nicola Ventola, impalpabili a fine carriera tra Crystal Palace (i primi due) e Leicester, l’Italia ha visto fallire anche tantissimi giovani interessanti: Arturo Lupoli all’Arsenal, Federico “Chicco” Macheda tra Manchester United e Queens Park Rangers, Simone Zaza al West Ham, Patrick Cutrone al Wolverhampton e Moise Kean all’Everton. Ultimo di questa lista è Marco Borriello: praticamente invisibile al West Ham nel 2013/2014.
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De Ketelaere-Milan, ci siamo! Il West Ham vuole Scamacca

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