Sport popolari
Tutti gli sport
Mostra tutto

Giana Erminio, il miracolo continua: con Gullit, Bruno e mister Albè si sogna addirittura la Serie B

Stefano Dolci

Aggiornato 05/04/2017 alle 19:05 GMT+2

La squadra di Gorgonzola (in Lega Pro dal 2014) è la più in forma del girone A di Lega Pro e ieri contro il Piacenza ha festeggiato la matematica qualificazione ai playoff con 5 turni d'anticipo. Nel 2017 i lombardi, che dal 1995 sono allenati dallo stesso tecnico il 67enne Cesare Albè, hanno ottenuto 32 punti, vinto a Livorno e Alessandria e mostrato che fare calcio con certi valori è possibile.

2017, Esultanza Gullit, Salvatore Bruno, Giana Erminio, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Se fosse un film la storia della Giana Erminio assomiglierebbe alla trama di Ricomincio da capo, la celebre commedia diretta da Harold Ramis nel 1993 e in cui il protagonista (Bill Murray) è un meteorologo inviato come reporter al Giorno della Marmotta, si trova intrappolato in un circolo temporale che lo costringe a rivivere continuamente la stessa giornata. Dall’estate del 1995 ad oggi a Gorgonzola, comune di 20.000 anime a nord-est di Milano dove 108 anni fa la A.S. Giana Erminio è stata fondata, tante cose ovviamente sono cambiate: a livello calcistico però nulla visto che a presiedere il club, gestire la macchina organizzativa ed impartire direttive sul campo ai calciatori sono sempre le solite tre persone: Oreste Bamonte, Angelo Colombo e Cesare Albè.
Classifica Lega Pro girone A (dopo 34 giornate e nel 2017)
Punti dopo 33 giornateClassifica girone Ritorno
1.Alessandria 691. Giana Erminio 32
2. Cremonese662. Cremonese27
3. Arezzo603. Arezzo27
4. Livorno604. Livorno24
5. Giana Erminio 595. Pro Piacenza24
6. Piacenza526. Piacenza23
7. Viterbese507. Viterbese23
8. Renate 478. Alessandria 22
* dati aggiornati al 5 aprile 2017
Da 22 anni e mezzo, i capisaldi della squadra biancazzurra sono loro e mentre il mondo, la società e il calcio sono cambiati (anche in maniera assai radicale) loro hanno continuato a lavorare insieme, litigando e mandandosi talvolta anche a quel paese ma non tradendo mai quei valori che permettono alle famiglie di restare unite anche nei momenti più bui o critici. In fondo è grazie alla coerenza e alla perseveranza che la Giana Erminio è riuscita ad emergere dalle paludi della Prima Categoria e a diventare non solo la terza realtà professionistica della provincia di Milano ma una squadra capace di vincere con merito su campi storici come il Picchi di Livorno o il Moccagatta di Alessandria e candidarsi al ruolo di mina vagante dei playoff promozione di terza serie.

No al calcio moderno

Nel calcio dei fondi d’investimento, dei closing fissati e puntualmente rimandati e delle cordate di investitori misteriose immergersi nel mondo della Giana Erminio è un po’ come abbandonare una caotica metropoli e cercare un po’ di relax in un borgo arroccato godendosi un pranzo in una di quelle trattorie dove la bontà dei piatti conta più della forma.
E’ il 22 esimo anno di fila che sono allenatore di questo club, il segreto di questa longevità è nella società, in particolare in un grande presidente, Oreste Bamonte, che ha tanta pazienza ed uno spirito giovane. Io ci litigo ogni settimana ma tutto quello che succede di buono a Gorgonzola lo dobbiamo a lui. Non a caso è lì da oltre 30 anni. Penso sia l’unica persona indispensabile. (Corriere dello Sport, 7-2-2017)
Le parole che avete letto sono di Cesare Albè, l’allenatore più longevo del panorama professionistico italiano, uno che ha iniziato ad impartire direttive in panchina quasi 40 anni fa dividendosi fra la scrivania nell’ufficio della Siemens Communication e i campetti della periferia della Martesana. Più che un allenatore si sente un educatore, partito dagli oratori e dalla Terza Categoria a 67 anni è arrivato ad essere uno dei tecnici più apprezzati della terza serie. In tempi di hipsterismi tattici il calcio della Giana di Albè si può definire minimale e senza fronzoli: difesa solida (35 gol subiti in 33 partite), attacco prolifico (51 gol fatti, il 3° del girone A), grande lavoro in allenamento e schemi consolidati e mandati a memoria da giocatori pescati nelle categorie minori, e che vivono in Lombardia.
Se escludiamo il veteranissimo Alex Pinardi (36enne regista con oltre 100 presenze in Serie A fra Atalanta e Lecce, che con l’età ha retrocesso il proprio raggio d’azione dalla trequarti alla mediana), il centravanti di razza Salvatore Bruno (38enne attaccante con oltre 180 reti segnate tra Serie B e Lega Pro, capocannoniere della Giana con 15 reti in 29 presenze) e il portiere Sergio Viotti (27enne con oltre 150 presenze fra Serie B e Lega Pro) gli altri elementi della rosa sono ragazzi emergenti che mai avevano calcato i campi professionistici e che talvolta si dividono fra il campo e un impiego in azienda.
picture

2017, Esultanza Giana Erminio, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Un bomber di nome Gullit pescato in provincia di Bergamo

Ponte San Pietro Isola, Borgosesia, Base96, Vimercatese, Carugate, Union Arzignanochiampo, GS Zanconti Calcio, San Colombano, Grumellese. E’ in queste formazioni che la Giana Erminio ha pescato la quasi totalità dei calciatori che compongono la sua rosa. Compagini dilettantistiche dove i giocatori spesso ricevono un rimborso spese di qualche centinaio di euro e dove ci si allena alla sera perché durante il giorno c’è da lavorare e portarsi a casa un vero stipendio. Ragazzi affamati e con la testa sulle spalle che si mettono a disposizione dell’allenatore e non si dimenticano che il calcio è un gioco, un divertimento e solo in seconda battuta una professione. In questo senso la scommessa che ha pagato i migliori dividendi in questa stagione è certamente l’ingaggio di Gullit Asante Okyere, 29enne attaccante brevilineo e velocissimo nato da genitori ghanesi ma italianissimo su cui mister Albè ha scelto di puntare la scorsa estate prelevandolo dalla Grumellese dove nelle ultime tre annate aveva messo a segno 47 reti in 88 presenze fra Eccellenza e Serie D. Finora ha realizzato 6 reti e 5 assist e con Bruno compone una delle coppie d’attaccanti più imprevedibili e pericolose del girone A.

Quelli che lavorano

Se Gullit è con Sasà Bruno l’uomo copertina, Il simbolo dei valori della Giana Erminio li incarna Marco Biraghi, 31enne centrocampista centrale che ha vissuto l’intera scalata dalla Promozione alla terza serie della Giana e insieme a Marotta è l’unico superstite della squadra che vinse il primo campionato nel 2011-12. Biraghi si divide ogni giorno fra gli allenamenti e le fatiche nell’azienda di mobili gestita dal padre e ieri contro il Piacenza è tornato a vestire la fascia di capitano, non facendo rimpiangere Pinardi e segnando uno dei 3 gol grazie ai quali i biancazzurri hanno steso la squadra emiliana festeggiando la settima vittoria nelle ultime 8 partite. Il 25enne Aldo Ferrari invece dal lunedì al venerdì lavora al tornio, fino all’estate scorsa giocava in Promozione nel Zanconti dove segnava a raffica. Albè in estate lo ha contattato e lo ha voluto in ritiro con la squadra: il ragazzo, pur giocando poco, negli scampoli a disposizione ha messo a segno 3 gol, dimostrando di potere dire la sua anche fra i professionisti. Nonostante militi nella squadra che nel girone di ritorno ha macinato più punti in tutto il girone A (32 punti in 14 giornate, in tutta la Lega Pro solo Foggia e Venezia possono vantare un rendimento migliore della Giana Erminio) ad abbandonare il lavoro non pensa…
Non mi pesa abbinare il calcio e il lavoro. Dopo i 5 anni di liceo scientifico, sono stato in un negozio di elettrodomestici, poi sono entrato nella piccola azienda meccanica di mio papà. Lavoro 4 ore al mattino in piedi a una macchina per la lavorazione dell’acciaio e dell’ottone. Poi dopo pranzo corro al campo ad allenarmi. Al mister devo tutto, fare il ritiro per me era già un sogno. Prima di partire avevo mille pensieri, non sapevo che tipo di spogliatoio avrei trovato. Invece fin da subito mi hanno fatto sentire parte del gruppo, Bruno e Pinardi che hanno giocato centinaio di partite fra A e B sono i primi a darmi suggerimenti. Non se la tirano per niente. Il segreto della Giana è che qui si vive il calcio come un divertimento. Serietà e flessibilità, lavoro sodo e risate. E la domenica in campo siamo tutti dei leoni (Gazzetta dello Sport, 4/11/2016)
Alla fine è proprio tutta una questione di tradizione e ordinarietà che aiuta a puntare a traguardi straordinari. A non sentirsi mai appagati e soprattutto a non smettere mai di sognare, nemmeno alla Serie B: un traguardo ad inizio anno impensabile ma per cui la Giana Erminio giocherà nei playoff promozione che scatteranno a inizio maggio.
Più di 3 milioni di utenti stanno già utilizzando l'app
Resta sempre aggiornato con le ultime notizie, risultati ed eventi live
Scaricala
Condividi questo articolo
Pubblicità
Pubblicità