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Goleade sì, goleade no: l'ipocrisia di chi impone di fermarsi nel rispetto dell'avversario

Paolo Pegoraro

Aggiornato 19/11/2019 alle 18:28 GMT+1

Si rispetta l’avversario nel momento in cui si ferma dopo un certo quantitativo di gol a favore, oppure quando si cerca la rete fino al triplice fischio senza alzare il piede dall'acceleratore? Il dibattito è sempre all'ordine del giorno ma contiene una consistente dose di ipocrisia.

Immobile - Italia-Armenia - Euro 2020 qualifier - Getty Images

Credit Foto Getty Images

Era dal 1948 che la Nazionale italiana di calcio non rifilava 9 (!) gol a un avversario. La goleada di epocale portata alla malcapitata Armenia ha sollevato inevitabilmente il consueto dibattito morale: si rispetta l’avversario se si toglie il piede dall'acceleratore a un certo punto – quando il match è ormai in cassaforte - oppure se si martella fino al triplice fischio?
Le migliori goleade della Nazionale
  • 2 agosto 1948 Italia-Stati Uniti 9-0 (Olimpiadi)
  • 7 agosto 1936 Italia-Giappone 8-0 (Olimpiadi)
  • 16 luglio 1952 Italia-Stati Uniti 8-0 (Olimpiadi)
  • 18 novembre 2019 Italia-Armenia 9-1 (Qualificazioni Euro 2020)
  • 9 giugno 1928 Italia-Egitto 11-3 (Olimpiadi)

I precedenti, le polemiche

Andiamo a memoria con libero brain storming e in ordine sparso: Southampton-Leicester 0-9, Manchester United-Roma 7-1, Inter-Atalanta 7-1, Fiorentina-Roma 7-1, Milan-Torino 6-0, Roma-Catania 7-1, per citare alcune delle più significative goleade degli ultimi anni. Le più feroci polemiche le avevano sollevate proprio questi ultimi due precedenti: il presidente del Catania Pulvirente esattamente 13 anni or sono diede a Spalletti dell’ipocrita per aver salutato i giocatori del Catania a fine partita nel tunnel degli spogliatoi, mentre Cristiano Lucarelli in un Milan-Torino del 2002 provò a farsi giustizia da solo “linciando” Filippo Inzaghi in seguito alla sua smodata esultanza per il gol del 6-0. Tra i precedenti più esotici come non riesumare quel 149-0 tra due squadre del campionato del Madagascar? Allora però furono 149 autogol in segno di protesta per una decisione arbitrale del turno precedente, quindi si va fuori tema...
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Filippo Inzaghi segna il gol del 6-0 contro il Torino

Credit Foto Getty Images

L’ipocrisia, la morale della favola

Se riferissimo di un torneo giovanile riservato a piccoli calciatori di 6/7 anni allora ci schiereremmo seduta stante a favore della prima corrente di pensiero, quella che suggerisce di fermarsi dopo il 4-0 (tanto per stabilire un limite, del tutto arbitrario). Ne va ovviamente dell’amor proprio del ragazzino, della sua crescita/formazione umana prima che agonistica: gli allenatori dovrebbero sì suggerire ai loro calciatori di fermarsi per no infierire sui coetanei. Quando si parla di calcio professionistico, al contrario, le chiacchiere stanno a zero: si va fino in fondo, tanto più quando ci si gioca un match ufficiale ai massimi livelli. Chi s’indigna del contrario scade nell’ipocrisia: e il rispetto per l’avversario conta solo fino a un certo punto, è in ballo soprattutto l’adempimento dei propri doveri professionali. E poi diciamola tutta, una sonora scoppola può anche risultare estremamente costruttiva in certi contesti!
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