Qualificazioni Euro 2024 - Macedonia del Nord-Italia 1-1, 5 verità: siamo questi, da Zaccagni e Zaniolo serve di più

QUALIFICAZIONI EURO 2024 - Che in panchina ci sia Mancini o Spalletti, cambia poco: la mediocrità generale dei calciatori in campo rovina tutto. Barella è una delle poche luci azzurre, mentre Zaccagni e Zaniolo devono fare di più per meritarsi la Nazionale.

Di Lorenzo-Barella, Macedonia del Nord-Italia

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Macedonia del Nord-Italia, match valido per le qualificazioni a Euro 2024, è terminato sul punteggio di 1-1, frutto delle reti di Immobile e di Bardhi. Gara arbitrata dal tedesco Felix Zwayer.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita di Skopje.

1) Siamo questi. Anche con un altro ct

Ebbene sì: anche questa volta non abbiamo battuto la Macedonia del Nord. Con la differenza che, rispetto a marzo 2022, non si trattava di una partita da dentro o fuori (certo, bisognerebbe comunque darsi una mossa per evitare che lo diventi...). Via Roberto Mancini, dentro Luciano Spalletti. Ma è cambiato poco. Non si pretendevano miracoli, né particolari chicche tattiche che peraltro a tratti si sarebbero anche viste. Si pretendeva magari una scossa, questo sì. Dettata dalla novità in panchina e dalla classifica. Ma la scossa non c'è stata. Gli azzurri sembravano avere la partita nelle proprie mani, poi sono ricaduti in vecchi errori e se la sono lasciata sfuggire. Poco da fare: siamo questi. E non da oggi.
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Il ct azzurro Luciano Spalletti durante Macedonia del Nord-Italia - Qualificazioni Europei 2024

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2) E ora c'è davvero da tremare

In soldoni: se martedì sera non battiamo l'Ucraina a San Siro, sarà meglio cominciare a pregare. Specialmente in caso di sconfitta, eventualità da non prendere neppure in considerazione. Proprio così: dopo aver saltato due Mondiali di fila, ora rischiamo di non qualificarci nemmeno per i prossimi Europei a poco più di due anni dal meraviglioso trionfo di Wembley. Disfattismo? Forse. Ma intanto la classifica del gruppo C parla da sola: l'Inghilterra si è praticamente messa in tasca il primo posto in virtù di una qualità complessiva evidentemente superiore a tutte le altre, mentre per il secondo è bagarre tra gli ucraini, gli azzurri e pure i macedoni, tenuti in vita dalla punizione maligna di Bardhi. A Milano non si potrà più sbagliare.

3) Zaccagni e Zaniolo, per meritarsi la Nazionale serve di più

Entrambi hanno sempre avuto un rapporto di amore e odio con la Nazionale. Entrambi sono stati inseriti da Spalletti nel suo primo giro di convocazioni. Entrambi hanno avuto la possibilità di dimostrare il proprio valore, e, di riflesso, di metterlo a disposizione della squadra. Ma entrambi hanno sostanzialmente fallito. Mattia Zaccagni dal primo minuto a causa dell'infortunio che ha messo fuori causa il titolare Chiesa; Nicolò Zaniolo nel secondo tempo, al posto di Politano. Qualche tentativo di offrire spunti apprezzabili, troppo fumo e poco arrosto, pochissima incisività. E un'inevitabile doppia insufficienza in pressoché tutte le pagelle. Per meritarsi la Nazionale, e per meritarsi la riconferma, serve di più. Molto di più.
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Nicolò Zaniolo durante Macedonia del Nord-Italia - Qualificazioni Europei 2024

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4) Luce Barella: è l'anima dell'Italia

Unico italiano inserito nel listone dei 30 candidati al prossimo Pallone d'Oro, Nicolò Barella ha confermato le ottime sensazioni lasciate dall'avvio di stagione, suo e dell'Inter capolista in campionato. A Skopje, in una serata così amara per come si è snodato l'epilogo, il migliore dell'Italia è stato lui. Inserimenti, fraseggi, il bellissimo tocco di prima a mandare in porta Dimarco, il lancio che ha spedito Tonali a colpire il palo, oltre alla traversa colpita nell'azione dello 0-1 con un destro stiloso "alla Barella". Una sensazione generale di brillantezza che non ha fatto il paio con quella di molti compagni. Spalletti potrebbe cambiare qualcosa in vista della fondamentale sfida di martedì all'Ucraina. Barellino, però, sarà al proprio posto: imprescindibile.
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La delusione dell'Italia in Macedonia del Nord

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5) Nel 2023 non si può giocare su questi campi

Chiusura con quella specie di terreno di gioco su cui Macedonia del Nord e Italia sono state costrette a incrociare i tacchetti. Un campo di patate, non da calcio. E si fa presto a dire che a essere penalizzate sono state entrambe le nazionali: vero, verissimo, ma chi deve fare la partita – in questo caso l'Italia – lo è sempre un po' di più. Semplicemente imbarazzante che nel terzo millennio si debba assistere a partite giocate su terreni così ignobili. Specialmente se valgono un piccolo, grande pezzo di qualificazione alla fase finale di un Europeo.
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Capello: "Mancini, modi e tempi sbagliati. Spalletti è matto: ha un gran coraggio"

Video credit: Eurosport

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