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Facciamo i conti: Italia, senza Mondiale gravi perdite economiche

Enrico Turcato

Aggiornato 13/11/2017 alle 15:52 GMT+1

Siamo andati ad analizzare il possibile "disastro" economico che investirebbe il nostro Paese e la nostra federazione in caso di mancato accesso a Russia 2018. Oltre ai danni di immagine, sono probabili gravi perdite finanziarie a 360 gradi

Giampiero Ventura, Italia, qualificazione ai Mondiali 2018

Credit Foto Getty Images

Tutto in una notte. Gli azzurri sono con le spalle al muro e a San Siro, questa sera, sono chiamati a ribaltare l'1-0 patito all'andata a Stoccolma per evitare un'eliminazione storica e assolutamente devastante per il nostro movimento calcistico. I 73.000 tifosi presenti a San Siro credono nell'impresa e anche capitan Buffon, non prende in considerazione l'ipotesi di una mancata qualificazione. Ma se andasse tutto storto? E se gli azzurri venissero eliminati? Le parole “catastrofe”, “danno epocale”, “sciagura”, “tragedia” o “apocalisse” usate a turno da Ventura, Tavecchio, Malagò, Chiellini o Buffon non vanno tanto distanti dalla realtà. Almeno dal punto di vista economico. Se l’Italia non si qualificasse per il Mondiale 2018 ci sarebbero gravi perdite economiche a 360 gradi. Sotto diversi aspetti.
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Gian Piero Ventura durante la partita tra Italia e Liechtenstein, valida per le qualificazioni ai Mondiali 2018, vinta dagli Azzurri per 5-0 (Getty Images)

Credit Foto Getty Images

FIGC: almeno 25 milioni di premio

Il primo aspetto riguarda i premi che ogni federazione incassa partecipando ai Mondiali. Il montepremi di Russia 2018 dovrebbe essere incrementato di circa il 20% rispetto a quello dei mondiali brasiliani. Come scrive l’illustre firma del Sole 24 Ore Marco Bellinazzo, ciascuna delle 32 finaliste dovrebbe ricevere una somma di circa due milioni di dollari, mentre le 16 eliminate nella fase a gironi intascheranno comunque 10 milioni di dollari ciascuna. Quindi 12 milioni solo con la mera presenza per tre gare in terra russa. Passare i gironi e avviarsi verso la finale garantirà ulteriori entrate. Per fare esempi concreti 50 milioni di euro alla vincitrice e 40 alla seconda classificata. Ipotizzando per l’Italia un quarto di finale ci sarebbero sicuri almeno 25 milioni. 20 se il cammino si fermasse agli ottavi. Cifre che per il bilancio della Nazionale (che nel 2016 con l’Europeo ha fatturato 174 milioni di euro e che nel 2018 punta a fatturarne almeno altrettanti) sono indispensabili.
AnnoMilioni di euro (fatturato)
2016174
2015153
2014170
2013174

Ascolti: crollo spettatori, perdite per la RAI

A rimetterci non sarebbe dunque solo la Federazione, che ne perderebbe economicamente ma anche a livello di pura immagine e di futuro Ranking (già abbastanza disastroso). Un ulteriore danno riguarderebbe ovviamente il filone legato alle televisioni. Gli Azzurri garantiscono una media di 12 milioni di spettatori a partita in una gara dei Mondiali, ma comunque mai sotto i nove milioni. Per questo la RAI, come ci informa Calcio e Finanza, paga alla FIGC circa 25 milioni di euro di diritti televisivi. Una spesa ingiustificabile (e quindi ridiscutibile) per una Nazionale fuori dal Mondiale. Ovvio che la rassegna iridata è un evento globale e viene seguita a prescindere, ma senza l’Italia sicuramente le tv si garantirebbero meno entrate dagli sponsor e a loro volta elargirebbero meno denaro alla Federazione.

Magliette, bar, ristoranti: meno entrate per tutti

Poi c’è tutto quello che riguarda l’indotto che trascina la Nazionale in un Mondiale d’estate. Non parliamo solo a livello commerciale dei 18,7 milioni annui di accordo con Puma fino al 2022 per quanto riguarda lo sponsor tecnico (Puma che ovviamente non gradirebbe l’assenza dell’Italia dai Mondiali, anche perché sarebbe nulla la vendita di magliette che si concentra a ridosso di Mondiali). Ma di tutto quello che riguarda bar, ristoranti, pizzerie, ma anche centri commerciali (per acquisto di alcolici e bevande) e di tutte le aziende che lavorano con il calcio. Tutti esercizi che durante le partite dell’Italia a un Mondiale hanno possibilità di guadagno maggiori rispetto a un normale giorno lavorativo. Siamo sull’ordine di 5/6 milioni di euro a partita complessivi. Numeri che certificano quanto prospettato dai nostri addetti ai lavori. Il danno economico senza gli azzurri in Russia sarebbe devastante.
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