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Favola Llullaku: dalla Terza categoria al sogno Mondiale, è lui il nuovo bomber di De Biasi

Stefano Fonsato

Aggiornato 26/03/2017 alle 12:45 GMT+2

L'Albania del nuovo corso post Europeo ha un nuovo bomber, cresciuto in Italia dopo esservi arrivato da profugo nel 2000. Kosovaro di etnia albanese, la sua famiglia vive ancora nel trevigiano: nel nord est ha segnato con le maglie di Vallata, Tamai, Sacilese e San Donà. Ma è il calcio rumeno ad averlo fatto svoltare tra i protagonisti. Oggi è l'attaccante titolare dei campioni kazaki dell'Astana.

L'attaccante albanese dell'Astana Azdren Llullaku (from official FC Astana Twitter Account)

Credit Foto Twitter

Dalla Terza categoria a una maglia da titolare nella sua Albania, avversaria dell’Italia nella partita di questa sera verso Russia 2018 al “Barbera” di Palermo. Ha fatto un percorso tortuoso per arrivare e mantenersi in pianta stabile nel calcio professionistico, Azdren Llullaku, l’attaccante dell’Albania del nuovo corso. Quella che mister Gianni De Biasi ha varato dopo l’entusiasmante qualificazione ed esperienza agli Europei di Francia 2016. Il commissario tecnico della nazionale delle aquile lo ha convocato per la prima volta notandolo “su un video online – ha raccontato di Azdren -. Mi ha stupito essenzialmente la sua capacità di corsa e di semplificare ogni movimento in campo. E, naturalmente, la sua fame per il gol”. Mai appagata del tutto nel nostro Paese, che non se l’è sentita – a torto – di scommettere forte su di lui.

Da Valona alla Terza Categoria

In Italia Llullaku arriva da profugo nel 2000, già orfano di padre dall’età di sei anni. Classe 1988, kosovaro di Istok e di etnia albanese, dopo il tragitto via mare Valona-Bari, che Azdren percorre insieme alla madre e al fratello, il trasferimento immediato in Germania, a Deggendorf, dove vive lo zio. Ma l’esperienza in Baviera dura solo una decina di mesi: Llullaku e la sua famiglia devono rientrare nel posto in cui sono stati registrati per la prima volta e precisamente a Tarzo, nel Trevigiano. Qui Azdren cresce, va a scuola, fa il cameriere per aiutare economicamente la madre vedova e, nonostante tutto, trova il tempo di giocare a calcio. Con la squadra del paese, il Vallata 1999, con cui esordisce nel campionato di Terza categoria.

Azdren, bomber del Triveneto

In un’interessante intervista a Mondo Futbol (l'articolo originale QUI), Llullaku ha detto, candidamente: “Non capivo niente di categorie. Il mio unico scopo era dare sfogo alla mia passione, giocare a calcio e basta”. Ma le stagioni passano e tutto comincia a farsi più chiaro. Proprio in quegli anni, a pochi chilometri di distanza, c’è un esempio da seguire, un faro che illumina la carriera di Llullaku. Quello dell’attaccante connazionale Flroian Myrtaj, che segna con la maglia dell’Hellas Verona. Lui nel frattempo passa in Eccellenza con il Conegliano, prima di mostrare i muscoli con la Sacilese, alla sua prima volta Serie D: 8 gol in 31 presenze tra i 18 e i 19 anni nella stagione 2006-2007. Sembra l’inizio di una rapida scalata nella piramide calcistica italiana, in realtà la Serie D non farà che “perseguitarlo”. Immediatamente dopo quella stagione, l’Alto Adige gli concede la possibilità di giocare in C2. Per la quale, però, Azdren si dimostra ancora acerbo: 12 presenze, nessuna rete e un dietrofront tra i dilettanti, che lo porta all’exploit di 46 realizzazioni complessive nelle tre esperienze successive (tutte in Serie D) con Domegliara, Tamai (22 centri in una sola stagione) e San Donà Jesolo. Numeri che spingono il Padova ad interessarsi al giocatore. Ma Azdren, in Lega Pro, non può tornare e non sa come fare per passare – meritatamente – allo status di giocatore professionista.

Romania, la grande occasione

Così, nell’estate 2012, un agente gli propone un provino per una squadra rumena, il Gaz Metan, con cui Azdren – che comprensibilmente stupisce subito tutti – si lega per 4 anni. Nel nuovo paese Llullaku si distingue immediatamente ma perde una grossa occasione: la possibilità di mettersi in luce agli occhi di De Biasi, che con l‘Albania si sta rendendo protagonista di un autentico miracolo sportivo. Il Gaz Metan, infatti, quell’anno lo passa in seconda serie e, a metà della stagione 2015-2016, Azdren viene girato in prestito al Politehnica Iași, nel medesimo campionato.

Finalmente in nazionale. E un futuro tra Kazakistan e Treviso

Ma per i sogni c’è ancora tempo. Llullaku torna al Gaz Metan, segna 16 gol in 20 partite e riceve una telefonata. E’ Paolo Tramezzani, che gli comunica la volontà di De Biasi di averlo con sé per l’impegno di Vaduz contro il Liechtenstein in programma il 6 ottobre 2016. A dire il vero, Azdren era già stato convocato per la gara del 2 giugno 2013 contro la Spagna, valevole per le qualificazioni a Brasile 2014.
Ma l’esordio non arrivò. Llullaku è sceso anche in campo nella sfida ad Israele, persa 3-0. Quindi, a gennaio, il trasferimento tra i campioni kazaki dell’Astana con la possibilità, ad agosto, di giocare i preliminari di Champions League.
E stasera? “Spero di andare a segno contro l’Italia, paese che, in ogni caso, costituirà il mio futuro”, ripete come un mantra nelle interviste prepartita, pensando alla sua famiglia, che farà il tifo per lui dalla sua casa di Tarzo.
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