Gattuso dopo Moldavia-Italia 0-2: "Sentire la contestazione fuori casa è una vergogna. Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare"

CALCIO, QUALIFICAZIONI MONDIALI 2026 - "Quello che ho sentito oggi è una vergogna, non lo accetto". Dopo il sofferto 2-0 a Chisinau contro la Moldavia, il ct azzurro Rino Gattuso si scaglia contro gli ultras dell'Italia, che, al 73esimo, avevano iniziato a contestare la squadra. "Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare, bisogna stare uniti"

Gattuso, CT della nazionale, Moldavia-Italia

Credit Foto Getty Images

"Quello che ho sentito oggi è una vergogna, non lo accetto". Dopo il sofferto 2-0 a Chisinau contro la Moldavia, il ct azzurro Rino Gattuso si scaglia contro gli ultras dell'Italia, che, al 73esimo, avevano iniziato a contestare la squadra. "Io ho visto un'Italia che ha giocato e loro non hanno mai tirato in porta: non esistono partite facili, se siete rimasti all'11-1 della Norvegia non è un problema mio. Io sono molto soddisfatto, andiamo avanti.
Piuttosto è una vergogna la contestazione dei tifosi, mi dispiace quello che ho sentito oggi. Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare: bisogna stare uniti, perché la squadra sta combattendo in campo con le difficoltà e sentire 500 tifosi che contestano fuori casa non lo accetto".
"Mettendo 11 giocatori nuovi dal primo minuto oggi pensavo che potevamo pure perderla: quando cambi così tanto... Invece chapeau. Il record di sei partite vinte dall'Italia? Dovete chiederlo a chi fa i gironi e le regole.
Nel 1990 e 1994 c'erano due africane, adesso sono 8... Non è una polemica, ma ai nostri tempi la migliore seconda andava direttamente ai Mondiali. Le difficoltà ci sono e lo sappiamo bene".
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Gattuso: "Se non porterò la Nazionale ai Mondiali mi trasferirò molto lontano dall’Italia..."

Video credit: Eurosport


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