Le 5 verità di Norvegia-Italia 3-0: il primato è quasi andato, Spalletti ha perso la bussola
Pubblicato 07/06/2025 alle 09:28 GMT+2
QUALIFICAZIONI MONDIALI 2026 - A Oslo gli azzurri trascorrono la notte più buia, cancellando quanto di buono si era visto dopo gli Europei. E ora lo spettro degli spareggi rischia di essere già diventato realtà per la terza volta di fila.
Donnarumma a colloquio con i suoi difensori durante Norvegia-Italia - Qualificazioni Mondiali 2026
Credit Foto Getty Images
Norvegia-Italia, match valido per il gruppo I delle Qualificazioni Mondiali, è terminato sul punteggio di 3-0, frutto delle reti segnate nel primo tempo da Sorloth, Nusa e Haaland. Gara arbitrata dallo spagnolo José Maria Sanchez Martinez.
Qui di seguito le 5 verità che ci ha lasciato la partita di Oslo.
1) Che disastro: gli spareggi sono già lo scenario più concreto
Non c'è due senza tre, dicono. Ma per l’Italia questo rischia di non essere vero. Sì, anche stavolta la qualificazione al Mondiale è in pericolo totale. Anzi: a questo punto lo spettro dell’ennesimo spareggio è già diventato l'ipotesi più probabile. La Norvegia ha già giocato tre partite e le ha vinte tutte e tre, tra cui quella contro l’Italia. Che, di contro, è desolatamente ferma a zero dopo un esordio da incubo. Ciò significa che la nazionale di Spalletti, almeno presumibilmente, dovrà non solo fare il massimo di punti possibili, non solo superare i norvegesi al ritorno, ma ribaltare una differenza reti che in questo momento è totalmente a favore dei nostri avversari: +10 contro -3. Un'impresa vera e propria.
2) La Nations League ci ha clamorosamente illusi
Siamo questi, lo abbiamo ripetuto più e più volte. Dalla Svizzera alla Francia, passando per la Germania, le sconfitte brucianti nell’ultimo anno non sono mancate. E in pratica cancellano quel che di buono si è visto per il resto, quella sensazione di ripartenza post Europei che il girone di Nations League aveva portato. A Oslo, così come era parzialmente accaduto in Germania nei quarti di Nations, ecco il brusco ritorno alla realtà. Con la differenza che stavolta lo 0-3 del primo tempo non si è tramutato nel miracolo. Poche storie: questa umiliazione è paragonabile se non superiore a quella rimediata contro gli svizzeri. E non solo mette immediatamente in pericolo per l’ennesima volta la partecipazione ai Mondiali, ma segna un passo indietro profondissimo, quasi scioccante, sotterrando ogni barlume di entusiasmo. Ripartire sarà dura, durissima.
3) Dal caso Acerbi ai risultati negativi: Spalletti ha perso la bussola
Le attenuanti non mancano. Dalla solita penuria di giocatori convocabili all'altrettanto solita mancanza di campioni veri, passando - nel caso specifico del doppio impegno di giugno - all’emergenza difensiva che ha colpito la rosa azzurra. Ma al contempo non mancano neppure i capi d’accusa per un Luciano Spalletti che pare aver perso la bussola. I risultati, nei quasi due anni di gestione, sono sempre arrivati a corrente alternata. Ma questo è il momento più duro da ct per l’ex allenatore del Napoli, sotto diversi fronti: da un Mondiale a rischio per la terza volta di fila al tragicomico caso Acerbi, tra quella nota (e infelice) uscita sull’età del centrale interista e il rifiuto di quest’ultimo di rimettersi a disposizione. "Vado avanti con questo gruppo", ha detto Spalletti dopo il disastro di Oslo. Non poteva parlare diversamente, non in pubblico. Ma il suo progetto sembra già non essere più tale.
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Luciano Spalletti durante Norvegia-Italia - Qualificazioni Mondiali 2026
Credit Foto Getty Images
4) Come si può sperare in un passo falso di questa Norvegia?
Norvegia perfetta, implacabile, devastante dal primo all’ultimo minuto. In difesa ha contenuto l’Italia senza affanni, in attacco ha fatto il bello e cattivo tempo. Haaland ha lasciato il segno, Nusa ha fatto il fenomeno, Sorloth ha segnato, Odegaard ha disegnato calcio. Una mattanza che, di fatto, lancia la nazionale di Solbakken verso un primo posto che solo con un miracolo potrà cambiare padrone. Perché è meglio essere onesti: chi fermerà questa Norvegia? Israele, Moldavia, Estonia? Non è da escludere, considerata l’imprevedibilità di un pallone che rotola, ma al contempo è alquanto improbabile. Se il primo posto era già in partenza una questione tra noi e loro, ecco che il 3-0 di Oslo è quasi una sentenza: i norvegesi vedono da vicino una qualificazione ai Mondiali che manca loro addirittura dal 1998.
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Haaland e Odegaard esultano per il gol in Norvegia-Italia - Qualificazioni Mondiali 2026
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5) Nusa talento vero: la prossima sarà la stagione dell’esplosione
Antonio Nusa non lo scopriamo certo stasera. Non è un caso che già in passato sia stato accostato a diversi top club europei, Juventus compresa, prima di finire in quel collegio di talenti chiamato Lipsia. E un talento Nusa lo è davvero. 20 anni compiuti ad aprile, nella stagione appena conclusa ha giocato parecchio ma meno di quanto avrebbe voluto a causa di un infortunio a un ginocchio che ne ha condizionato quasi tutta la seconda parte dell’annata. Bilancio finale: cinque gol e sette assist tra tutte le competizioni. Il futuro è tutto suo, come lui stesso ha dimostrato mandando al manicomio mezza Italia a suon di guizzi, spunti, finte, controfinte. Oltre a quel meraviglioso destro sotto la traversa di Donnarumma al culmine dell’ennesima iniziativa personale. La prossima stagione, possibilmente senza guai fisici a mettergli i bastoni tra le ruote, dovrà essere quella dell’esplosione definitiva. Per fare, stavolta sì, un ulteriore salto di qualità.
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Spalletti: "Richiamare Acerbi? Grazie del consiglio ma lo sa di che anno è..."
Video credit: Eurosport
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