Argentina

L"Argentina rischia il tracollo, si rialza e quasi centra una vittoria che nei primi 45 minuti sembrava addirittura impossibile. E" la sintesi telegrafica della partita che l"Albiceleste ha affrontato con il Paraguay e che ha garantito emozioni importanti a Buenos Aires.

L'Argentina parte con Tevez in campo e Aguero in panchina: è l'unico degli eroi dell'oro olimpico di Pechino sui quali Basile decide di non scommettere inizialmente. A torto.

Il primo tempo argentino è un disastro: una traversa di Riquelme su punizione procurata brillantemente da Messi illude. Ma il gol, un'autorete davvero maldestra di Heinze, premia il Paraguay al di là dei propri meriti e gli ospiti, al vertice del girone con 13 punti in sei partite e un solo gol subito, si trovano in vantaggio quasi senza chiederlo. A far piovere (ma piove anche atmosfericamente al Monumental) sul bagnato arrivano l'infortunio di Abbondanzieri, costretto a uscire con una brutta ferita ricucita con cinque punti proprio in occasione dell'autogol di Heinze, e poi l'assurda espulsione di Tevez che si fa cacciare per una orrenda entrata a piedi uniti su Veron.

L'Argentina che esce tra i fischi al termine del primo tempo è un incubo. Non è un sogno quella che si fa vedere nella ripresa ma è se non altro una squadra viva e reattiva. Merito di “Kun” Aguero che prende in mano l'attacco e dimostra di potersi giocare il posto da titolare di Tevez. L'azione del pareggio è una meraviglia: Riquelme per Messi, appoggio perfetto per Aguero che con un bel diagonale insacca di precisione. Con l'Argentina, in dieci ma all'attacco, e il Paraguay, in difesa ma pronto a partire in contropiede, esce una sfida aperta fino all'ultimo che l'Albiceleste potrebbe addirittura fare propria grazie a due splendide occasioni ancora con Messi e Aguero.

Finisce in parità con il Paraguay che si conferma al vertice del girone e accoglie di buon grado un punto pesante su un campo difficilissimo, e l'Argentina che allunga a quattro partite il suo digiuno di vittorie.