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Ronaldo racconta la sua filosofia: "Quando vinco sono ancora affamato, è come mangiare una briciola"

Paolo Pegoraro

Aggiornato 03/10/2017 alle 15:32 GMT+2

Il fenomeno di Madeira si racconta in un articolo scritto per il celebre sito web americano "Players' Tribune": il suo passato, la sua ascesa nel grande calcio la sua insaziabile fame di vittorie e molto altro.

Cristiano Ronaldo - 2017

Credit Foto Getty Images

Quando perdi è come patire la fame. Quando vinci, sei ancora affamato ma almeno hai mangiato una piccolissima briciola
In poche righe - quelle che il diretto interessato ha scritto di suo pugno per Player's Tribune - è condensato tutto Cristiano Ronaldo: un uomo la cui fame di vittorie è semplicemente impossibile da placare. Nell'articolo apparso sul noto sito web statunitense fioccano i passaggi significativi, relativi al passato del campione ma anche al dorato presente: un documento imperdibile per chi volesse addentrarsi nella mente del quattro volto Pallone d'Oro.

Sui primi tempi lontano da casa

Era la mia opportunità di perseguire il mio sogno. Così mi hanno lasciato andare via da casa e sono andato. Piansi quasi ogni giorno. Ero ancora in Portogallo, ma era come spostarsi in un altro paese. L'accento lo ha reso come un linguaggio completamente differente. La cultura era diversa. Non conoscevo nessuno, ed era tutto estremamente solitario. La mia famiglia poteva permettersi solo di venire a trovarmi ogni quattro mesi o giù di lì. Mi mancava così tanto che ogni giorno era doloroso.

Il giorno in cui la sua storia cambiò

Ero magro, molto magro. Non avevo muscoli. Così ho preso una decisione a 11 anni. Sapevo che avevo un sacco di talento, ma ho deciso che avrei lavorato più duramente di tutti. Stavo per smettere di giocare come un bambino. Stavo per smettere di agire come un bambino. Stavo per allenarmi come se avessi potuto diventare il migliore al mondo. Non so da dove provenisse questo sentimento. Era solo dentro di me. È come una fame che non se ne va mai via.

Vincere, il dogma di Madrid

A Madrid, se non si vince tutto, altre persone lo considerano come un fallimento. Questa è l'aspettativa insita nella grandezza. Questo è il mio lavoro.

Father & Son

A Cardiff (ndr) mio figlio è venuto in campo per festeggiare con me ... ed era come lo schiocco della dita. Improvvisamente, l'intera emozione del momento è cambiata. Stava correndo assieme al figlio di Marcelo. Abbiamo portato insieme il trofeo. Poi siamo andati in giro per il campo, mano nella mano.
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