Primi, nonostante tutto

Partite truccate, bilanci in rosso, calcio scommesse, fideiussioni false, fallimenti. L'estate scorsa da più parti si era chiesto di porre fine ai mali del mondo del pallone. I dirigenti degli organi calcistici più importanti risposero annunciando controlli più approfonditi e soprattutto pene più severe. Oggi siamo ancora qui a chiederci quali saranno le squadre che parteciperanno ai prossimi campionati mentre alcuni tifosi tremano al pensiero di che fine farà la propria squadra. Fa sorridere dunque la classifica del IFFHS, l'Istituto di Storia e Statistica del Calcio. Topi d'archivio che nel bilancio di mezza stagione hanno piazzato il campionato d'Italia al primo posto del ranking. E sì, in effetti fa proprio sorridere. Quasi un bollettino di guerra quello stilato giornalmente dai vari quotidiani non solo sportivi costretti ad avere più inviati tra uffici della Covisoc e tribunali, piuttosto che alle presentazioni e ai ritiri delle squadre.

Eppure è così, quello dei nostri rappresentanti è il campionato più bello. In barba all'Inghilterra, altezzosa e seconda. Davanti alla Spagna, boriosa e terza. Fregata la Francia, superba e quinta. Surclassato il Brasile arrogante e sesto. Sono loro i migliori. E chi se ne frega se c'è il sospetto che si vendano o comprino partite, chi se ne frega se dirigenze sopravvivono con soldi che non esistono, chi se ne frega se si conoscono i risultati delle partite prima ancora che le squadre scendano in campo, chi se ne frega se coloro sui quali bisognerebbe scommettere sono i più incalliti degli scommettitori. Ai nostri rappresentanti a quanto pare frega poco. E già, perché loro sono i più belli. Mentre i tifosi soffrono di brutto.