La nota stonata

Il Milan è una grande famiglia. O almeno questa è la sensazione che da anni cercano di trasmettere i dirigenti rossoneri. Giocatori simbolo che restano a lavorare nell'entourage dirigenziale, ex glorie che si occupano della crescita professionate e umana dei giovani pulcini. Ex calciatori che diventano allenatori dopo aver lavorato per anni nel dietro le quinte del pianeta Milan e dopo aver portato all'ombra della Madonnina calciatori del calibro di Kakà e Pato. Già, Kakà...

Un nome che, al pari di quello di Shevchenko, resterà sempre nel cuore dei tifosi rossoneri, divisi dall'amore calcistico per il brasiliano, e la sensazione di essere stati, ancora una volta, sedotti e abbandonati.

Ma Kakà, che di cognome non fa Shevchenko, non ha ancora baciato la maglia del Real Madrid e, anzi, trasforma ogni occasione in quella giusta per parlare del Milan, dei suoi ex compagni di squadra e del suo amico e connazionale Leonardo. E di certo, il brasiliano non poteva perdersi l'esordio in campionato di questo Milan, sempre più amante del samba.

"Contro il Siena, il Milan ha giocato bene - ha detto Ricardo - Ronaldinho ha fatto una grande partita e sono contento per questo. Pato ha inoltre fatto due gol, la squadra ha cominciato molto bene la stagione. Sono contento anche per Leonardo". Non solo complimenti per il Brasile che vive sulla sponda rossonera del Naviglio, ma anche una piccola ammissione, quasi un'intromissione in un campionato che, per sua scelta o no ancora non lo abbiamo capito, non è più "affar suo".

Già, perchè il derby si avvicina e chiunque abbia assistito a una stracittadina non può dimenticare le emozioni, i colori, le sensazioni che accompagnano il derby. Figuriamoci chi lo ha giocato: "Quella con l'Inter è sempre una partita molto delicata, si combatte in campo e sugli spalti. Non so come andrà a finire, ma so che tiferò Milan".

Già, vecchio cuore rossonero...