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Allegri e l'incognita Frosinone: cambiare modulo o proseguire "rischiando"?

Simone Eterno

Aggiornato 05/02/2016 alle 14:36 GMT+1

La grande rincorsa bianconera è al punto di svolta: 4 partite - tra cui Napoli e Bayern Monaco - in 16 giorni. Tra inforuni, squalifiche e una certezza: dopo 39 punti consecutivi, la Juve non può comunque permettersi passi falsi. E dall'infermeria...

2015-16 Serie A, Juventus, Massimiliano Allegri (LaPresse)

Credit Foto LaPresse

La rincorsa della Juventus è partita da lontanissimo. Mercoledì 28 ottobre, per essere più precisi. La sconfitta di Sassuolo coincideva col punto più basso della giovane – e fin lì di successo – gestione Allegri. Poi, ovviamente, quello noto ormai a tutti: la scelta definitiva di un modulo, il cambio di passo, le 13 vittorie consecutive – record assoluto del club – e quel -2 dal Napoli che pone la sfida del prossimo 13 febbraio come il ‘save the date’ nell’agenda del pallone nazionalpopolare.
La partenza a rilento della Juventus non è stato però un problema da poco; e da un certo punto di vista non è stato nemmeno del tutto superato. No, non siamo impazziti, ma molto più semplicemente abbiamo preso in considerazione anche il lato della medaglia dai più ignorato… e che in questo preciso momento della stagione si presenta puntualissimo.
L’aver perso così tanto terreno dalle capoliste – Roma e Inter prima, Napoli poi – ha costretto alla rincorsa una Juve che per riuscire nel suo intento non ha mai dovuto alzare il piede dall’acceleratore. Un grande merito, ovviamente, se prendiamo in analisi i risultati ottenuti; ma anche ‘una condanna’ se come detto guardiamo al b-side dell’intera faccenda.
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Lollo sfiora il 3-3 e Allegri perde testa (e giacca): "Ci serva da lezione"

Credit Foto LaPresse

L’altro lato della medaglia racconta infatti di una Juve che nonostante i 39 punti da fine ottobre a oggi, è comunque a -2 dal Napoli ed è quindi condannata a proseguire ancor di più la sua strepitosa striscia di vittorie. Traduzione sul campo? Poco, pochissimo spazio per le distrazioni o il turnover.
Vuoi per necessità di classifica, ma vuoi soprattutto per qualche infortunio di troppo nei punti nevralgici della rosa, Allegri entra nelle delicatissime 4 partite in sedici giorni con una situazione da tenere ben sotto controllo.
Il match col Frosinone, ad esempio, impone le prime scelte difficili. Con Chiellini ancora fuori e con Caceres out fino a fine stagione, il tecnico toscano dovrà valutare anche le diffide di Bonucci e Alex Sandro. Con un cartellino salterebbero il big match col Napoli… e la Juve dietro è già a corto di opzioni. Si prenderà il rischio?
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Martin Caceres injury, Juventus-Genoa, LaPresse

Credit Foto LaPresse

Cambiare modulo potrebbe essere un’idea, tornando a 4 ad esempio, – Barzagli-Rugani i centrali, Lichtsteiner-Evra i due terzini – ma scegliendo al tempo stesso di prendersi l’azzardo di abbandonare la solidità di un sistema che ha portato la Juve a subire 0 gol e farne 14 nelle ultime 6 uscite ufficiali.
Punti interrogativi che non sono certo finiti. Anzi. In mezzo al campo la nuova rottura di Khedira pone, ad esempio, l’alternativa forzata tra Sturaro e Padoin (in attesa del test sul campo del rientrante Pereyra). E i numeri non sono proprio la stessa cosa: con il tedesco là in mezzo la media-punti dice 2,73 (13 vinte, 2 nulle, 0 perse); senza racconta invece di un più striminzito 1,94 (10 vinte, 5 nulle, 3 perse).
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Khedira

Credit Foto LaPresse

Infine c’è il reparto avanzato. Con Mandzukic in dubbio probabilmente fino al Bayern e Zaza out per squalifica, là davanti si vedranno inevitabilmente Morata e Dybala anche a Frosinone, dove uno dei due – l’argentino probabilmente – avrebbe invece dovuto tirato il fiato. E considerando l’ovvia scelta di gerarchia – e modulo – per la sfida successiva col Napoli, anche il duo di attaccanti sarà sottoposto a un discreto tour de force fino all’appuntamento principe con il Bayern Monaco. E allora ecco che l’alternativa immediata per domenica potrebbe essere l’abbandono del 3-5-2 verso un 4-3-3 con Cuadrado e Alex Sandro a supporto del solo Morata. Idee che a inizio anno però stentavano a pagare i dividendi.
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Mario Mandzukic

Credit Foto Imago

Insomma, l’immediato futuro pone discreti crucci in casa Juve e Frosinone, Napoli, Bologna e Bayern Monaco saranno il vero indicatore per capire quanto effettivamente la splendida rincorsa è costata in termini di consumi nei serbatoi bianconeri.
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