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Poca difesa, molta confusione: ecco Juventus-Milan

Roberto Beccantini

Aggiornato 18/02/2016 alle 10:46 GMT+1

Il calcio dopo Parigi ricomincia da due classiche: Real-Barcellona e Juventus-Milan...

Juventus-Milan - Serie A - 2015

Credit Foto LaPresse

Se il derby spagnolo scuote la vetta della classifica, la versione italiana agita l’ansia dei ritardatari. Il pareggio non servirà a nessuno, domani sera. Allegri ha vinto le ultime due (Toro, Empoli), cosa mai successa in questa stagione. Mihajlovic è imbattuto da cinque partite. In classifica, il Milan è sesto con 20 punti, la Juventus settima con 18. Il distacco dalla coppia Fiorentina-Inter oscilla tra le sette e le nove lunghezze. Ergo: ora o mai più.
Ci sono state le stragi e c’è stata la sosta delle Nazionali. Potete immaginare lo spirito con cui si torna in campo o in curva. Ammesso che si torni. In campionato, allo Juventus Stadium, il Diavolo le ha sempre prese: 2-0, 1-0, 3-2, 3-1. Allegri e Mihajlovic sono sotto tiro. Contrario ai cambi in corsa, mi batto perché rimangano (comunque vada).
Alvaro Morata Juventus Milan 2015 LaPresse
Le cifre indicano come le difese siano in palese difficoltà: sì, anche il muro juventino, che nemmeno l’azzurro di Conte ha rianimato. Allegri rimbalza da uno schema all’altro: 3-5-2, 4-3-1-2, 4-3-3. Mihajlovic, lui, ha mollato il 4-3-1-2 per il 4-3-3. Il Milan dovrà fare a meno di Bertolacci, De Jong e Balotelli. La Juventus ha un sacco di titolari in bilico: Lichtsteiner, Caceres, Mandzukic, addirittura Buffon. Dovrebbero recuperare. Non sono variabili da poco.
Occhio al rientro di Bonaventura. I suoi dribbling e le sue scintille hanno coinciso con il miglior Milan dell’anno (3-1 alla Lazio). Non c’era con l’Atalanta e si è visto. Il Milan va a strappi, la Juventus è più compassata. Khedira, Marchisio e Pogba hanno cementato il centrocampo. Con Lichtsteiner, destra storica: senza, Barzagli largo o difesa a tre. Morata ala sinistra rimane un azzardo (da qui l’idea Lavezzi); al Cuadrado riposato, viceversa, si chiede di essere la soluzione e non il problema.
Antonelli Paletta Juventus Milan 2015 LaPresse
Nei panni di Sinisa, rischierei il tutto per tutto: Kucka, Montolivo e Bonaventura in mezzo, Cerci, Bacca e Niang (che nel cuor mi sta per le doti potenziali) in attacco. Voce dal popolo: e gli equilibri? Ripeto: è uno spareggio, o la va o la spacca. A maggior ragione, se consideriamo il tunnel nel quale si è ficcata l’ex tiranna, e dal quale stenta a uscire. Dybala alla Tevez è un progetto che a volte ha pagato (con l’Atalanta, per esempio) e a volte no. Alessandro Manzoni se la caverebbe così: adelante, ragazzo, con juicio. Dipendesse da me, Morata più Dybala.
Mai come questa volta i lasciti delle Nazionali - e, in ambito bianconero, la Champions immanente - potrebbero condizionare l’ordalia. Juventus e Milan sono in ritardo sulle tabelle di marcia, prigionieri di limiti - tecnici, tattici - che ne hanno ammaccato le risorse. La Juventus resta comunque più squadra, anche se i singoli del Milan sono capaci di molto, nel bene e nel male. I sedici anni di Donnarumma irrompono sulla sfida con il fascino e il fracasso delle grandi ricorrenze, vent’anni dopo il debutto assoluto di Buffon in Parma-Milan.
E' il momento del pronostico: fra cotanta confusione, 2-1 per la Juventus.
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