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Allegri: "Vogliamo fare il Triplete, abbiamo le qualità tecniche e morali"

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Aggiornato 07/04/2017 alle 13:42 GMT+2

Massimiliano Allegri non vuole sentir parlare di Barcellona: mente rivolta al Chievo, perchè la Juventus non può sbagliare dopo il pari di Napoli. E sui grandi obiettivi della stagione: "Vogliamo arrivare in fondo in tutte le competizioni".

Allegri - Juventus - 2017

Credit Foto LaPresse

"Non possiamo permetterci di pensare al Barcellona", questo il mantra che ha guidato Allegri nella conferenza stampa pre match di campionato contro il Chievo. Un impegno delicato, secondo il tecnico bianconero, perchè dopo il pareggio al San Paolo contro il Napoli la Juventus non può permettersi di spendere altri bonus in campionato. Un concetto ribadito più volte, anche in un curioso siparietto con una giornalista spagnola che ha incalzato il tecnico livornese nella lingua di Miguel de Cervantes. È un Allegri che non si nasconde e che punta dritto al Triplete, come avremo modo di vedere; del resto gli stimoli stanno a mille dopo i recenti successi.
Noi non abbiamo la possibilità di sbagliare domani, un bonus ce lo siamo già giocati a Napoli facendo un pareggio, quindi domani bisogna vincere. Poi al Barcellona ci penseremo da domenica, ma partite come quella di Champions non ci vuole tanto per prepararle, perché è una sfida talmente belle e affascinante, ma è una sfida che si prepara da sé. Quello che conta è la partita di domani, bisogna affrontarla molto seriamente, è una partita a rischio perché veniamo da due partite difficili, due partite impegnative sotto l'aspetto fisico, sotto l'aspetto mentale, quindi non ci deve essere assolutamente un calo di tensione.

Dybala sarà "rischiato"

"Rischioso schierare un Dybala non al top? Ma no, perché sta bene. Anzi, ha bisogno di giocare, Paulo è un giocatore aerobico, un giocatore che fa 12 chilometri a partita, è un giocatore che ha bisogno di giocare. E, anzi, più gioca e più migliora la condizione. Mercoledì ha fatto 70 minuti, quindi direi che in una condizione accettabile ma non ottimale. Quindi ha bisogno di giocare. Poi calcoli non bisogna farne. Noi domani abbiamo l'obiettivo di vincere, poi dopo la partita di domani sera penseremo al Barcellona. Ma non abbiamo possibilità, quando arrivi in fondo alla stagione e sei dentro in tutte le competizioni, non puoi pensare.... domani faccio riposare uno, soprattutto quando ti manca qualcuno davanti come Mandzukic e Pjaca, non hai altra scelta. Poi dall'altra parte ho la fortuna che torna dall'infortunio e ha bisogno di giocare".

Futuro di Allegri: "Ho un contratto fino al 2018"

"Possibilità che io sia sulla panchina della Juventus la prossima stagione? Al momento 100%, perché ho un contratto fino al 2018". Così Allegri a proposito del suo futuro. "Ma in questo momento il problema dell'allenatore non sussiste e non deve sussistere, perché siamo nel momento cruciale della stagione", ha sottolineato il tecnico in conferenza stampa alla vigilia dell'anticipo con il Chievo. "Questo credo sia l'ultimo dei problemi, sia da parte mia che da parte della società. Anche perché - ha aggiunto - da parte mia e della società non ci sono mai stati problemi, viaggiamo di comune accordo. Quindi bisogna rimanere concentrati perché al momento non abbiamo vinto ancora niente". "Ogni anno - ha ancora spiegato Allegri - è una situazione diversa, quest'anno è un'altra situazione. Siamo dentro ad un momento cruciale della stagione, poi dopo la società magari mi chiamerà. Non sono io che devo chiamare la società, è la società che deve chiamare me. Io - ha assicurato - sono contento di stare alla Juventus.
Quando ci incontreremo, parleremo. Alla fine io sono un dipendente che gestisce dei giocatori, delle risorse umane". "Personalmente non ho la testa per pensare a quello che potrà succedere l'anno prossimo. Se le cose vanno bene non capisco perché ci dovrebbe essere separazione. Un possibile addio se vinco tutto? Tolgo il se, non mettiamo il carro davanti ai buoi. Pensiamo innanzitutto a vincere il campionato, l'obiettivo principale di questa stagione, perché altrimenti perdiamo la realtà delle cose".
"La Juve deve entrare nella leggenda, ci sono dei giocatori - ha ricordato - che quest'anno possono vincere sei scudetti di fila e rimarrebbero nella storia del club. La Champions è una competizione a sé, ha fascino, ma l'obiettivo della Juve era quello di entrare nelle prime otto. Il percorso della Juventus è cresciuto molto da quando c'è questa dirigenza agli ultimi tre anni". "Penso a quello che succede ora", ha precisato Allegri.
"Poi quando riparti si possono aprire altri cicli. Non chiamiamoli progetti perché nel calcio progetti non se ne fanno, bisogna fare solo dei risultati e delle vittorie. Alla fine quello che conta sono i punti. Poi - ha concluso - è normale che vai avanti e la società avrà un programma da propormi, come ha sempre fatto. Ma credo che la Juventus in questo momento sia una delle società più forti e più importanti d'Europa, ed è quello che conta".
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